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Xm24: “Nessun tavolo, dal Comune solo chiacchiere”

“L’amministrazione ritiri la richiesta di lasciare i locali”, scrive il centro sociale: “Vogliamo restare in via Fioravanti 24, disposti a portare avanti una trattativa avendo come punto di partenza la convenzione stipulata quattro anni fa”.

11 Ottobre 2017 - 17:04

Dopo mesi di parole, attualmente non c’è alcun tavolo aperto tra il Comune e l’Xm24 sotto sfratto: anzi, è ormai da tempo che l’amministrazione non si fa viva per cercare un confronto. E’ uno dei punti chiariti dal centro sociale di via Fioravanti 24 con un lungo comunicato, dal titolo “Quello che l’Altra Città vorrebbe sapere”, articolato in una serie di punti interrogativi a cui l’Xm24 di volta in volta dà una risposta. Il primo: “È vero che c’è un tavolo delle trattative tra l’amministrazione comunale e Xm24? No. Dopo l’incontro del 9 aprile, avvenuto di nostra inziativa all’interno di Xm24, e dopo la commissione consiliare del 4 luglio a cui hanno preso parte rappresentanti del Comitato Esa, e dopo le affermazioni dell’Immaginifico Assessore secondo il quale la soluzione sarebbe stata trovata ‘in un tavolo specifico, che contiamo di concludere entro l’estate, in cui faremo alcune proposte a Xm per una nuova sistemazione, sperando che siano accolte e che non si debba arrivare a soluzioni estreme’ , non c’è stato più alcun contatto fra Xm24 e l’amministrazione comunale. Il sindaco Merola ha affermato più volte che ‘Il Comune di Bologna rientrerà in possesso dell’immobile oggi utilizzato dall’Xm24, ma le scelte sull’argomento verranno prese solo al termine del Laboratorio di quartiere che si prevede andrà avanti fino all’autunno inoltrato (…) Al termine di questo percorso si opereranno le scelte sulla base della discussione fatta con tutti i cittadini che avranno partecipato’. Da tempo però sappiamo che questi laboratori, basati su un paventato principio del ‘Bottom Up’, sono in realtà solo sceneggiate di partecipazione democratica, che servono a mascherare decisioni autoritarie già presa dall’amministrazione e calate dall’alto. E in ogni caso, a detta dello stesso Lepore durante l’ultimo incontro del Laboratorio di quartiere, non è in quella sede che deve essere discusso il futuro di Xm24. Al momento, quindi, Xm24 non ha ricevuto alcuna proposta per un confronto”.

Il secondo punto: “È vero che Xm24 crea degrado per i vicini ed è incompatibile con il quartiere Bolognina? Xm24 da 15 anni crea e promuove cultura autogestita e autofinanziata, dal basso, al di fuori delle logiche della produzone e del mercato. Ha ricevuto migliaia di firme in suo sostegno, comunicati di solidarietà a livello internazionale, nazionale e cittadino, mentre centinaia di persone hanno esposto le bandiere I love Xm24. Xm24 si è impegnato pubblicamente e concretamente a ridurre l’impatto delle proprie attività sul vicinato: dalle pratiche già in uso da tempo come l’utilizzo di bicchieri compostabili e spine per evitare le bottiglie di vetro, alla sistemazione dei bidoni per la spazzatura nel parco retrostante (e questi sono solo alcuni esempi). Xm24 si colloca su una frontiera, dove per anni la citta’ ha deciso di il disagio sociale, poco appetibile per il turismo: qui quotidianamente intacchiamo l’indifferenza, agendo proprio su ciò che l’Amministrazione ha sempre preferito dimenticare e nascondere”.

