Xm24: Appuntamento con VenerdìCinema

Visioni da un Continente

Cinerassegna sull'Africa con films d'autore, documentari d'inchiesta e di denuncia, reportages giornalistici, produzioni mainstream vecchie e nuove.

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presso SalaVisioni XM24 - Via Fioravanti 24 - Quartiere Bolognina

Programma 9^ settimana: CONGO



Giovedì 6 Dicembre 2007

ore 21,00
oncle belge LE RETOUR DE L'ONCLE BELGE

P.Dutilleul – Belgio 2004 – 62’ – v.o.fr.
Un interessante documento sull’azione degli istruttori militari belgi e
francesi in R.D.Congo durante la missione “Avenir” nel 2004.
Il presidente congolese Joseph Kabila nel settembre 2003 sollecita
l’assistenza militare del Belgio (ex-padrone coloniale del Congo) in un
quadro di “partenariato”, al fine di fondare un nuovo esercito nazionale
riunendo le 4 grandi fazioni armate rivali che hanno scatenato la guerra
civile in Congo negli ultimi anni: le Forces Armées Congolaises (FAC)
vicine al governo, le truppe del Rassemblement Congolais pour la
Démocratie (RCD) sostenuto dal Rwanda, i combattenti del Mouvement de
Libération du Congo (MLC) alleato dell’Uganda, e i Mai-Mai (miliziani
attivi nelle foreste). L’unificazione militare era una delle condizioni
richieste dal processo di pace imposto dagli accordi di Pretoria
(Sudafrica) nel dicembre 2002. A livello politico questa unificazione
avrebbe poi dovuto condurre il paese alle elezioni democratiche del giugno
2005.
Il Belgio ha perciò inviato un distaccamento di 200 istruttori militari
nella città martire di Kisangani, per la formazione della prima Brigata
congolese mista, composta da tre battaglioni di 888 militari, e questa
nuova unità viene destinata all’apprendimento delle tecniche di
peacekeeping (molti belgi fanno parte della MONUC, la missione ONU
incaricata del peacekeeping in Congo), al fine di essere poi impiegata
nella martoriata e instabile regione dell’Ituri.

ore 22,00
congo na biso CONGO NA BISO

C.D.Liedekerke/Y.Muller – Belgio 2006 – 52’ – v.o.fr
Cinque antichi nemici si contendono il potere alla vigilia delle elezioni
in Congo: il presidente Kabila e quattro vicepresidenti ciascuno di loro
alleato con Ruanda, Uganda o oppositori. Il popolo esige la democrazia,
l’ONU osserva. Il film ci mostra l’epoca post-Mobutu, la sua disillusione
ma anche il suo fervore. Da Kinshasa agli angoli più lontani di questo
grande paese che è l’ex-Zaire, tutti testimoniano la difficoltà di
instaurare una vera democrazia nel paese. Il Congo, saccheggiato da tutti,
dai propri dirigenti ai Paesi vicini, martoriato da anni di guerra civile,
si riprenderà?

ore 23,00
CONGO: UN COMBAT POUR LA VIE

Patrick Forestier – France 2006 – 35’ – v.o.fr
Dall’epoca del genocidio dei tutsi in Ruanda nel 1994, la provincia
congolese del Sud-Kivu è alla mercé dei ribelli ruandesi hutu e delle
milizie dell’esercito congolese che stuprano, torturano, mutilano e
massacrano le donne della regione, nella piu’ totale impunità. La
telecamera segue l’attivista Christine, che ha scelto di rimanere in
questo caos per aiutare queste donne abbandonate, e per raccogliere le
loro atroci testimonianze. Atti di barbarie insostenibile, resi
intelligibili dal pudore di questo reportage che ci fa interrogare sulla
natura umana.
CHRISTINE SCHULER DESCHRYVER – nata a Katana (Rep.Dem.Congo) nel 1964, di
nazionalità belga e congolese, militante dei diritti umani. Si occupa
delle migliaia di donne e bambini vittime di stupri di massa e violenze
nel Sud Kivu (Est RDC). E’ ugualmente attiva nel campo della salvaguardia
ambientale, specialmente nel Parco Nazionale del Kahuzi Biega. Lavora dal
1995 alla cooperazione tecnica tedesca per conto della quale supervision
l’amministrazione e la logistica dei programmi di sviluppo e di aiuto
alimentare urgente nell’est del Congo.



