L'ateneo alza il tiro e inaugura la stagione della forza

Polizia sgombera rettorato [foto, audio]

Gli studenti contro l'aumento delle tasse: su richiesta del rettore il reparto mobile entra al 33 e caccia gli studenti.
3 giugno 2008 - nca Malabocca

Questa mattina un centinaio di studenti dei collettivi universitari hanno interrotto e occupato il Senato accademico, che si apprestava a varare l'ennesimo aumento delle tasse. In tutta risposta il rettore ha richiesto l'intervento della polizia: agenti del reparto mobile sono entrati in via Zamboni 33 costringendo tutti gli studenti ad uscire dopo averli identificati uno per uno. Un precedente preoccupante, visto che mai nelle mobilitazioni studentesche degli ultimi anni si era visto un intervento del genere delle forze dell'ordine.
I collettivi danno appuntamento alle 17 a Giurisprudenza per un'assemblea pubblica, a seguito della quale si è deciso di convocare un presidio comunicativo giovedì 5 giugno alle 18 in piazza Verdi.

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Di seguito il comunicato comune dei collettivi studenteschi distribuito nel corso dell'iniziativa:

NON UN EURO IN PIU'ALLA VOSTRA UNIVERSITA'!

Oggi, martedì 3 Giugno, siamo entrati nella Torre d'Avorio dell'università. Abbiamo occupato il Senato accademico, per sottolineare che non contribuiremo con un euro in più a mantenere questa università.
Un'azione pubblica, comunicativa, pacifica e alla luce del sole, volta ad interrompere il teatrino della rappresentanza in crisi. La risposta del rettore è stata quella di ordinare lo sgombero. Dopo anni il rettore invita le forze dell'ordine ad eseguire uno sgombero all'interno dell'università.
Oltre ad essere una questione di barriera economica, l'aumento delle tasse è funzionale alla costruzione di un nuovo sistema universitario, fondato su precarietà e accesso differenziato.
Dopo la sconfitta sul terreno della separazione fra triennali e specialistiche che ha portato al fallimento del sistema del 3+2 i
vertici accademici cercano di produrre la "riforma della riforma".
L'università che cercano di costruire è quella degli spazi vuoti, dei portoni chiusi dopo le sette, del controllo sociale, è l'università vetrina dei muri bianchi e sordi. La costruzione di questa università passa per la repressione del dissenso, per la parcellizzazione e dequalificazione dei saperi, per le barriere d'acceso, per il ricatto economico della ricerca. Il cemento di questo progetto è la precarietà.
L'università attuale è una fabbrica di precari: sono precari i ricercatori sottoposti al ricatto economico delle gerarchie baronali, sono precari i lavoratori sempre più esternalizzati, sono precari gli studenti, partecipi di quella condizione esistenziale che prescinde da elementi contrattuali e che si da come ipoteca sul nostro futuro.
Siamo indisponibili a salvare la vostra università, siamo indisponibili ad un compromesso sui nostri bisogni!
Esattamente su queste questioni, il rettore ha risposto con un silenzio repressivo.
Infatti l'unica risposta dei vertici della nostra università è stata ordinare lo sgombero, ribadendo la loro non disponibilità ad aprire un ambito di confronto su queste questioni cruciali che affliggono ogni giorno noi studenti.
Le istanze che oggi hanno attraversato il senato accademico vivono tra i bisogni e i desideri del corpo studentesco, tracciano linee di conflitto forti, che i tentativi di repressione non potranno fermare.
Ci volete silenziosi, disciplinati e obbedienti.
Troverete il conflitto.

NON UN EURO IN PIU' PER GLI SPAZI CHIUSI!
NON UN EURO IN PIU' PER IL VOSTRO SAPERE PRECONFEZIONATO!
NON UN EURO IN PIU' PER LA VOSTRA PRECARIETA'!
NON UN EURO IN PIU' PER LA VOSTRA RICERCA!
AUTOFORMAZIONE, DIRITTO ALL'ACCESSO, SPAZI!

Spazio Sociale Studentesco
Collettivo Universitario Autonomo
AUT_OF
Stella Rossa