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Virus, restrizioni prorogate fino al 3 maggio

Tredici nuovi decessi nell’area metropolitana. Controlli: quattro persone multate in Bolognina. In Gd progetto per produrre mascherine, ieri la proposta di Usb. Staffette Alimentari Partigiane consegneranno spesa anche a detenuti. Colonna Solidale Autogestita, i dettagli della distribuzione. Noi Restiamo fa mailbombing alla Regione: “Vogliamo i fondi!” Mujeres Libres: per Ivg al Maggiore torna procedura pre-emergenza.

10 Aprile 2020 - 20:54

Sono state prorogate al 3 maggio le misure restrittive finalizzate al contenimento dell’epidemia da Covid-19. Poco fa in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte ha dichiarato: “La proroga che oggi disponiamo col nuovo Dpcm fino al 3 maggio, che ho appena firmato, vale anche per quasi tutte le attività produttive”. Dal 14 aprile invece riapriranno cartolibrerie e librerie, negozi per neonati e bambini.

A Bologna oggi +13 decessi e +91 casi di positività, per un totale di 2.621 contagiati di cui 333 nell’imolese (+7) In tutta l’Emilia Romagna sono 19.128 i casi di positività al Coronavirus, 451 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 85.884 i test effettuati, 4.169 in più.

Complessivamente, 8.376 persone sono in isolamento a casa, 338 in più rispetto a ieri. 349 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-126). Purtroppo, si registrano 81 nuovi decessi: in totale sono 2.397. Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.381 (+278), di cui 1.520 quelle risultate negative in due test consecutivi (+181). Questi i dati del contagio nelle altre province: 3.049 a Piacenza (29 in più rispetto a ieri), 2.473 a Parma ( 52 in più), 3.630 a Reggio Emilia (125 in più), 2.930 a Modena (63 in più), 2 566 a Ferrara (3 in più). 766 a Ravenna (25 in più), 608 a Forlì (8 in più), 491 a Cesena (10 in più), 1.651 a Rimini (38 in più).

Altri numeri, questa volta sui controlli effettuati dalle forze di polizia per controllare il rispetto dei decreti che impongono restrizioni: sono state 174 le pattuglie messe in campo ieri dai Carabinieri a Bologna, mentre quattro persone, tutta con cittadinanza straniera, sono state multate in un parco della Bolognina.

Parlando di lavoratori alle prese con l’emergenza, fonti sindacali segnalano che “in Gdm è stato avviato un progetto per tentare la riconversione di una macchina per ottenerne una ad alta velocità per la produzione di mascherine”. Proprio ieri Usb aveva lanciato una proposta in tal senso.

In merito invece alle iniziative di solidarietà attivate negli ultimi giorni in risposta all’emergenza, Le “Staffette Alimentari Partigiane” organizzate da Ya BastaLàbas, e Tpo per consegnare beni primari ai senza fissa dimora segnalano di aver consegnato “grazie al contributo di tanti e tante, un totale di 225 sacchetti della spesa alle persone senza fissa dimora di Bologna” nelle ultime 48 ore e di avere anche scelto di “aggiungere qualche km di pedalate che, in collaborazione con l’Associazione Bianca Guidetti Serra porteranno la spesa a casa di alcuni detenuti che stanno ottenendo di poter uscire dalla Casa Circondariale “Rocco d’Amato” (Dozza), andando a scontare la propria pena presso il domicilio. Le condizioni di sovraffollamento e le carenze igienico-sanitarie delle carceri rendono impossibile l’adozione delle misure necessarie a evitare la diffusione dei contagi in tali strutture, ragion per cui ci uniamo alle pressioni delle varie realtà che chiedono l’amnistia, e ci offriamo di contribuire al sostentamento di chi, oltre a non avere alcuna forma di reddito, si trova fisicamente impossibilitati ad andare a fare la spesa. Sapendo che non siamo soli in questa sfida, facciamo pedalare le Staffette Alimentari Partigiane!”.

