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Uniti per lo sciopero prolunga il corteo sindacale: sanzionati negozi ed Ergo

Anche dai lavoratori della Cgil cori contro la Lega. Per la doppia manifestazione del sindacato si parla di una partecipazione di 30.000 persone.

06 Maggio 2011 - 13:40

Rabbia ma nessun incidente davanti alla sede della Lega Nord al passaggio del corteo sindacale. “Vergogna”, urlano i lavoratori Cgil in via Ugo Bassi. Lunghi interventi al microfono da parte degli attivisti di Uniti per lo sciopero: “La Lega non deve avere cittadinanza nelle citta’ italiane è un partito menzognero e razzista. Oggi però non scendiamo in provocazioni, perchè siamo qui per lo sciopero, ma verrà il giorno in cui la Lega scomparirà e tutte le sue sedi saranno chiuse”.

C’è spazio anche per l’ironia, con l’invito agli uomini che accompagnano il ministro Maroni, atteso nel pomeriggio in città, “a fare uno sciopero selvaggio e lasciarlo all’autogrill del Cantagallo”. Poi, per il candidato sindaco Bernardini, additato come il “pericolo pubblico numero uno di Bologna”, la proposta di “un foglio di via”.

Al termine della manifestazione Cgil, GlobalProject spiega che lo spezzone di Uniti per lo Sciopero ha poi proseguito il corteo, sanzionando – anche con cortei interni – vari negozi di via Indipendenza, poi Acqua&Sapone di via dei Mille (dove proprio oggi è in atto il ‘career day’), la Coop di via Avesella (la catena di supermercati, si denuncia, attua un contratto separato per i dipendenti), la sede dell’Er.go., azienda regionale per il diritto allo studio. Davanti al punto Atc di via Lame i manifestanti rilanciano il “ticket crossing” contro la crisi per poi sciogliere il corteo in Piazza San Francesco, chiedendo il ritiro delle ordinanze contro la movida.

Tornando al doppio corteo dell Cgil, a livello nazionale il sindacato ha dato indicazione di non fornire cifre ufficiali. Qualche funzionario parla ufficiosamente di 50.000 persone, ma più verosimilmente in piazza sono scesi 30.000 manifestanti. Arrivano intanto i primi dati sull’adesione allo sciopero: alla Caterpillar 98%, Alcisa e Granarolo 60%, Fabbri 70%. Alla Lamborghini pare che abbiamo scioperato perfino i centralinisti, cosa quasi mai successa.