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Verona / Contro il licenziamento, i lavoratori occupano il tetto della Coca-Cola

Rischiano il lavoro 43 persone. Adl Cobas: “Botte da parte di picchiatori, utilizzo di taser e guardie private con caschi sono state le risposte di multinazionale e cooperative di fronte alla richiesta di diritti”.

31 Marzo 2017 - 16:18

Da martedì 28 marzo i lavoratori della Coca-Cola occupano il tetto dello stabilimento di Nogara (Vr) in protesta contro il licenziamento. Nei giorni scorsi il sindacato Adl-Cobas aveva chiesto l’apertura di un tavolo con i consorzi coinvolti per chiedere “il rientro di 29 dipendenti a cui era stata promessa la riassunzione, e la cancellazione della lista di proscrizione di 14 lavoratori”. Fallita la trattativa i lavoratori hanno occupato piazzale e tetto dei capannoni della Coca-Cola. Così il sindacato di base ricostruisce quanto accaduto: “Per tutta la giornata i lavoratori insieme alle loro famiglie hanno stazionato pacificamente di fronte al magazzino logistico per chiedere il ritorno al lavoro per tutti. Il Consorzio Vega, nonostante l’ennesimo tentativo di mediazione del sindaco di Nogara, ha ribadito l’intoccabilità della lista e pertanto è continuata per tutta la notte l’occupazione del tetto da parte dei 6 lavoratori”.
Una protesta che ha visto anche l’intervento delle guardie private dello stabilimento intervenire fisicamente per reprimere la mobilitazione ricorrendo perfino all’uso dei taser: “Nella mattinata di mercoledì, è successo un episodio gravissimo, infatti mentre si stava entrando nel piazzale interno per portare dei viveri alle persone sul tetto, i lavoratori e le famiglie sono stati violentemente aggrediti dalle guardie private pagate dal Consorzio Vega, che hanno anche utilizzato delle pistole elettriche taser verso chi cercava di entrare. Tuttavia, grazie alla determinazione dei lavoratori si è riusciti a riconquistare il piazzale interno della Coca Cola. Ancora una volta è stato necessario l’intervento dell’ambulanza per prestar soccorso ai lavoratori rimasti colpiti”.

“Botte da parte di picchiatori, utilizzo di taser e guardie private con caschi simili a quelli in dotazione ai reparti antisommossa sono state le risposte da parte di Coca-Cola e cooperative di fronte alla richiesta di diritti da parte di chi è iscritto a un sindacato ritenuto scomodo per le conquiste ottenute negli anni scorsi”.

Ma, nonostante il clima, Adl Cobas commenta quanto avvenuto nelle ultime ore così: “Nonostante l’arrivo di blindati della polizia, il piazzale della Coca-Cola si è trasformato in un improvvisato parco giochi, dove i bambini giocavano mentre i loro genitori rimanevano seduti in attesa dello sgombero, che poi non è avvenuto. Nel frattempo i lavoratori sui tetti annunciavano tramite uno striscione l’inizio dello sciopero della fame. La mobilitazione è proseguita per tutta la giornata e continuerà nei prossimi giorni fino a quando verranno ritirati i licenziamenti”.

 

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