Altra questione affrontata: “È vero che l’edificio di via Fioravanti 24 ‘non è sicuro, devono uscire. Va assolutamente ristrutturato, non si può stare dentro per motivi di sicurezza’? È una bufala, una delle tante scuse strumentali usate come pretesto. Da 15 anni Xm24, senza alcuna sovvenzione pubblica e in totale autogestione, si occupa dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e si prende cura dei propri spazi. Durante questi anni, compreso il periodo coperto dalla Convenzione scaduta, la presunta pericolosità dell’immobile non è mai stata una preoccupazione per l’amministrazione. Più di 15 anni di attività dimostrano che l’assemblea e i collettivi di Xm24 sono in grado di prendersi cura e di provvedere all’autorecupero dei locali per la fruizione delle proprie attività. Come in molte altre occasioni negli ultimi anni, dalla costruzione della rotonda allo stravolgimento delle motivazioni per la cancellazione del murale di Blu, alle bottiglie rotte, ai cosiddetti ‘danni in termini di decoro e di sicurezza’, è un mero escamotage retorico, una scusa per nascondere ancora una chiara scelta politica di cui l’amministrazione si deve fare carico”.

L’Xm24 si chiede poi: “E’ vero che l’amministrazione tutela e promuove le esperienze dal basso ‘con percorsi inediti di collaborazione’? Fake News. Le esperienze dal basso sono tali proprio perché intendono autodeterminarsi, anche spazialmente. Invece, l’impegno delle amministrazioni vuole ridefinire il territorio secondo criteri propri, niente affatto democratici. Il sindaco, in particolare, ama promettere, o discolparsi quando attaccato ‘dal basso’: ‘L’intervento di questa mattina delle forze dell’ordine sui due immobili di via Orfeo e via della Cooperazione segue ad un’autonoma attività della Magistratura sulla quale, nel rispetto dei ruoli e della lealtà tra istituzioni, non ho titolo per interferire’. Nonostante Merola dichiari continuamente di non essere responsabile delle decisioni di Questura e Prefettura, ricordiamo che in quanto membro dell’organo provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, egli ricopre un ruolo ufficiale nei confronti di ogni ordinanza di sgombero (lotti abitativi o luoghi collettivi che siano). In qualità di garante dell’incolumità pubblica sarebbe tenuto a contrastare episodi di violenza cittadina, anche senza carattere d’urgenza. Ma, al contrario, non viene mai messo in discussione da parte della Giunta l’abuso di forza commesso dai corpi di Polizia sulle persone che tentano di difendere (pure legalmente) gli spazi in disuso che hanno fatto rivivere dal basso. È un abuso di cui questa amministrazione, puntualmente, si lava le mani”.

E ancora: “È vero che Xm24 ha cancellato il murale di Blu per fare un dispetto al quartiere Navile e al suo presidente, creando un ‘danno per la Bolognina, perché era un suo simbolo che avevamo sempre difeso’? L’arte di strada, o arte urbana, nasce essenzialmente come manifestazione critica nei confronti del marketing dello spettacolo e della spettacolarizzazione dell’arte. La cancellazione è stata decisa e realizzata dall’autore dell’opera, che non ha accettato ‘l’ennesima sottrazione di un bene collettivo allo spazio pubblico, l’ennesima recinzione e biglietto da pagare, non essendo disposto a cedere il proprio lavoro ai potenti di sempre in cambio di un posto nel salotto buono della città. (…) Blu ha chiara la differenza tra chi detiene denaro, cariche e potere, e chi mette in campo creatività e ingegno’. Genus Bononiae ha ricevuto da un plebiscito di critiche a livello nazionale ed internazionale, senza neanche rendersi conto che l’atto di disobbedienza di Blu è stata l’unica azione genuinamente artistica di quella vicenda. A parte questo, la cosa più incredibile rimane che il presidente del Quartiere Navile continui imperterrito a dimostrare di non aver mai capito il significato di quell’opera, che dipingeva la battaglia per Xm24 e per l’altra città che si sta svolgendo proprio in questi giorni”.

