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Virus, una “piazza virtuale” per lo sciopero generale

L’organizza per domani l’Usb, che torna anche a criticare Tper e Comune per la situazione dei lavoratori della mobilità. Da Sgb e Cobas aggiornamenti dal mondo della sanità. Si fermano magazzino Yoox e Philip Morris. Petizione a Merola: “Misure contro il covid-19 evidenziano l’incidenza del traffico sull’inquinamento, è ora di completare il Servizio ferroviario metropolitano”.

24 Marzo 2020 - 11:17

Il decreto del Governo sulla riduzione delle attività produttive “non basta” a tutelare i lavoratori dai rischi del coronavirus e arginare l’epidemia, sostiene l’Usb, che ha quindi deciso di confermare lo sciopero generale di domani e questo senza voler rinunciare alla volontà di manifestare. Il sindacato convoca infatti un “assembramento cittadino” per le 10: “Ogni sciopero ha la sua manifestazione, e anche in questi tempi difficili non ce ne vogliamo privare, per questo lanciamo una… piazza virtuale! Partecipa anche tu, e condividi i motivi della tua adesione allo sciopero con un intervento, un cartello, uno sfogo, uno slogan, un contributo. Non rinunciamo a un momento per trovarci uniti, nell’attesa di poterla fare ancora, nelle piazze reali!”. La manifestazione si svolgerà tramite la piattaforma GoToMeeting, spiega Usb, che sulla propria pagina Facebook comunica le indicazioni da seguire per partecipare. Queste le motivazioni dello sciopero: “Il decreto non basta! Il Governo deve provvedere subito a bloccare tutte le attività e produzioni non strettamente necessarie al fabbisogno collettivo di base, le vie di mezzo e la discrezionalità non sono misure sufficienti. Questo è un modo concreto per contenere il contagio: nei luoghi di lavoro è spesso impossibile evitare contatto e assembramenti, e spesso i datori non rispettano misure anti-contagio. Bloccare tutto il possibile è il modo concreto per far lavorare meglio il sistema sanitario nazionale, oltre a garantire tutte le risorse, personale e attrezzature necessarie alla sanità pubblica! Se dobbiamo stare a casa, vogliamo che tutti lo possano fare, e che il governo garantisca la massima copertura economica a chi non lavora. Le misure stanziate dal decreto ‘CuraItalia’ sono ancora minime, la Cassa integrazione non basta e vengono penalizzati soprattutto i lavoratori precari, atipici, intermittenti, autonomi che già faticavano prima della pandemia. Integrazione dei salari al 100% e Reddito di cittadinanza per tutti coloro che sono toccati dagli effetti dell’emergenza”.

Intanto l’Usb è tornata anche a criticare Tper e il Comune per le scelte che riguardano i lavoratori dei servizi legati alla mobilità. “Si allunga e diventa drammatico l’elenco delle carenze e dei colpevoli ritardi di Tper nella tutela dei lavoratori di fronte all’epidemia”, scrive il sindacato. “Un’azienda che sembra dominata dalla preoccupazione di non accollarsi costi e dalla scelta di scaricare altrove le responsabilità di ogni decisione. L’attuazione tardiva di forme di smart working avviate solo in seguito alle vibrate proteste di numerosi lavoratori. L’uso delle ferie del personale senza neanche farsi venire il dubbio di dover fare un accordo sindacale che garantisca trasparenza e rispetto dei diritti, non attivando, intanto, neanche le procedure per l’avvio del fondo di solidarietà. Mancano: mascherine, cosa che giudichiamo inaudita; gel, guanti e salviette dati con il contagocce. Giorni persi prima di isolare il posto guida, nell’attesa pretestuosa dell’autorizzazione della motorizzazione. Giorni persi e rifiuto di fermare i servizi certamente non essenziali di verifica titoli, dei contrassegni, delle biglietterie, dell’accertamento della sosta”. Su questo però c’è una novità arrivata ieri: il Comune ha fatto sapere di aver deciso la sospensione del pagamento dei parcheggi e la relativa attività di verifica, a partire da oggi pomeriggio e fino al 3 aprile.

L’Sgb invece segnala la pubblicazione sul proprio sito web, nella sezione Emili-Romagna, di una videointervista a “Michele, iscritto al Sindacato generale di base, sulla situazione covid-19 dal punto di vista di un operatore socio sanitario di uno dei più importanti ospedali di Bologna che lavora in un reparto trasformato in reparto covid”.

Mentre i Cobas rendono noto che l’Istituto Ortopedico Rizzoli ha incaricato un legale per verificare l’eventuale rilievo penale nella condotta di alcune persone, consistente anche nella comunicazione di notizie legate all’emergenza coronavirus, ritenendole lesive dell’immagine dell’Istituto stesso.

Tra le novità delle ultime ore c’è la chiusura degli stabilimenti bolognesi di Philip Morris, che teoricamente secondo il decreto potrebbe continuare la produzione: attività sospesa per una settimana. Finalmente si ferma (forse fino al 3 aprile) anche il magazzino all’Interporto di Yoox-Net a Porter, dove lavorano circa 600 persone: non è il momento di comprare on line abbigliamento di lusso.

Infine, riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una petizione su Change.org rivolta al sindaco Virginio Merola, che parte dal tema coronavirus per riportare l’attenzione sulla realizzazione del Sistema ferroviario metropolitano: “Le scriviamo per chiederle interventi urgenti in materia di inquinamento atmosferico, di traffico e di malattie. I problemi e le soluzioni adottate per tenere sotto controllo il covid-19 hanno messo in evidenza quanto effettivamente incida il traffico privato sull’inquinamento dell’aria che respiriamo tutti i giorni. L’aria e’ più pulita, lo dicono i numeri. I dati sulle polveri sottili, ma anche le immagini riprese da satellite, mettono in evidenza la situazione sulla pianura padana e su Bologna nel periodo di blocco totale del traffico privato. Dunque il virus che tanto male sta facendo al nostro paese e al nostro territorio in particolare, però ci permette di avere una indicazione utile per intervenire. Usiamola. Per poter vivere meglio, in un ambiente più sano, occorre fermare o almeno ridurre il traffico privato. Una operazione del genere può essere fatta solo dopo aver predisposto alcune infrastrutture fondamentali e una di queste, secondo i firmatari, è il rafforzamento del Sfm. L’aggiunta di altri treni e l’attivazione del passante ferroviario di superficie sui binari esistenti in stazione di Bologna centrale, con orario cadenzato a intervallo breve 15/20 minuti , consentirebbero l’utilizzo efficiente ed efficace da parte dell’utenza . Come lei ben sa il Sfm raggiunge buona parte del territorio della città metropolitana di Bologna e consente già oggi di spostarsi da e verso vari punti senza l’uso dell’automobile (Vergato , San Lazzaro, Borgo Panigale Pianoro , Castelmaggiore , Imola , Budrio , Vignola e così via). Con il passante suddetto si potrebbero mettere in comunicazione senza interruzione (oggi molti treni si attestano ai piazzali est ed ovest ) le zone est/ovest/nord/sud del territorio metropolitano. Col completamento delle stazioni ancora mancanti e col rafforzamento del servizio (peraltro già previsto e promesso) si potrebbe consentire a molti bolognesi di rinunciare all’uso della autovettura. Questa, secondo noi è una cosa che non può più aspettare, deve essere messa in campo subito per mettere a regime un nuovo orario Sfm al più presto. Non possiamo immaginare di affrontare il prossimo inverno (2020-2021) nelle stesse condizioni di questo”.