Acabnews Bologna

Verso la manifestazione del 24: “Chiudere CasaPound” [adesioni in aggiornamento]

Stasera assemblea cittadina al centro sociale Lunetta Gamberini (via degli Orti 60). Intanto cresce l’elenco delle adesioni. Vag61: “Bologna parli chiaro, rifiuti CasaPound”.

16 Novembre 2012 - 18:04

Prosegue la costruzione della manifestazione del 24 novembre contro la presenza di CasaPound in via Malvolta. Questa sera alle 20,30 il Coordinamento Antifascista Murri “invita tutte le donne e gli uomini liberi, e le loro associazioni” a partecipare ad un’assemblea cittadina che si svolgerà al centro sociale Lunetta Gamberini (via degli Orti 60). Si allunga intanto l’elenco delle realtà che promuovono la manifestazione: si può utilizzare l’indirizzo antifa.murri@inventati.org per inviare ulteriori adesioni.

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> Adesioni alla manifestazione, in aggiornamento:

Nodo Sociale Antifascista
Xm24
Circolo Anarchico Berneri
Sanbalotta
Mujeres Libres
Vag61
Marginalia
Collettivo Bella Zi’
Usi Ait Bologna
Incidenze
Resistenze Internazionali
Asia-RdB
Collettivo Volya
Mala Sorte
CCS – Coordinamento Collettivi Studenteschi
Aula C autogestita
Meritiamo tutti card – Assemblea aula B
Circolo Iqbal Masih
Tpo
Làbas
Controcorrente
Radio Città Fujiko
Rete dei Comunisti
Coordinamento Migranti
SIM – Scuola di Italiano con Migranti
Al-Sirat
Connessioni precarie
Bartleby
USB – Unione Sindacale di Base
Ciclofficina popolare AmpioRaggio
Assemblea Popolare Bologna
Cobas
Sinistra Critica Bologna
Atlantide
Figlie Femmine
Hard Coro de’ Marchi
Circolo “Che Guevara” – PRC Navile
Associazione Primo Moroni – La Casona di Ponticelli (BO)
Partito Comunista dei Lavoratori – PCL
Scuola Popolare di Musica Ivan Illich
Brigata 36 – Imola (Bo)
C.M. Panenka
Prc
Giovani Comunisti

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> Comunicati verso il 24:

Bologna parli chiaro, rifiuti CasaPound

In questa città per CasaPound non può esserci posto. Che siano fascisti del terzo, quarto o quinto millennio non fa differenza. Una riverniciata al vocabolario non basta a nascondere l’impostazione autoritaria, sessista e xenofoba che contraddistingue questa come le altre organizzazioni neofasciste. Una ventata di populismo per tentare di farsi largo nelle contraddizioni della crisi, allo stesso modo, non concede un centimetro di legittimità a chi storicamente sta dalla parte di chi sfrutta, specula e si arricchisce. CasaPound è quella dei milioni regalati da Alemanno, del sostegno ai padroni avvelenatori dell’Ilva, degli inni al duce, delle violenze ripetute. CasaPound è quella di Gianluca Casseri e degli ambulanti senegalesi ammazzati per strada a Firenze: non è passato neanche un anno, ma tanti non sembrano neanche ricordarselo.

Per questo chiudere CasaPound è giusto e necessario in tutte le città italiane, è giusto e necessario a Bologna. Da qualche tempo c’è uno spazio aperto in via Malvolta e contro questa presenza, il 24 novembre, è prevista una manifestazione promossa dal Coordinamento Antifascista Murri. Crediamo possa essere un’occasione che la città può cogliere per ribadire, ancora una volta, che Bologna è antifascista e CasaPound è un corpo estraneo. Crediamo che sia importante essere in piazza quel giorno, sappiamo che l’antifascismo è un terreno molteplice: sociale, culturale, quotidiano. Anche per questo è fondamentale che la giornata del 24 possa rappresentare l’occasione di una mobilitazione generalizzata, che consenta all’intera città di far emergere un NO deciso e chiaro alla presenza di CasaPound. Anche per questo ci auguriamo che, come già successo altre volte in passato, a prendere parola contro il neofascismo sia anche l’universo culturale, associativo, accademico – e chi più ne ha, ne metta – che attraversa questa città. Infine, ricordiamo che qualche tempo fa il sindaco Merola affermò che “il carattere antidemocratico di CasaPound a Bologna non può avere spazio”. Via Malvolta è decisamente a Bologna. L’amministrazione comunale è voltata da un’altra parte?

