Acabnews Bologna

“Votare A, reinventare il welfare”

Bartleby, Laboratorio Smaschieramenti, NoA – Lsa verso il referendum del 26 maggio sui finanziamenti che il Comune di Bologna concede ogni anno alle scuole materne private.

19 Maggio 2013 - 11:54

Il voto al referendum del 26 maggio sui finanziamenti alle scuole private da parte del Comune di Bologna ha assunto una cruciale valenza politica perché incarna il conflitto sul terreno della governance del pubblico, ed in particolare del welfare. Ormai proverbialmente, Bologna è infatti laboratorio di sperimentazione di modelli di governo e tecnologie politiche nazionali.

Siamo convinte/i sostenitrici e sostenitori della A certamente non nell’ottica di difesa ideologica dell’esistente. Al contrario perché vogliamo dare corpo ed espressione all’urgentissima necessità di reinventare un welfare che sappia rispondere alla complessità dei bisogni sociali, che non possono essere scaricati su un aumento del lavoro gratuito delle donne, delle persone disoccupate, né sul ricorso a ricette “famigliari” (condite da retoriche “familiste” che riprogongono una divisione sociale del lavoro di cura e dei ruoli di genere che ci stanno portando indietro di decenni).

Siamo convinte e convinti, infatti, che una vittoria della A sarebbe un fondamentale puntello per rilanciare l’opposizione sociale alle trasformazioni del welfare, promosse ormai da più di un decennio dal “sistema integrato” pubblico/privato. Sappiamo bene, inoltre, che ciò che sta avvenendo oggi nella scuola è già avvenuto da tempo nel campo della sanità.

La sussidiarietà – con le sue implicazioni di clientela politica con il sistema delle cooperative e con gli enti confessionali -è il modello di governance per eccellenza dei nostri territori. Un modello che finora ha prodotto esclusione sociale, precarietà e intensificazione dello sfruttamento del lavoro, standardizzazione e sterilizzazione delle conoscenze (come dimostra la vicenda dei test Invalsi), scomposizione e svalutazione delle figure lavorative.
Vanno in questo senso sia il definanziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia già in atto da alcuni anni sia gli attuali progetti di esternalizzazione e aziendalizzazione dei servizi educativi del ciclo 0-6 anni, per cui il comune ipotizza un forte protagonismo ASP. Le mobilitazioni di genitori, insegnanti ed educatrici dei nidi e delle scuole d’infanzia, lungi dal difendere interessi corporativi, sono un segno di prezioso protagonismo sociale e politico, e pongono a tutte e tutti noi domande su cosa sia la democrazia, su dove e come si prendono le decisioni.

Se è certamente vero che i servizi sociali, alla salute e tutto il welfare esistente non sono più “pubblici” da lungo tempo, riteniamo falsa l’equazione che fa coincidere il pubblico con lo Stato, né possiamo accettare passivamente politiche fatte in nome di un astratto interesse generale o dei diktat di bilancio.

Tra la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta, tra il pubblico e lo Stato, infatti, c’è la necessità di inventare e praticare modalità di allargamento della partecipazione ai processi decisionali, per dare risposte alle questioni che riguardano direttamente le nostre vite, la qualità del nostro lavoro e dei nostri saperi, la sperimentazione di alternativa.

Per questo invitiamo a dialogare con noi: Comitato Articolo 33; DAS – Dipartimento autonomo dei saperi; CSI – Centro Salute Internazionale; Docenti preoccupati; Wu Ming; le lavoratrici di nidi, scuole d’infanzia e genitori in lotta contro il passaggio alla ASP.

Serata di discussione e socialità

PER LA REINVENZIONE DEL PUBBLICO
Facciamo comune(ll)A!

Qual è la scuola che vogliamo, quale sanità, quale welfare? E quali forme di partecipazione?

Lunedì 20 maggio 2013 @ Aula Magna di Santa Cristina, Piazzetta Giorgio Morandi

ore 19 aperitivo
ore 20 discussione
ore 22 concerto del Laboratorio Sociale Afrobeat*

Bartleby, Laboratorio Smaschieramenti, NoA – Lsa e altre plurali singolarità

*Il Laboratorio Sociale Afrobeat, diretto e coordinato da Guglielmo Pagnozzi, è un laboratorio musicale gratuito e aperto a tutt* i/le cittadin* musicist* e non. Nato a Bologna nel 2012 come workshop di 3 giorni alla Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, è stato poi riproposto all’interno delle attività di NoA, assemblea che lotta in nome di Arte e Cultura come Bene Comune, e in collaborazione con Bartleby e XM24.