Attualità

Valsusa / “L’arma più forte è la solidarietà”

Ieri presidio fuori dal carcere delle Vallette, a Torino, per esprimere la vicinanza del movimento NoTav a Giobbe (arrestato lo scorso 13 agosto). Riceviamo e pubblichiamo.

19 Agosto 2013 - 15:35

Hanno confermato lo stato di arresto a Giobbe, compagno arrestato a Varese per fatti che avrebbe commesso in Val Susa l’anno scorso. Le accuse sono abbastanza pesanti. Inutile dire false, infami e vendicatrici. Ora si deve attendere il riesame per poterlo vedere fuori da quelle mura. Dovranno passare però almeno quindici giorni. Quindici giorni infiniti dentro una cella che se va bene è sovraffollata se va male è tetra e lugubre e vuota. Lasciato solo in isolamento.

Una situazione di questo tipo dovrebbe sconquassare l’esistenza di tutti sia dei carcerati, sia dei carcerieri, sia dei compagni che dovrebbero avere il compito di scardinare l’isolamento, l’indifferenza e la paura che i poteri infondono nelle vite di gruppi e individui.

Manco a dirlo l’arma più forte che abbiamo è la solidarietà, non solo economica, ma anche e soprattutto umana. Una lettera, un telegramma che parla di “cosa succede a Bologna” , “del + e del -” aiuta a spezzare la monotonia della giornata, di varcare quelle pareti e quelle sbarre unendo lotte e respiri.

Ieri circa 150 persone si sono incontrate nei prati intorno le Vallette superando l’afa e i cordoni inutili dei celerini decisamente in botta da isterismo per l’impossibilità di fermare un fiume di solidarietà che li aggirava, li sbeffeggiava, li ignorava, non gli riconosceva come possessori di un ruolo. La battitura, le voci, i cori e le urla superano quelle mura e si incontrano in un non luogo che riempe di calore e speranza. Anche gli sbirri lo percepiscono, e alla fine si limitano a guardare.

I detenuti all’aria, rispondendo ai solidali, battevano le pareti esterne, chi era in cella sventolava maglie e salutava, alcuni battevano le sbarre. Ci gridavano “LIBERTA'” altri “VI VOGLIAMO BENE!”, non sapevo come trattenere le lacrime se non che gridare è una cosa che sfoga e che mi viene particolarmente bene.

Spero che le persone che portano avanti queste semplici attività aumentino, che i contatti migliorino fino a far crollare quelle maledette carceri. Che la paura svanisca.

Amilcare

> Per scrivere e mandare telegrammi:

Davide Giacobbe
Casa Circondariale Lorusso e Cutugno
via M.A. Aglietta 35 – 10151 Torino