“Fascisti su Marte”, fu il messaggio forte e chiaro lanciato da via Guerrazzi quando CasaPound tentò, invano, di mettere fuori il naso in quella zona. Che abbiano rinunciato al centro per spostarsi verso la periferia non ci basta. La strada per Marte è sempre quella…

CHIUDERE CASAPOUND!

BOLOGNA E’ ANTIFASCISTA!

Venerdì 16 novembre ore 20:30
Assemblea cittadina al centro sociale Lunetta Gamberini (via degli Orti 60)

Sabato 24 novembre ore 15
Manifestazione da piazza Carducci

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Dalla parte dei migranti, per la chiusura di Casa Pound

Da qualche mese, a Bologna, viene concessa una larga agibilità politica a una associazione neo-fascista denominata Casa Pound.

A distanza di quasi un anno non abbiamo certo dimenticato quanto accaduto a Firenze quando un militante di Casa Pound ha ferito tre migranti uccidendone altri due. Di qualche giorno fa sono poi le notizie delle “ronde anti-immigrati” in Abruzzo e la costituzione della prima cellula italiana di “Alba Dorata”, partito neonazista greco. Non abbiamo dimenticato, ed è per questo che non permetteremo che tutto ciò accada ancora e non abbasseremo la guardia contro i fascisti di ieri e di oggi.

Ormai in diverse parti d’Italia gruppi neo-fascisti perseguitano i migranti con atti violenti. Noi, migranti e italiani, non possiamo permettere che il fascismo continui a ottenere spazi di visibilità.

Noi sappiamo inoltre che una legge, la Bossi-Fini, quotidianamente ricatta milioni di migranti legando il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Le leggi dello Stato trattano i migranti come uomini e donne che possono essere espulsi anche dopo anni di lavoro in Italia. Uomini e donne che possono essere rinchiusi nei Cie e privati della loro libertà. Da anni diciamo che la Bossi-Fini va abolita e anche in questa occasione di rifiuto di tutti i fascismi lo ribadiamo ad alta voce.

Sappiamo anche che con la crisi economica i migranti pagano il prezzo più alto a causa del razzismo istituzionale. Nella crisi, le leggi vedono nei migranti i lavoratori che possono essere sacrificati per primi, sempre messi alla prova, come corpi estranei. Ovunque i datori di lavoro si sentono in diritto di trattare i migranti come oggetti, tanto più se ci si ribella contro lo sfruttamento: è successo a Rosarno come a Mantova.

Mentre molti migranti perdono il permesso di soggiorno e vedono le proprie famiglie dividersi a causa della crisi, gruppi apertamente razzisti si sentono tutelati, liberi di muoversi, e ottengono sedi per riunirsi e agibilità politica.

Noi pensiamo che il razzismo istituzionale e il razzismo di Casa Pound non possono trovare spazio in questa città . Noi, migranti e italiani, rifiutiamo i gruppi fascisti e lottiamo contro il razzismo istituzionale e la legge Bossi-Fini.

A Bologna, città che tanto ha dato alla lotta antifascista e che tutt’oggi è attraversata da molte pratiche, gruppi e associazioni politiche e culturali uniti nel nome dell’antifascismo e dell’antirazzismo, la presenza di uno spazio politico affidato a Casa Pound è inaccettabile.

Per queste ragioni sosteniamo la manifestazione del 24 novembre per l’immediata chiusura di Casa Pound. Perché saremo noi, migranti e italiani, a togliere il permesso a tutte le forme di razzismo e fascismo.

