Acabnews Bologna

Via Petroni, affitti in nero a studenti per 500.000 euro

E’ il risultato delle indagini della Guardia di finanza. Cua e Taksim: “Operazione di facciata, mentre Comune, Università ed Er.go non dicono nulla su caro affitti e mancanza di alloggi”.

13 Giugno 2014 - 17:59

petroniLa Guardia di Finanza ha reso noti gli esiti dell’ultima operazione contro gli affitti in nero nella zona universitaria. L’ammontare dei canoni non dichiarati, nei soli condomini di via Petroni, raggiungerebbe i 500.000 euro. Tra i casi emersi quello di un uomo che fungeva da intermediario tra alcuni proprietari e decine di stundenti Erasmus che necessitavano di alloggi per brevi periodi: provvedeva personalmente a riscuotere le mensilità in contanti, fornendo assistenza ai ragazzi.

Sull’operazione delle Fiamme gialle intervengono Cua e Taksim: “Di quanto fosse una operazione tutta di facciata che le principali istituzioni cittadine mettevano in atto per ripulirsi il volto lo avevamo detto già alla vigilia del lancio di questa iniziativa. Ma una notizia simile, celermente sbandierata dai media cittadini, soltanto poche settimane dopo lo sgombero dello Studentato Occupato Taksim, assume, per noi, le connotazioni di una vera e propria provocazione. Sono anni che denunciamo la piaga degli affitti in nero, ma non solo. Perchè sappiamo bene, infatti, come questo non sia, a differenza di come vogliono farci credere, l’unico problema per gli studenti e le studentesse di Bologna. Comune, Alma Mater e Er.Go poco o nulla dicono, al di là di operazioni di facciata, sul problema strettamente legato e altrettanto sentito del caro-affitti e della mancanza di alloggi universitari”.

Continua il comunicato dei collettivi: “Ancora una volta siamo consapevoli che risposte reali e concrete non potranno che arrivare soltanto da noi e dai percorsi di lotta che mettiamo in campo. E se questi signori pensano di poter bloccare questi percorsi con sgomberi e manganelli è chiaro che si sbagliano di grosso. I percorsi di lotta non solo continueranno a crescere di intensità, ma siamo sicuri saranno sempre di più. Uno di questi è sicuramente quello per il diritto all’abitare. Ed è per questo che Taksim non solo tornerà presto, ma si allargherà ulteriormente per poter dare risposte a tanti e tante che dalla crisi non trovano via d’uscita alternativa alla lotta e alla riappropriazione”.