Anche dal Circolo anarchico Berneri segnalano di essere “finalmente pronte a partire con la Colonna Solidale Autogestita! Nel dettaglio, le attività di mutuo appoggio sono: consegna porta a porta di spesa alimentare, medicinali, libri e stampa anarchica; lo Spaccio Popolare Autogestito con beni di prima necessità alimentari e non, prodotti senza sfruttamento della Terra e della Persona (consegna a casa + distribuzione previa ordinazione al Circolo Berneri tutti i lunedì dalle 17 alle 20); Spesa sospesa (raccogliamo generi alimentari e offerte per chi è in difficoltà: se puoi, lascia un’offerta o dei prodotti, se hai bisogno, chiedi e ti sarà portato); Sportello medico per via telefonica (consigli igienico-sanitari, in caso di urgenze/necessità anche in presenza);sostegno all’iniziativa di solidarietà con i detenuti ‘Facciamoli uscire'”. Dal Circolo spiegano che “la distribuzione verrà effettuata su appuntamento presso il portico del Circolo Anarchico Berneri (Piazza di Porta S. Stefano 1)”.

Intanto, Noi Restiamo ha promosso per la giornata di oggi un mail-bombing verso gli indirizzi istituzionali della Regione: “Apprendiamo dalla Regione che verranno destinati 21 milioni per casa e welfare. Ma è la solita propaganda: di questi soldi annunciati a gran voce, 12 sono soltanto un anticipo di fondi già previsti, totalmente insufficienti per quantità e modalità di accesso. 5 milioni vanno invece alle graduatorie di cohousing, proposta che sappiamo benissimo essere inutile a risolvere i problemi abitativi che siamo costretti ad affrontare, e modello che non nasconde altro che interessi e rendite private e che durante l’emergenza diventa soltanto una campagna di propaganda per l’immagine ‘sociale’ della Regione. Ci sono poi altri 10 milioni che verranno spesi ‘per rispondere ai bisogni sociali crescenti di questa delicata fase’, e vanno ancora individuati i destinatari di questi fondi. Noi sappiamo come usare quei soldi, per questo venerdì 10 abbiamo deciso di organizzare un mailbombing indirizzato alla Regione Emilia Romagna. Per pretendere che questi fondi vengano destinati alla copertura del canone d’affitto per studenti, disoccupati e precari, una fascia già fragile prima di questa emergenza e che ora si ritrova in enorme difficoltà. Che questi soldi vengano usati per tutelare noi, non gli interessi di imprenditori, palazzinari e speculatori! Facciamoci sentire!”.

Per quanto riguarda le segnalazioni di presidi sanitari, le Mujeres Libres spiegano: “Purtroppo abbiamo una cattiva notizia: diversamente dalla scorsa settimana, l’accesso all’Ospedale Maggiore torna alla procedura in vigore prima dell’emergenza Covid-19: per effettuare un’Ivg occorre essere in possesso del certificato medico che attesti la gravidanza e ne prescriva l’interruzione volontaria! E’ una cattiva notizia perchè, nonostante le direttive di governo, regioni e comuni prescrivano di uscire di casa il meno possibile, per effettuare un’interruzione volontaria di gravidanza occorrerà effettuare ben 3 passaggi: 1) Test valido che confermi la gravidanza (analisi delle urine); 2) Certificato medico che attesti la gravidanza e prescriva l’Ivg; 3) Accesso alla struttura ospedaliera in cui si effettuerà l’Ivg. L’accesso torna a complicarsi. Se vuoi informazioni più dettagliate puoi trovarle nella nostra Guida all’Ivg oppure puoi contattarci! Continuiamo a sostenere l’appello per l’implemento del ricorso all’aborto farmacologico lanciato da Pro-choice. Rete italiana contraccezione aborto, e vi chiediamo di dare massima diffusione. E ricordate: loro (i cattivi) non sono per la vita, sono contro la libera scelta, la nostra!”.