Per la libertà dei migranti e contro ogni fascismo!

Coordinamento Migranti Bologna
S.I.M. XM24
∫Connessioni Precarie
Sportello medico giuridico Al-Sirat

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Ripubblichiamo questo testo che abbiamo scritto tempo fa in occasione dell’annuncio, da parte di Casapound, di aprire una sede a pochi metri da Bartleby. La storia si ripete e oggi ci riprovano, aprendo una sede nello stesso quartiere. E noi, col ditino puntato in alto ad indicare il pianeta rosso, crediamo che Marte resti ancora l’unico luogo adatto a loro. Per questo Bartleby aderisce al corteo contro l’apertura della sede di CasaPound.

Fare politica è una cosa che ci piace, altrimenti non lo faremmo.
Siamo nati da poco, ma qualcosa l’abbiamo capito: non possiamo essere noi soli a determinare tutto. Purtroppo. Per fortuna.
Ci siamo ritrovati spesso a costruire mobilitazioni, campagne politiche, mediatiche, perché capivamo noi quando era il momento di farlo.
Altre volte ci ritroviamo a inseguire, perché succede qualcosa che non ti aspettavi e allora devi recuperare, faticare il doppio, inventare qualcosa.
Con l’apertura di Casa Pound è successo così. Noi stavamo pensando a come dare continuità alle lotte dell’autunno e ci siamo ritrovati un covo di bestie in pieno centro.Quello che abbiamo fatto è stato ripartire da noi, da come siamo fatti, quando devi inseguire non è che puoi fare molto di più. Abbiamo cominciato a chiamare amic*, compagn*, gente che forse ci aveva in simpatia e gente che invece non ci vede di buon occhio, ma che comunque capisce cosa succede, gente conosciuta questo autunno.
E’ successo, e ne siamo contenti, che Bartleby è diventata solo una delle voci di questa protesta, è successo che poco a poco l’hanno capito tutt*, cosa vuol dire avere un branco di fascisti sotto casa.
Cosa vuol dire girare per via Guerrazzi e sentire la pesantezza del clima. Siamo in un momento di crisi e per anni l’unica cosa che ci siamo sentiti dire è che per essere sicuri bisogna avere telecamere, bisogna controllare, non uscire la sera, avere coprifuoco. Non bisogna fidarsi di chi si incontra, diffidare, chiamare la polizia, ronde. Casa Pound è tutto questo ma all’ennesima potenza: nutrito con odio nei confronti dell’altro, disprezzo e, non ultima, violenza.Non è questa la sicurezza in cui crediamo.
La sicurezza in cui crediamo è quella in cui ci si può fidare del vicino di casa, di chi incontri per strada, di chi ti saluta. Oggi per noi essere antifascisti vuol dire anche questo, non solo una lotta pensando al passato, cosa giusta e necessaria, ma guardare alle forme di machismo contemporanee. Essere antifascisti non è solo una battaglia per zittire chi crede nei miti autoritari, ma vuol dire anche creare un mondo che dia a tutt* la possibilità di partecipare, rifiutando le forme di esclusione, in cui si possa stare insieme nelle strade, in cui si possa fare politica costruendo un mondo migliore.Pensiamo anche al corteo che c’è stato domenica, in cui c’era di tutto, gente con cui non avresti manifestato mai nella vita. Queste cose stanno accadendo e stanno accadendo da un po’.
Sta succedendo qualcosa, ogni due mesi c’è un corteo enorme che chiede una svolta. Non c’è un unico messaggio, ce ne sono tanti, ma ogni volta si chiede una svolta e ogni volta qualcosa rimane, si sedimenta.
Il numero di adesioni che ricevuto la campagna “Fascisti? Su Marte!” ci parla di un rigetto verso l’autoritarismo, ma ci dice anche che ogni tanto ci si può guardare, fra simili e meno simili, confrontarsi, e magari costruire qualcosa insieme.
Come una serata a vedere un film in via Guerrazzi. O una Bologna che ne ha le scatole piene di repressioni quotidiane.
O un paese in cui la gente torna a guardarsi e confrontarsi, parlare. Si sa mai che questo lottare “contro” non stia diventando un lottare “per” qualcosa.Questo è il motivo per cui ci piace fare politica. Per questo continuiamo a dire che la presenza di Casa Pound sia incompatibile con Bologna. Se ne andassero su Marte, è a loro disposizione, almeno per qualche anno ancora. Certo, cos’avranno fatto mai i marziani, per meritarsi i fascisti?

