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Zaky resterà in carcere in Egitto almeno altri 15 giorni

Lo hanno stabilito i giudici della procura di Mansoura: detenzione necessaria per “supplemento di indagini”, motivano i magistrati. Campagna “Patrick libero”: nel contesto egiziano “custodia cautelare è diventata uno strumento di repressione e di abuso”, e invita a “intensificare pressioni, sostegno e solidarietà”.

22 Febbraio 2020 - 15:32

Patrick George Zaky resterà in carcere almeno altri 15 giorni: così è stato deciso questa mattina dai giudici della procura di Mansoura nell’ambito della prima udienza del processo a carico dello studente dell’Università di Bologna e attivista egiziano arrestato l’8 febbraio scorso al Cairo, appena rientrato dall’Italia, con l’accusa di apologia di terrorismo, sedizione e atti sovversivi tramite la diffusione di notizie sui social network. A quanto si apprende, la corte ha stabilito il prolungamento della detenzione cautelare per “supplemento di indagini”. La legge egiziana prevede infatti la possibilità del rinnovo della permanenza in carcere fino a un massimo di 200 giorni.

Intanto sulla pagina Facebook “Patrick Libero”, aperta nelle scorse settimane per dare supporto alla mobilitazione per la liberazione dello studente, si legge: “La decisione della Procura era attesa oggi in una realtà in cui la custodia cautelare è diventata uno strumento di repressione e di abuso, con la mancanza di indipendenza della magistratura e il controllo delle forze di sicurezza sulle decisioni della magistratura e della procura in tutti i casi simili. Come campagna ‘Free Patrick’, sottolineiamo la nostra continua richiesta alle autorità egiziane di rilasciare Patrick, riteniamo le autorità responsabili della sui stato fisico e psicologico e delle condizioni della sua detenzione, e chiediamo che rispettino pienamente le loro norme carcerarie. La campagna ringrazia e apprezza anche gli sforzi di tutti i sostenitori e la loro solidarietà per quanto riguarda le proteste e gli eventi che hanno avuto luogo nelle ultime due settimane, chiediamo a tutti gli studenti e ai difensori dei diritti umani in tutto il mondo affinché continuino con il loro sostegno e solidarietà, per intensificare le pressioni, e chiediamo alle autorità di garantire la sicurezza di Patrick e le pressioni per i suo rilascio e il suo ritorno per completare i suoi studi e di non perseguire alcuna persecuzione ai membri della sua famiglia o per chi è solidale con lui”.