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“Un libro sospeso per migranti e sex-worker in carcere”

Con la pandemia per le detenute “aumenta il senso di solitudine e isolamento”: l’iniziativa del Movimento Identità Trans mira a “mettere in moto una rete solidale che possa superare i muri del sistema detentivo”.

10 Settembre 2021 - 17:40

“Ricordare a tutt* che una parte della comunità LGBTQIA+ è spesso dimenticata”, ossia “tutte coloro che si trovano in stato detentivo, molte volte proprio a causa dell’essere migranti e/o sex worker“. Con questo obiettivo il Movimento Identità Trans, in collaborazione con la Libreria delle Donne, ha promosso l’iniziativa del “libro sospeso”, iniziata ieri.

Si legge in un post pubblicato sui social network: “La precarietà delle condizioni delle detenute, per nulla rosea già prima, è stata aggravata ulteriormente dalla pandemia di Covid 19 che ha causato diversi problemi. In questo clima di esclusione, un’ulteriore restrizione è stata posta sui colloqui: gli stessi sono stati concessi – in lockdown – solamente ai familiari. Per molte detenute migranti questo limite taglia fuori tutta la rete di supporto familiare, aumentando il senso di solitudine e isolamento. Siamo consce che tutta questa situazione non potrà risolversi semplicemente a partire da questo progetto, ma siamo anche convinte che donando un libro si possa mettere in moto una rete solidale che possa superare i muri del sistema detentivo. Cosa puoi fare tu? Da domani puoi recarti alla Libreria delle Donne di Bologna (via san Felice 16/A) e acquistare un libro… ma non fermarti lì, acquistane un altro oppure fai una donazione! In entrambi i casi il materiale raccolto raggiungerà, tramite il MIT, le nostre compagne in carcere. Resistiamo unite!”.