Bartleby

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Per noi una pratica antifascista non può che essere antisessista, così come il femminismo non può prescindere dall’antifascismo.

Il fascismo ha molte facce: si aggira con le lame in tasca per le strade, ma ha anche un volto istituzionale. Si declina nelle politiche che colpiscono le donne che sul loro corpo vivono ogni giorno le conseguenze dello smantellamento del welfare e del diritto alla salute, basti pensare ai colpi inferti alla legge 194 sull’aborto e ai consultori. Le donne, ancora, subiscono il retaggio di una mentalità fascista quando si trovano a svolgere il doppio lavoro, salariato e di cura, essendo quindi doppiamente esposte al ricatto del licenziamento in caso di maternità.

Ancor peggio per le donne migranti, sempre vincolate al permesso di soggiorno, tagliate fuori dal sistema di protezione sociale e, allo stesso tempo, nel mirino di politiche xenofobe e ricattatorie, come accade per i ricongiungimenti familiari, che le rendono dipendenti dal permesso di soggiorno dei propri mariti.

L’unica risposta possibile a tutto questo è l’autorganizzazione, la creazione di reti sociali e la solidarietà popolare.

Rioccupiamo le strade e le piazze, cominciamo a stare negli spazi pubblici in modo cosciente, consapevoli di chi ci sta intorno e di ciò che succede attorno a noi. Interveniamo in prima persona di fronte ai piccoli e grandi episodi di violenza, anche di quella meno evidente. In un momento di crisi e di spaesamento collettivo come quello attuale non possiamo permetterci di lasciare spazio a Casa Pound; dobbiamo immaginare forme di lotta che combattano la retorica delle comunità escludenti e del nazionalismo.

Infine, crediamo che il sessismo e le micropratiche fasciste esistano anche nei luoghi meno nominati (la famiglia, la coppia, il luogo di lavoro, le relazioni interpersonali), nessun* può dirsene davvero immune. Troviamo dei modi per ragionare insieme sulle modalità soggettive e individuali in cui esso si esprime!

Usciamo dall’immobilismo che sembra schiacciarci, perché abituate a subire violenza, abituate al dominio e all’arroganza, abituate a non vedere l’ingiustizia, abituate allo sfruttamento, abbiamo disimparato a guardare e quindi ad agire.

Restare complici di un sistema capitalista, razzista, sessista e omofobo: anche questo è fascismo!

Non agire, ritirarsi in casa, non interessarsi a quanto accade al di fuori del proprio orticello, lasciarsi andare a una rassegnazione privata o a uno stanco immobilismo invece che a una rabbia collettiva non sono solo segni di de-responsabilizzazione, sono segni di fascismo.

Parlo ed è la rivoluzione,
nei miei fianchi, la rivoluzione
Quando camminiamo, la rivoluzione sta venendo!

ANTIFASCISTE SEMPRE!

CHIUDIAMO CASAPOUND
Corteo sab 24 novembre ore 15.00 p.zza Carducci -Bologna-

CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE
Presidio 25 novembre ore 17.30 p.zza Nettuno -Bologna

Figlie Femmine

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Abbiamo riaperto una zona antifascista all’interno del quartiere di Santo Stefano, partiamo tutt* dal nuovo spazio liberato delle ex caserme Masini occupate per raggiungere il concentramento.

Appuntamento ore 14 a Làbas per raggiungere piazza Carducci.
é troppo tardi per stare calmi, chiudere casapound in ogni città!

Bologna antifascista

Làbas