Ambiente, mobilità e infrastrutture

Le Grandi opere bolognesi… che non si incontrano

Un paio di settimane fa le Associazioni ambientaliste bolognesi mandarono ai quotidiani cittadini una lettera relativa alla sede unica del Comune di Bologna e ai nuovi sistemi di trasporto previsti per il territorio; nessuno diede spazio a quella missiva. Alla luce della recente polemica sul People Mover, quelle considerazioni possono essere utili a un dibattito che va assolutamente aperto.

20 maggio 2008 - Legambiente e WWF

people mover Sin dai tempi delle piramidi i governanti sembrano nutrire una predilezione per le grandi opere, nella speranza che portino consenso popolare, a prescindere dalla loro reale utilità. Anche Bologna ora ha le sue piramidi. Guazzaloca ha avviato la realizzazione di un paio di sistemi di trasporto (metrò VAL e Civis), che la Giunta Cofferati ha proseguito modificandoli solo in parte: il VAL è stato sostituito da un tram sotterraneo (senza spiegare perché bisogna andare sotto terra sostenendo costi altissimi), il percorso del Civis è stato modificato (ma rimane sempre un pessimo mezzo di trasporto), è stato aggiunto un people-mover ‘aereo’ per l’aeroporto. La conclusione è che ci troveremo con ben 3 sistemi diversi (più bus e SFM), dal costo di 1 miliardo di euro solo per la costruzione, per non parlare dei costi di manutenzione, gestione e personale di sistemi completamente diversi. Il tutto graverà sulle casse comunali per molti decenni, dando ben poco sollievo ai gravissimi problemi di inquinamento atmosferico e congestione che gravano sulla città (per non parlare dell’effetto serra). Non conosciamo nessuna altra città europea con 400.000 abitanti che si permetta un lusso del genere.

Ma non basta: un'altra ‘grande opera’ -la sede unica del Comune- é stata avviata da Guazzaloca e proseguita da Cofferati. Adesso scopriamo che tanto ‘unica’ la nuova sede non sarà visto che molti uffici non vi troveranno posto. La conseguenza è che funzionari e cittadini continueranno a doversi spostare, perdendo tempo, e inquinando. Già: perché in tutti questi mirabolanti progetti trasportistici degni di Futurama, nessuno -né il Guazza né il Coffee- sembra essere stato sfiorato dall’idea che, già che si facevano opere nuove, fosse forse il caso di farli ‘incontrare’, ovvero di far passare per la nuova sede almeno uno di questi mezzi, con apposita fermata. Per arrivare alla nuova sede usando Civis, people-mover o tram bisognerà invece arrivarci a piedi dalle fermate previste in corrispondenza della stazione FS: una bella passeggiata! E’ facilmente prevedibile che molti useranno un veicolo proprio perché la nuova sede offre qualcosa come 900 posti auto e 1.000 per moto, con conseguenti emissioni di PM10, CO2, NOx, benzene, rumore… E’ una scelta inevitabile? Beh, nel centro di Londra Renzo Piano sta costruendo un grattacielo che ospiterà 15.000 persone; i posti auto saranno… 30 (solo per le ambulanze e i portatori di handicap). Gli altri usano il trasporto pubblico.

La prossima volta che i nostri Amministratori parleranno di inquinamenti, ricordiamoci l’insensatezza delle loro scelte, che pagheremo per gli anni a venire con le nostre tasche (compresi le multe alla UE per i superamenti dei limiti di inquinamento) e i nostri polmoni.