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Ventimiglia / Morti due migranti mentre cercavano di superare il confine

Un cadavere recuperato in un sentiero. I No Border: “Vittime di una follia frontaliera ormai divenuta ordinaria”. Intanto, a Como, un uomo è rimasto folgorato cercando di salire sul tetto di un treno diretto in Svizzera.

22 Marzo 2017 - 19:08

Morti mentre cercavano di superare il confine italiano. Perché i migranti non muoiono solo sulle coste del Mediterraneo, ma finiscono ammazzati anche sui confini europei dell’area Schengen.

L’ultimo episodio è avvenuto tra Ventimiglia e Mentone dove, come riporta il Progetto 20K, è stato ritrovato il corpo di un migrante morto mentre probabilmente di notte cercava di superare il confine italo-francese attraverso “Il passo della morte”. Così gli attivisti No Borders hanno commentato la tragedia: “Ennesima vittima di una follia frontaliera ormai divenuta ordinaria”. Ed è di poche ore fa la notizia di un migrante che, sempre a Ventimiglia, “dopo essere stato respinto per l’ennesima volta dalla Francia stava per essere trasferito a Taranto con un autobus quando ha scavalcato un muretto e si è lanciato in un dirupo precipitando per dieci metri”. A quanto si apprende le sue condizioni sarebbero al momento gravi.

Ma il confine ligure non è l’unico sul quale i migranti rischiano di morire cercando nel tentativo di transito. Domenica scorsa a Como “un’altra persona è rimasta folgorata cercando di salire sul tetto di un treno diretto in Svizzera”. La denuncia è arrivata da Yallah Como che in un report ha così riportato “‘Non c’è nessun posto sicuro se non è garantita la libertà di frequentarlo. Non c’è nessuna libertà se non viene garantita la sicurezza del libero andare’. Sono parole di Minniti, il ministro dell’interno italiano, paradossalmente usate per fare propaganda del suo nuovo decreto sulla sicurezza. Dopo quello con cui ha rilanciato il sistema di detenzione ed espulsione dei migranti, le forze dell’ordine della nostra città si sono cimentate in operazioni di bonifica etnica nei luoghi che davano conforto alle persone private del discutibile privilegio di possedere documenti”.