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Valsusa / #NoTav, ancora arresti a tappeto

La polizia ha eseguito questa mattina 19 misure cautelari tra arresti, obblighi di firma o di dimora. Diverse perquisizioni domiciliari. Sigilli alla baita del presidio permanente di Chiomonte, abbattuta quella su via dell’Avanà.

29 Novembre 2012 - 22:13

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

Nuove misure repressive ai danni di militanti del movimento No Tav.  Nello specifico: 9 misure cautelari consistono in arresti domiciliari, quattro sono divieti di dimora del comune di Torino e sei obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Le misure sono state eseguite a Torino, in Val di Susa. Le accuse in questo caso riguardano l’occupazione compiuta lo scorso agosto alla Geovalsusa, studio tecnico impegnato in alcuni lavori propedeutici e funzionali alla propaganda Si Tav. I capi d’imputazione sono violenza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, accensione ed esplosione pericolose.

Contemporaneamente alle notifiche giudiziarie i Carabinieri hanno posto i sigilli alla baita che costituiva il presidio permanente di Chiomonte in Val Clarea. Abbattuta invece la baita-presidio su via dell’Avanà. Dal movimento una prima risposta con un presidio sotto il comune di Chiomonte.

Due misure di arresti domiciliari sono state invece eseguite fuori dal Piemonte e riguardano quella che viene definita come aggressione ai danni di una troupe del Corriere della Sera il 29 febbraio, presente in Val Susa nei giorni delle mobilitazioni del movimento dopo l’inizio degli espropri che causarono il ferimento di Luca Abbà. Oltre a loro ci sarebbero altri sei indagati in stato di libertà, tra cui un uomo di nazionalità francese. Le accuse per loro sono violenza privata, danneggiamento e rapina. Nel tardo pomeriggio presidio del movimento No Tav in piazza Castello a Torino.