Pillola del giorno dopo: denuncia pubblica della farmacia Sant'Antonio

Boicotta chi decide per te!

Alla vigilia dell'8 marzo, le attiviste e gli attivisti del centro sociale Tpo hanno dato vita ad un'azione simbolica davanti alla farmacia Sant'Antonio di via Massarenti, che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo. Report e foto da Global Project Bologna.
7 marzo 2008

da Global Project Bologna

farmacia sant'antonio Questo pomeriggio una cinquantina di donne e uomini hanno denunciato pubblicamente la farmacia S. Antonio in Via Massarenti a Bologna, perché non vende la pillola del giorno dopo. Con un’azione simbolica hanno rovesciato del polistirolo a forma di pillole all’ingresso della farmacia e hanno esposto un striscione dove c’era scritto “Fuori i nostri corpi dal vostro controllo”, mentre venivano distribuiti alcuni volantini e applicate alle vetrate della farmacia degli adesivi che dicevano "Boicotta chi decide per te". Da segnalare la reazione violenta del responsabile della farmacia che è uscito urlando, insultando i manifestanti e scagliandosi contro una ragazza e cercando di strapparle il megafono.

Durante l’azione è stata lanciata una campagna di boicottaggio contro tutte le farmacie che non vendono la pillola del giorno dopo. Sono infatti tanti i farmacisti in Italia che con subdoli e falsi pretesti si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo appellandosi al diritto di esercitare l’obiezione di coscienza, violano un obbligo professionale senza alcuna legittimità a farlo.

farmacia sant'antonio

Il Comunicato del Centro Sociale Tpo:

Fuori i nostri corpi dal vostro controllo!

Oggi denunciamo pubblicamente questa farmacia che non garantisce la legittima dispensazione del contraccettivo d’emergenza - pillola del giorno dopo.

I tanti farmacisti in Italia che con subdoli e falsi pretesti si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo appellandosi al diritto di esercitare l’obiezione di coscienza, violano un obbligo professionale senza alcuna legittimità a farlo: “I farmacisti non possono rifiutarsi di vendere le specialità medicinali di cui siano provvisti e di spedire ricette firmate da un medico per medicinali esistenti nella farmacia. I farmaci richiesti di specialità medicinali nazionali, di cui non siano provvisti, sono tenuti a procurarli nel più breve tempo possibile, purché il richiedente anticipi l'ammontare delle spese di porto” - art. 328, comma 1, c.p. (Rifiuto d’atti d’ufficio), è contrario all’art. 38 del R.D. del 30 settembre 1938, n. 1702

Denunciamo pubblicamente una pratica che ancora una volta nega alle donne la possibilità di decidere in piena autonomia del proprio corpo e della propria vita. Come succede quotidianamente nei reparti di ginecologia e ostetricia, dove il numero dei medici che rifiutano di praticare Ivg cresce sempre di più, impedendo l’esercizio di un diritto riconosciuto dalla Legge 194/78.

Disconosciamo a questi farmacisti e medici lo status di obiettori: obiettori di coscienza sono coloro che rifiutano le logiche guerrafondaie e disertano la scelta militare, coloro che decidono di non farsi complici del sistema di detenzione e deportazione dei migranti. Non lo sono categorie di professionisti che si arrogano il diritto di decidere per noi.

Anche a Bologna ci sono farmacisti che si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo e lo dichiarano pubblicamente come il dott. Luigi Franchi della Farmacia Sacchetti in Via d ‘Azeglio, 50 che dichiarava: "Non vendo la pillola del giorno dopo e quando mi vengono chieste spiegazioni chiarisco il mio punto di vista facendo ricorso all'obiezione di coscienza" (Resto del Carlino, 08 gennaio 2008, p. XIV).

Invitiamo tutt@ a boicottare gli esercizi commerciali che praticano questo abuso subdolo e autoritario. Scardiniamo dal basso il meccanismo che attacca l’autodeterminazione dei nostri corpi e delle nostre esistenze.

BOICOTTA CHI DECIDE PER TE!

Domani saremo in manifestazione in piazza XX Settembre alle ore 15 per un 8 marzo di lotta!

Guai a chi ci tocca! Tpo

Vai alla feature: Un 8 marzo particolare