Continua il comunicato del centro sociale: “L’unica possibilità di rapporto Comune/Spazio è il bando associativo? E’ vero che Xm24 non vuole rinnovare la convenzione con il Comune? Di fatto, per più anni (2001-2007) Xm24 è stato considerato dall’amministrazione un interlocutore legittimo, senza bisogno di legali rappresentati, forme associative e patti di collaborazione di varia natura. Solo più recentemente, l’amministrazione ha posto tale richiesta a fondamento della possibilità, o impossibilità, di dialogo. Anche se l’assessore Lepore continua a dichiarare che si possono trovare soluzioni innovative, il Comune continua a parlare sempre e solo di bandi, forma associativa e patti di collaborazione. Attraverso gli anni, Xm24 ha sempre mantenuto una propria autonomia rispetto all’amministrazione, perché la volontà di ricondurre ogni esperienza di Autogestione alla forma del bando associativo è del tutto inconiugabile con l’essenza stessa delle nostre pratiche. Quotidianamente sperimentiamo un concetto di /pubblico/ben più ampio e concreto di quello prospettato dalle forme giuridiche proposte dal Comune, che paradossalmente regola il «pubblico» in maniera estremamente restrittiva da ordinanze assurde e vincoli ad un ‘decoro’ il cui unico passaporto è lo scontrino fiscale. Ma già dal 2013 Xm24, insieme al Comitato per la promozione e la tutela delle Esperienze Sociali Autogestite, ha prodotto una forma alternativa e innovativa di regolazione del rapporto fra uno Spazio e l’amministrazione: la convenzione scaduta nel dicembre 2016. Un documento, firmato peraltro dal comune stesso, legalmente e giuridicamente valido e riconosciuto che però adesso il Comune si rifiuta di rinnovare“.

Un altro punto risponde alla domanda su cosa vuole fare Xm24: “I collettivi che compongono Xm24 vogliono rimanere in Via Fioravanti, in Bolognina, nella realtà sociale con la quale sono ‘compatibili’. La Bolognina è il quartiere dove Xm24 è cresciuto, ha intessuto relazioni e si è radicato nei suoi 15 anni di storia. Indietro non si torna: Xm24 è disposto a portare avanti una trattativa avendo come punto di partenza la Convenzione stipulata 4 anni fa, in attesa di modalità giuridiche che possano riconoscere le forme autogestite per come sono realmente. Xm24 vuole continuare a prendersi cura dello stabile, anche con pratiche di autorecupero, rifiutando qualsivoglia finanziamento pubblico. Xm24 vuole portare avanti e far evolvere un’esperienza collettiva il cui valore non è dato da un riconoscimento istituzionale, ma dalle idee e dalle pratiche collettive che vivono e si incontrano nel suo spazio. Vuole infine cercare di trovare soluzioni innovative sia per quanto riguarda la socialità e la convivenza con il quartiere, sia per quanto riguarda la ricerca di un modello che riconosca la natura orizzontale dell’assemblea aperta, luogo decisionale fondamentale e principio stesso dell’Autogestione”.

Un’ulteriore domanda è: “Cosa sta succedendo davvero a Bologna?”. L’Xm24 risponde con il materiale raccolto nella brochure “Maccosa sta succedendo?”, in cui trova spazio anche l’inchiesta di Zic.it “Chiedi alla polvere” sugli spazi sgomberati e poi abbandonati a Bologna.

E ancora: “Cosa deve fare questa amministrazione così ‘impotente’ di fronte alla legge per scongiurare uno sgombero a sorpresa di Xm24? L’amministrazione può immediatamente ritirare la richiesta di lasciare i locali e rinnovare la convenzione con il /Comitato per la promozione e la tutela delle Eperienze Sociali A/utogestite, smettere di inseguire populisti e xenofobi agitando lo spettro della legalità punitiva e coccolare speculatori. Un reale tavolo di confronto non esiste: né su Xm24, né un confronto reale con le realtà autogestite e dal basso, né nei tanto decantati ma poco sostanziali ‘laboratori di partecipazione’. Solo chiacchiere per giornali e media. I tavoli sono tutti occupati per il congresso Pd o ne rimane qualcuno anche per parlare della città?”.

Per finire: “Cosa vuole davvero fare l’amministrazione con lo stabile di via Fioravanti 24? Una caserma, anzi no… forse una casa delle associazioni o forse un altro muro… o forse non lo sanno proprio?”.