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Una piazza contro cemento e grande distribuzione, per l’autogestione

Una partecipata assemblea cittadina chiude l’iniziativa promossa da Campi Aperti [audio]. E i comitati nati in Cirenaica (Becco) e nel quadrante ovest (Rigenerazione no speculazione) annunciano un progetto condiviso per la rilevazione autogestita della qualità dell’aria.

15 Ottobre 2017 - 18:42

Centinaia di persone hanno affollato la manifestazione animata oggi in piazza VIII agosto dall’associazione Campi aperti, giunta al suo quindicesimo anno di attività. La giornata è culminata con un’assemblea cittadina per la difesa del territorio dalla cementificazione e per “promuovere una filiera agro-alimentare libera dalla grande distribuzione organizzata”, come si legge nell’evento di indizione.

Spiega un socio di Campi Aperti intervenendo in apertura: “E’ necessario arrivare a una svolta sui temi ambientali. Ci troviamo davanti a un momento di grave crisi globale, ma non c’è abbastanza consapevolezza. Abbiamo bisogno di costruire dal basso un fronte il più ampio possibile che cominci a costuire l’alternativa, a praticarla, a renderla diffusa. Solo così, ci rendiamo conto, si può andare verso una svolta su questi temi, globali ma tradotti a livello locale. A livello locale proviamo a costruire delle risposte. Il tema che riteniamo centrale è quello della grande distribuzione organizzata: a Bologna stiamo usando una diffusione metastatica di questo modello, che si porta dietro tutto un sistema agroindustriale che provoca disastri a livello globale, sia per quanto riguarda le questioni ambientali sia per quelle sociali. Un modello aggressivo e devestante. Noi nei nostri mercati proviamo a costruire l’alternativa, crediamo sia il momento di creare in città una rete che si opponga alla diffusione di centri commerciali e supermercati, con dietro un’idea speculativa e aggressiva rispetto alle libertà fondamentali delle personi, in primis la sovranità alimentare, che è il diritto a nutrirsi adeguatamente e potendo scegliere di cosa. Lanciamo una sfida consapevoli che le forze per opporsi realmente è possibile, che è possibile costruire e praticare un’alternativa dal basso”.

I successivi interventi sono quelli delle due realtà nate recentemente nei quartieri a difesa dell’ambiente. Il Comitato Rigenerazione no speculazione è attivo nel quadrante ovest della città, dove, “a partire dalla ristrutturazione dello stadio, si è iniziato a pensare di sostituire impianti sportivi con un supermercato, in una zona dove c’è un eccesso di proposte commerciali, si è pensato di cementificare su 40 ettari di bosco, si è pensato di costruire un grande outlet di alta moda in una ex caserma, di fianco a delle scuole, in un un punto nevralgico per il traffico”. Alle realtà in piazza il Comitato ha proposto un “processo partecipativo autogestito” in opposizione a quelli del comune dove “non si mettono in discussione che dettagli”, e la realizzazione di “una rete di rilevamento e monitoraggio ambientale partecipato dai cittadini, costruendoci centraline e condividendo i dati online”. Progetto, questo, già avviato, e a cui aderisce anche il comitato Becco, nato nel rione Cirenaica contro l’apertura di un supermercato Lidl, intervenuto subito dopo invitando tutti ad “adottare una centralina”, perché “i dati dell’Arpa non fotografano la situazione. C’è un precedente messo in atto da un comitato milanese, con quei dati hanno fatto causa alla Regione”. Becco invita anche al presidio previsto in Cirenaica per sabato prossimo, l’appuntamento è alle 16 all’incrocio tra via Libia e via Masia.

Tra gli interventi successivi, quelli del comitato ex Caserma Masini bene comune (anch’esso interessato al monitoraggio dal basso della qualità dell’aria), del collettivo Crash e dell’Xm24, che è tornato a porre l’attenzione sulla campagna contro il minacciato sgombero dell’ex Mercato di via Fioravanti.

> Ascolta l’audio dei primi quattro interventi in assemblea: