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Vigile razzista, Usb: “La colpa è del Comune”

Il sindacato di base accusa le politiche sociali discriminatorie dell’amministrazione, precisando: “Abbiamo sempre richiesto di non essere impegnati nella repressione”. Anche Merola, intanto, condanna il singolo agente ma assolve la Municipale.

26 Aprile 2013 - 18:40

La vicenda dell’agente di Polizia municipale di Bologna di cui Zeroincondotta ha reso noti i commenti razzisti pubblicati su Facebook “viene da lontano e affonda le sue radici nelle politiche sociali delle amministrazioni comunali che hanno governato la nostra città negli ultimi 20 anni” e “che hanno individuato, soprattutto in due categorie, nomadi e senzatetto, le destinatarie delle loro attenzioni elevandole a categorie di alta pericolosità”. Lo scrive l’Usb, a cui il vigile è iscritto: nei giorni scorsi il sindacato di base aveva messo l’agente di fronte ad un bivio, ovvero revocare la tessera dell’organizzazione oppure subire una procedura disciplinare interna.

“Appena viene segnalato un camper di nomadi o un senzatetto che si ferma – prosegue la nota – immediatamente viene attivata la Polizia municipale che deve allontanare questi soggetti dalla vista del buon cittadino” che ha chiamato gli agenti.

Quindi, “le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno impostato le loro politiche non affrontando il problema dei nomadi e dei senzatetto, ma unicamente trattandoli come qualcosa da allontanare. Quindi ci chiediamo: correre ed allontanare sistematicamente due categorie di persone, non e’ razzismo? Se la risposta è sì di conseguenza chi imposta questa linea politica è razzista, cioè le amministrazioni comunali sono razziste”. Il sindacato conclude ricordando di aver “sempre richiesto, alle varie amministrazioni comunali, di poter svolgere i nostri compiti tradizionali e non di essere impegnati nel controllo e repressione”.

Oggi, intanto, si è finalmente espresso sul caso anche il sindaco Virginio Merola. E’ del tutto “evidente l’intenzione dell’amministrazione comunale e del comando della Polizia municipale, anche a tutela della propria immagine- dichiara- di valutare e sanzionare in maniera equa ed esemplare tutto cio’ che sara’ accertato come riconducibile a censurabile comportamento del dipendente”. Allo stesso tempo, però, Merola si unisce al coro di chi condanna il singolo agente e assolve in toto la Municipale: “Posso affermare che la Polizia municipale ha dimostrato, nella pratica e in maniera consolidata nel tempo- particolare sensibilita’ all’aspetto della consapevolezza deontologica dei propri operatori”.