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Xm24 protesta a Palazzo d’Accursio, ma dal Comune “chiusura totale” [audio]

Interrotto quattro volte il Consiglio comunale, nulla di fatto da un nuovo incontro con i capigruppo: “Ignorata la richiesta di moratoria, ma non sarà l’ordinanza di sgombero a farci uscire il 25 né dopo”. Smentita la possibilità di una soluzione ponte: “Significa sospendere le attività per un periodo indefinito”.

22 Luglio 2019 - 18:58

Lunga e tesa giornata di protesta a Palazzo d’Accursio, con centinaia di attivisti e sostenitori di Xm24 che hanno dato sfogo alla rabbia contro un’amministrazione con cui sembra essere saltato ogni margine di trattativa. Mentre in piazza Maggiore proseguiva rumorosamente il presidio a sostegno del centro sociale, il consiglio comunale è stato interrotto quattro volte, la prima mentre parlava il consigliere di Forza Italia Marco Lisei sollecitando lo sgombero: dai posti del pubblico sono partiti grida, fischi e il lancio di finte banconote da 100.000 lire con la faccia di Merola e il profilo della Trilogia Navile: “La chiamano riqualificazione, ma con la retorica della partecipazione si sceglie di cancellare e riscrivere la storia di un luogoè il comunicato letto in consiglio – social washing per espropriare la comunità di forme proprie di socialità e sperimentazione. Nonostante i numerosi sforzi dell’assemblea di Xm24 non è emersa nessuna volontà istituzionale di salvaguardare la continuità delle numerose attività che animano l’ex-mercato. Xm24 ha proposto spazi pubblici in disuso e come ultima sponda, dietro indicazione dello stesso assessore Lepore, che prima lancia il sasso e poi nasconde la mano, ha contattato un privato che si è dimostrato disponibile. Ma manca all’amministrazione la volontà politica di concedere il tempo necessario. Che nessuno faccia passare come alternativa un magazzino dove mettere le attrezzature in attesa del nulla. Il carattere d’urgenza con cui si sta imponendo lo sgombero coatto di uno spazio sociale è pretestuoso, falso. Le ultime dichiarazioni di Merola sull’ex-caserma Masini, dove dovrebbe arrivare un liceo di Confindustria, parlano da sole. Evidentemente diecimila persone scese in pizza non esistono per questa maggioranza, che ad una soluzione preferisce ancora e sempre la repressione, a una partecipazione di facciata che vuole soltanto coprire gli interessi economici dei palazzinari di turno. Lo sgombero imminente non spegnerà la volontà di continuare a costruire possibilità, sperimentazione e spazi di utopia. Xm24 non si arrende!”.

 

A seguito dell’interruzione, ha avuto luogo un nuovo incontro con alcuni capigruppo, ma quelli di centrodestra hanno rifiutato di partecipare. Tutt’altro che risolutivo: “Una posizione è stato presa, ignorando il supporto popolare che Xm24 ha saputo costruire in questa città – ha detto Andrea di Xm24 al termine dell’incontro – Noi rimarremo dentro Xm24 fino all’ultimo giorno, lo abbiamo dimostrato con 10.000 persone, chi dovrebbe farsi carico dell’amministrazione di questa città non lo sta facendo e sta esercitando la dittatura di una maggioranza che non vuole sentire ragioni. C’è una chiusura totale da parte della giunta e dell’amministrazione, la giunta ha ignorato la richiesta di moratoria uscita dall’incontro con i capigruppo di lunedì scorso. Xm24 è un’esperienza che continuerà, non sarà l’ordinanza di sgombero a farci uscire il 25 né dopo. Quella dello spazio privato è stata un’offerta strumentale dell’assessore Lepore ai tavoli di mediazione, ma non è mai stata sostanziata da un impegno dall’amministrazione. È la volontà di questa amministrazione di chiudere Xm24 in un magazzino andando in vacanza e lasciando la palla all’amministrazione”.

 

Concetti ribaditi da un altro attivista, parlando al megafono al presidio: “Sono sordi a qualsiasi richiesta, non c’è modo di discutere. Da giovedì 25 la parola passa alla forza pubblica, venite a passare le vacanze a Xm”. Parole a cui è seguita la decisione di riportare la protesta nel palazzo, stavolta nell’atrio, con mezz’ora di fischi, applausi ironici, canti e cori: “Noi da Xm non ce ne andiamo”. Alcuni manifestanti sono tornati in aula, interrompendo altre due volte i lavori, con striscione “I love Xm24” e contestazioni fragorose verso consiglieri e amministrazione.

 

Protesta XM24 - © Michele LapiniIntorno alle 18, il Consiglio è stato interrotto una quarta volta mentre si discuteva la variazione di bilancio in cui è contenuto l’investimento da due milioni di euro per il progetto di cohousing nell’ex mercato. Sono partite invettive contro il Pd “amici dei palazzinari, come la Lega, avete spianato la strada ai neofascisti” e a Merola che ha rifiutato il confronto. Uscendo, al megafono, è stato ribadito l’invito a presidiare l’ex mercato di via Fioravanti 24 sotto sgombero, giorno e notte.

Il sindaco in Consiglio ha fatto solo un’apparizione fugace mentre era in discussione un’altra questione, ma in mattinata era tornato a invitare il collettivo ad abbandonare lo stabile di via Fioravanti 24, ribadendo la volontà di dare via al progetto co-housing, e specificando che sullo sgombero “deciderà la Questura quando intervenire”.

In mattinata Xm24 aveva risposto per iscritto a un articolo apparso sulla stampa dove si parlava di un capannone di 300 metri quadri individuato come soluzione ponte: “Ristabiliamo la realtà delle cose: una possibile soluzione transitoria era già stata evocata nei precedenti incontri senza però alcuna sostanza, nessuno spazio reale individuato. Xm24 ha sempre rifiutato la soluzione per il semplice motivo che quella proposta non prevedeva alcun approdo definitivo, ma era un ponte verso il nulla; Solo una settimana fa, il sindaco dichiarava: ‘Si sono fatti vivi? Non mi interessa proprio […] Il dialogo con l’Xm24 per quanto ci riguarda è finito’. Quasi in contemporanea l’assessore Lepore invitava a fidarci della buona volontà dell’amministrazione. Buona volontà che Merola aveva appena decisamente negato. A queste condizioni, dove non si capisce chi dice cosa e chi decide realmente, come potremmo credere a una soluzione ponte che nella pratica significa la sospensione di tutte le attività di Xm24 per un periodo indefinito? Che si chiami ‘magazzino’, così come è stato indicato negli incontri in questura (nell’ultimo l’amministrazione neppure si è presentata) o ‘capannone di trecento metri quadri’ (come emerge dai giornali del 21/07) la sostanza non cambia: un luogo dove semplicemente immagazzinare i materiali, come se persone, attività, continuità non contassero nulla. Come abbiamo già detto anche negli ultimi aggiornamenti pubblici nessuno dei progetti dell’amministrazione su via Fioravanti può giustificare l’urgenza di sgombero coatto. Quello che certamente manca è un impegno concreto dell’amministrazione verso una soluzione reale e senza pretestuose ‘transizioni'”. C’è anche una postilla dedicata alla questione dei murales tutelati dalla Soprintendenza: “Pensare di separare muri e murales dalla comunità che li ha creati dimostra quel che si vuol fare della Bolognina: un simulacro vuoto della vitalità delle produzioni culturali dal basso. (e alla Soprintendenza che pensa siano belli i muri, la invitiamo a vedere quanto siamo bell* tutt* noi!)”.