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Vigili e ordine pubblico: il Comune apre agli strumenti di difesa

Ancora non si parla esplicitamente di spray e bastone distanziatore, ma intanto il Consiglio vota un odg della Lega nord che va in quella direzione. E in via Stalingrado arrivano i guardiani anti-occupazione.

27 Dicembre 2016 - 16:25

athmfwtceaa9ygeIl Comune apre all’ipotesi di dotare i vigili urbani di strumenti di difesa, come spray urticante o bastone distanziatore, dopo che di recente il sindaco Virginio Merola ha chiaramente annunciato che la Polizia municipale dovrà intervenire di più nella gestione dell’ordine pubblico. Quali strumenti specifici sarà stabilito nel corso della trattativa che la Giunta sta portando avanti coi sindacati, intanto però il Consiglio comunale (nella recente seduta dedicata al bilancio) ha approvato un ordine del giorno della Lega nord col quale si impegna il sindaco a “mettere in campo tutte le azioni necessarie per dotare la Polizia municipale dei dispositivi già previsti anche nel nostro regolamento”. Nel documento non si scende nel dettaglio, quindi il riferimento diretto a spray e manganello non c’è, si parla però di “dotazioni di vario tipo atte a svolgere meglio i compiti” del corpo, in particolare per “intervenire in situazioni a rischio”. L’odg della Lega è passato perchè il gruppo del Pd ha votato in blocco a favore.

Prosegue, intanto, la declinazione della “cittadinanza attiva” quale strumento da utilizzare contro le fasce più emarginate della popolazione. Il Comune, infatti, ha deciso di assegnare in custodia all’associazione El Ihsan (già protagonista di un patto di collaborazione per la “riqualificazione” delle aree che vengono sgomberate) il comparto di Stalingrado un tempo corrispondente ai civici 88-96, dove sorgevano i palazzi di edilizia residenziale pubblica delle cosiddette Popolarissime, demoliti nel 2009. L’area è ricompresa tra quelle su cui dovrà essere realizzato l’annunciato Tecnopolo ma intanto, spiega l’amministrazione, si sono già verificate diverse occupazioni. In particolare, il 27 ottobre c’è stato un sopralluogo da cui è emersa “l’invasione dell’area da parte di nomadi, che avevano realizzato alcuni ricoveri di fortuna, e la presenza di molti rifiuti”, riferisce il Comune, che ha effettuato uno sgombero il 7 novembre. Per evitare altre occupazioni, l’area è stata assegnata all’associazione El Ihsan con funzioni di guardiania.