Storia e memoria

Verona / Paolo Scaroni: “Ieri lo Stato ha perso, abbiamo vinto noi!”

L’ultras bresciano, vittima sette anni fa di un violento pestaggio da parte della Polizia, scrive una lettera aperta dopo la sentenza del Tribunale di Verona che, ieri, ha assolto tutti gli agenti imputati.

19 Gennaio 2013 - 14:04

Buona giornata,

sono Paolo Scaroni e, ancora una volta, chiedo un po’ della Vostra attenzione e del Vostro spazio, ringraziandoVi da ora se vorrete concedermeli entrambi.

Desidero ringraziare tutte le persone che ieri mi sono state vicine: i cittadini, la stampa, le Istituzioni e il Brescia Calcio.

Più di tutti, concedetemelo, voglio ringraziare gli Ultras di tutta Italia: quelli che erano a Verona ieri, quelli che sono venuti nelle precedenti udienze e quelli che mi hanno testimoniato la loro solidarietà in altri modi.

Ringrazio di cuore i ragazzi del mio Gruppo, Brescia 1911, per aver lottato per me e con me e per essere andati contro tutti in nome di un’amicizia vera; li ringrazio per aver sempre mantenuto un profilo basso e per aver accolto la richiesta mia e della mia famiglia di non lasciarsi trasportare dalla rabbia, anche nel caso in cui la sentenza fosse stata negativa per me (cosa che si è poi verificata). La cosa più facile ieri era lasciare libero sfogo alla rabbia e alla frustrazione represse a lungo in tutti questi anni; la cosa più difficile era rimanere lucidi e non fornire alcun pretesto perché qualcuno potesse dire: “gli Ultras hanno fatto casino” (e di provocazioni perché questo accadesse ieri ce ne sono state diverse).

Ieri, per quanto mi riguarda, hanno perso la Giustizia e la Verità; ieri hanno vinto gli Ultras: tutti i Gruppi, arrivati da tutta Italia, hanno dato prova di grande civiltà, rispettando la volontà espressa dalla mia famiglia di non prestare il fianco. Non è stato facile per me e non è stato facile per loro.

Ieri lo Stato ha perso: abbiamo vinto noi!

Paolo Scaroni,
cittadino cui hanno strappato un pezzo di vita ma che non ha perso la voglia di lottare.

P.S. Ieri e oggi ho ricevuto centinaia di messaggi (via telefono, mail e sul mio profilo Facebook) e in alcuni ho colto una nota di rassegnazione; per questo voglio dire a tutti: qui non si molla un cazzo! La “battaglia” non è finita, semmai è appena cominciata; abbiamo due armi potentissime, che nessuno ci può togliere, cuore e cervello: usiamole fino in fondo, per ristabilire la Ragione e l’Onestà!