Venerdì 7 Dicembre 2007

ore 21,00
white king WHITE KING, RED RUBBER, BLACK DEATH

Peter Bate – Belgio 2003 – 108’ – v.or.fr.
La pagina nera del colonialismo belga: come Re Leopoldo II del Belgio
trasformò il vastissimo territorio del Congo in un suo possedimento
personale, tra il 1885 e il 1908. Sotto il suo controllo, il Congo divenne
un campo di lavoro forzato di terribili brutalità: torture, mutilazioni,
stragi. Mentre il sovrano si atteggiava a protettore degli Africani dagli
schiavisti arabi, in realtà plasmava un impero del terrore basato sulla
raccolta della gomma.
Il governo belga non ha gradito questo documentario, che dipinge Leopoldo
come un precursore morale di Hitler, reponsabile dello sterminio di 10
milioni di persone durante il rapace sfruttamento delle ricchezze naturali
del Congo. Nelle strade di Bruxelles si possono ammirare tanti bellissimi
e grandiosi monumenti, ma nulla, neppure una targa, ci ricorda che sono
stati costruiti con la ricchezza depredata al Congo e con il sangue dei
congolesi. Se i congolesi oggi non fossero così indeboliti da guerre
civili e disastri storici avrebbero potuto far sentire forte la loro voce,
ed essere riconosciuti storicamente, come già gli Ebrei e gli
Afroamericani, uno dei più grandi olocausti della storia. Invece, ancora
troppo pochi conoscono la gravità di questo passato.
Nel frattempo, Leopoldo viene ancora considerato un grande re,
“civilizzatore di selvaggi”, e una nuova statua in suo onore è stata
recentemente eretta in Belgio. Perciò, chi guarda l’odierna situazione in
Congo e inorridisce per le atrocità della recente guerra civile, dovrebbe
anche interrogarsi sul quando e chi fu a introdurre per primo la barbarie
in questo paese.



Sabato 8 Dicembre 2007
Lo sguardo occidentale "esotico" sul Congo

ore 21,00
CONGO: THE RIVER THAT SWALLOWS ALL RIVERS

Brian Leith – doc 54’ – v.or.inglese
Il Congo era considerato nel secolo scorso la “tomba dell’uomo bianco”, il
“cuore di tenebra” di J.Conrad, un “paese selvaggio che parla di incubi e
di morte violenta”. I mercanti rimanevano sulle coste perché la foresta
pluviale era troppo fitta e impenetrabile, e correvano voci che fosse
piena di malattie mortali e feroci cannibali. I nomi dati dai
colonizzatori alle coste dell’Africa occidentale ne narrano il sanguinoso
passato: Costa d’Avorio, Costa degli Schiavi (oggi Benin), Costa d’Oro
(oggi Ghana).
Il Bacino del Congo è il secondo bacino fluviale più grande al mondo,
gemello del Rio delle Amazzoni, ed è definito dai nativi “il fiume che
inghiotte tutti i fiumi”. Questo documentario ne mostra le molte sorprese,
dalla sorgente al delta.
Rimaniamo in attesa di poter vedere (e proiettare) l’ottimo documentario di Thierry Michel del 2005 CONGO RIVER – AU DELA’ DES TENEBRES

ore 22,00
heart of darkness HEART OF DARKNESS

Nicolas Roeg – USA 1994 – 100’ – vers.italiana
Tratto dal romanzo omonimo del 1902 di Joseph Conrad:
una raffigurazione degli abissi di cui è stata capace la rapacità
coloniale europea, e lo sguardo occidentale carico di esotismo su un paese
allora misterioso, sconosciuto e pieno d’insidie.
Su incarico di una compagnia di traffici belga, il capitano Marlowe risale
il fiume Congo per arrivare fino alla Stazione Interna, quella gestita dal
leggendario Kurtz come ultimo isolato avamposto. Le ultime notizie su
questo personaggio sono vaghe, frammentarie e inquietanti. Forse nasconde
grandi quantitativi d’avorio, forse è impazzito, o forse è morto. Questo è
il film che Orson Welles avrebbe voluto fare, e che invece girò Coppola
chiamandolo “Apocalypse now”. Nicolas Roeg lo adatta correttamente, ma
senza grandi voli, anche se il cast era promettente (tra gli attori: Tim
Roth, Isaac De Bankole, John Malkovich).



Per maggiori informazioni :

http://isole.ecn.org/xm24

http://venerdicinema.altervista.org/africa.htm