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Villa Adelante sotto sgombero, parte presidio permanente

Appuntamento domani alle 6,30 in viale Aldini 116. Adl e #Ioccupo: “Difenderemo il diritto delle persone che ci abitano di avere un tetto”. Ieri sfratto rinviato in San Donato da Social Log; domani picchetto in v.Gandusio.

16 Giugno 2015 - 12:03

Occupazione Làbas viale Aldini (© Michele Lapini)“Pesanti minacce di sgombero” per Villa Adelante, occupata lo scorso ottobre in viale Aldini. Per questo, a partire da domani, comincerà un presidio permanente davanti alla palazzina. Adl Cobas Emilia-Romagna e Campagna #ioccupo: “Una città in cui gli sfratti sono all’ordine del giorno. Una città in cui migliaia di persone hanno scelto, e son state forzate a scegliere, la via dell’occupazione per poter sopravvivere. Una città in cui le istituzioni non riescono a dare risposta a questi disagi. Una città in cui l’arrivo del nuovo questore Coccia ha portato a molti sgomberi, alcuni di spazi sociali, altri di spazi abitativi, e tutti dopo pochi giorni (o ore) dall’ occupazione. Ora anche Villa Adelante è sotto attacco! Ci sono arrivate pesanti minacce di sgombero, da parte del proprietario Gianluca Muratori che mai ha voluto fermarsi a confrontarsi con noi, preoccupato solo a come far cassa speculando su tutto il territorio bolognese, e non guardando al di là del proprio portafoglio. Un personaggio più volte indagato, con la sua creatura Unifica gestisce appalti pubblici per milioni di euro. Noi non ci stiamo, non accettiamo che una problematica sociale, che non torva risposta dalle istituzioni, diventi una questione di ordine pubblico. Difenderemo la Villa ed il diritto delle persone che ci abitano di avere un tetto sopra la testa. Per questo da domani, mercoledi 17 giugno, ore 6,30 del mattino, presidio anti-sgombero davanti viale Aldini 116. Invitiamo quindi alla ‘Colazione sociale’ tutta quella Bologna che pratica diritti, dal basso e nel sociale, con forme e metodi anche diversi tra loro. Invitiamo tutti coloro che continuano a difendere il sociale dai mille attacchi che quotidianamente subisce (dai tagli al welfare agli sgomberi di case occupate)”.

Continua il comunicato: “In questa città c’è chi organizza dal basso nuove pratiche di welfare condiviso, aprendo spazi abbandonati da anni, autorecuperandoli e rendendoli un luogo dove poter abitare e (ri)cominciare a costruire una vita degna. Nell’occupazione abitativa di Villa Adelante vivono 25 persone, comprese tra i 2 mesi ed i 68 anni di età, persone che non hanno avuto nell’occupazione l’unica alternativa alla strada. Negli 8 mesi di occupazione Villa Adelante è stata un laboratorio straordinario di co-abitazione tra tanti e tante diversi tra loro, un’esperienza di mutualismo a tutto tondo in grado di non limitarsi al soddisfacimento della necessità di un tetto sotto cui vivere ma in grado di costruire fortissime relazioni di solidarietà.
Siamo infatti in una città in cui l’elemento oramai strutturale della crisi abitativa è sentito non solo da chi ha sulle spalle questo peso, ma anche da tutta quella parte del territorio che ha a che fare con il sociale ogni giorno. Per questo giovedì 18 giugno abbiamo programmato anche l’assemblea pubblica “Difendere il sociale: giustizia sociale e pratica dei diritti nella Bologna di oggi” in cui mettere in connessione tutte quelle esperienze che operano nel sociale, che siano esse realtà di movimento, associazioni, sindacati, che non parlano solo di casa, ma che parlano di lavoro, di servizi, di scuola e di assistenza, perchè tutto questo è il welfare che ogni giorno le istituzioni, soprattutto quelle del governo ‘centrale’, stanno cercando di smantellare.
Ribadiamo l’invito alla “colazione sociale” a tutti coloro che scelgono di stare dalla parte dei diritti e della dignità, che per noi viene sempre prima del denaro e della proprietà, ad essere con noi dalle 6 e 30 di mercoledi mattina in poi, per contrastare l’ennesimo attacco a chi tenta dal basso di costruire delle alternative concrete con chi la crisi la sta subendo ormai da troppo tempo e decide di alzare la testa”.

Non si fermano, intanto, i continui picchetti organizzati sul territorio per difendere chi rischia di restare senza un tetto. Ieri, racconta Social Log, il Comitato degli inquilini resistenti è stato “impegnato in quartiere San Donato per difendere dallo sfratto Gheorgita e la sua famiglia, trovatasi a causa della perdita del lavoro nell’impossibilità di pagare un affitto”. La presenza dei solidali è riuscita a strappare “un rinvio sufficientemente lungo da far tirare un sospiro di sollievo a Gheorgita e alla sua famiglia”.

Un altro picchetto è in programma domani alle 6 in via Gandusio, convocato dal Comitato inquilini che opera in quella zona: si tratta del sesto accesso dell’ufficiale giudiziario.