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Un 2020 in movimento, nonostante tutto [foto]

Gli articoli, una galleria di oltre 80 immagini, gli speciali, gli editoriali di Zeroincondotta e la classifica dei pezzi più letti per un resoconto (parziale) degli ultimi 12 mesi di mobilitazioni e notizie a Bologna.

31 Dicembre 2020 - 12:51

A gennaio sono le “epifaniche resistenze” all’ex caserma Sani occupata (a cui partecipa anche la redazione di Zeroincondotta) ad accendere il nuovo anno, ma il complesso abbandonato per anni dalle istituzioni poche settimane dopo viene sgomberato. L’ex Nar Gilberto Cavallini viene condannato all’ergastolo per concorso nell’esecuzione materiale della strage alla stazione del 2 agosto 1980, la sceneggiata di Matteo Salvini al Pilastro agita la campagna elettorale per le regionali e un 31enne nigeriano, dopo aver protestato per l’esclusione da un dormitorio, viene colpito e portato via in manette dai Carabinieri. Zic.it ricorda Luigi Fontana e Renzo Filippetti, mentre il Comune decide di rimuovere dall’area verde in fondo a via Sante Vincenzi la targa dedicata a Lorenzo Orsetti, morto in Siria combattendo l’Isis. A febbraio fa la propria comparsa lo spettro del coronavirus: viene aggredito per strada un bimbo cinese, scattano le prime misure restrittive ma c’è anche l’avvio di numerose mobilitazioni e progetti di mutuo aiuto. Tornano in piazza le rivendicazioni dei migranti, si apre una campagna cittadina contro i decreti sicurezza e al Cairo viene arrestato uno studente dell’Alma Mater, Patrick Zaky: pronte le iniziative di protesta ma l’Università non interrompe i rapporti con l’Egitto. A marzo occupato il Consolato greco per chiedere la fine dei respingimenti operati da Atene contro i migranti spinti verso i confini dalla Turchia. Nonostante le limitazioni causa Covid, l’8 si leva comunque il grido femminista “#Lottotuttiigiorni” e l’11 viene ricordato Francesco Lorusso in via Mascarella. Vengono a mancare Ermanno Lorenzoni e Vittorio Cosentino e, come in tanti penitenziari in Italia, anche alla Dozza scoppia la rivolta e si registra un morto: sulla situazione carceraria Zic pubblica lo speciale “Quelli che… buttiamo via la chiave”. Per i controlli sul rispetto dei provvedimenti anti-pandemia scende in strada anche l’Esercito, mentre tra i bottegai di Bologna c’è chi specula sulle mascherine non a norma.

Dal diritto all’aborto al caro affitti e al mondo del lavoro, con aprile continuano le mobilitazioni legate all’emergenza Covid, mentre fioccano le deroghe alle aziende aggirando così il blocco delle produzioni non essenziali. Aumentano i contagi alla Dozza e si conta una vittima, ma di fronte alla possibilità di ridurre l’affollamento in carcere le istituzioni locali non producono nulla di concreto. Le restrizioni ridimensionano ma non impediscono lo sciopero globale per il clima e la costruzione di una giornata antifascista per il 25 aprile, anche con iniziative virtuali. Zeroincondotta collabora al progetto “Finestre aperte sulla crisi” per raccogliere testimonianze dirette e pubblica il testo con cui Valerio Evangelisti racconta il caso Tamiflu. Per il Primo maggio la Festa delle/i lavoratrici/ori corre sul web, nei luoghi dello sfruttamento e per strada, poi nei giorni successivi i Vigili multano una donna intenta a chiedere l’elemosina e cominciano ad organizzarsi i residenti contrari ai progetti urbanistici sul’ex caserma Mazzoni. Rogo di libri davanti al Tpo (“La solidarietà non piace a tutti”), familiari e operatori fanno rete per chiedere verità e giustizia sui decessi nelle strutture per anziani e si registra una raffica di azioni repressive: perquisizione e misure cautelari contro il Tribolo, divieti di dimora per le maschere bianche del Padrone di merda e sgombero al parco di via Fioravanti (con successuvo abbattimento della recinzione installata intorno all’ex sede dell’Xm24). A giugno, alla chiusura del Piano freddo un uomo ospitato in una struttura d’accoglienza minaccia di buttarsi dal tetto mentre una famiglia, nonostante l’emergenza, viene sgomberata da un alloggio Acer. Il virus fa paura nei magazzini della logistica e, tra le tante mobilitazioni legate alla situazione provocata dalla pandemia, si sviluppa quella per una riapertura sicura delle scuole mentre un punto di incontro tra le diverse lotte in corso si realizza con una manifestazione cittadina a cui partecipano migliaia di persone. La protesta per la morte di George Floyd e le altre vittime del razzismo negli Stati Uniti riempie piazza Maggiore al grido di “I cant’ breathe”, il materiale di Zeroincondotta contribuisce a ripercorrere l’esperienza del No-Ocse del 2000 e  nei giorni del 40esimo anniversario della strage di Ustica rispuntano i tentativi di depistaggio.

A luglio monta la richiesta di chiudere il centro Mattei contestualmente a quella per il rinnovo dei permessi di soggiorno bloccati in Questura, si manifesta per contestare un’iniziativa no gender e al Pratello scatta la solidarietà per la “Drogheria 53” colpita da uno sfregio fascista. Nel giro di pochissimi giorni si contano due incidenti mortali sul lavoro, con piazza San Francesco il Comune comincia a chiudere gli spazi pubblici in chiave anti-assembramenti e Zic pubblica l’editoriale “Senti chi parla il 2 agosto” per sottolineare che per l’anniversario della strage è previsto l’intervento a Bologna della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, esponente di Fi e quindi del partito fondato da un ex tesserato della stessa P2 che, a quanto emerge dalle indagini, finanziò l’attentato. Il nostro giornale comunica anche la scelta di imboccare una nuova strada: “Ci siamo trovati di fronte a un bivio. Abbiamo scelto. Continuare a esistere e allo stesso tempo tutelare la progettualità di un quotidiano online autogestito che, nonostante le difficoltà, pensiamo possa ancora essere utile alla diffusione del conflitto sociale e culturale in città”. Il 2 agosto un corteo autorganizzato ricorda il 40esimo anniversario della strage alla stazione del1980 e, nello stesso giorno, le/gli antifasciste/i occupano piazza Carducci per impedire una manifestazione revisionista e negazionista organizzata da gruppi neofascisti per sostenere la tesi della pista palestinese. Si apprende che per diversi giorni una bimba di quattro anni è rimasta reclusa alla Dozza con la madre e, a tre anni dallo sgombero, si può constatare che l’ex caserma Masini è ancora vuota. A settembre raggiunge Bologna la notizia della scomparsa di Andrea Michela, nella scuola i precari protestano per il caos nell’assegnazione delle supplenze e un ex candidato leghista viene arrestato con le accuse di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali con minore e cessione di cocaina aggravata. Si scende in piazza dopo l’uccisione a Colleferro di Willy Duarte, i riders protestano alla sede dell’Ugl contro l’accordo con Assodelivery e davanti al Tribunale si tiene un presidio in occasione dell’inizio del processo a carico di un uomo accusato di aver ucciso la compagna, Atika, per poi cercare di bruciarne il corpo. Le/gli studentesse/i si mobilitano contro la chiusura di diversi spazi (tra cui la consultoria autogestita MALAconsilia e la Saletta del Sant’Orsola) decisa dall’Ateneo, a quattro anni dallo sgombero risulta ancora inutilizzato il palazzo di via Irnerio 13, Zic racconta una “scarpinata letteraria” sul Monte Giovi e svela un annuncio razzista che propone in affitto un appartamento a “preferibile conduttore di nazionalità italiana”.

A ottobre viene più volte contestata l’imminente apertura dello Student Hotel in Bolognina, si intensifica la mobilitazione delle/i lavoratrici/ori dei servizi educativi e un lungo elenco di realtà ambientaliste scende in piazza contro opere inutili, aeroporto ed Eni. Collettivi e sindacati di base interrompono una manifestazione indetta dai proprietari immobiliari per chiedere di cancellare il blocco degli sfratti, arrivano perquisizioni e un fine indagine per il blitz di maggio nel “non cantiere” di via Fioravanti 24 e anche 12 condanne per la resistenza nel 2014 allo sgombero del Community Center di via Filippo Re. A novembre vengono indagati quattro dirigenti della Magneti Marelli accusati di aver spinto un’operaia a nascondere un infortunio sul lavoro, viene devastata la “microarea” Sinti di via Selva Pescarola e il sindaco Virginio Merola firma un’ordinanza per chiudere il centro della città a manifestazioni ed eventi. Tra le numerose iniziative contro la crisi prodotta dall’emergenza Covid si segnalano un presidio davanti al Maggiore in solidarietà alle/i operatrici/ori sanitarie/i e una manifestazione che, dopo un blitz in galleria Cavour, viene caricata dalle forze dell’ordine con due fermi. Nella logistica il Covid uccide Mohamed, “ritenuto meno importante di un pacco”, mentre l’innalzamento dei livelli di smog fa scattare le misure emergenziali per la qualità dell’aria e viene contestata l’inaugurazione del People mover. Prende il via il processo scaturito dalla prima tranche dell’inchiesta sui mandanti e i finanziatori della strage del 2 agosto, si scende in piazza per le vittime della transfobia e poi per la giornata internazionale contro la violenza maschile verso le donne e la violenza di genere. “Non sta andando tutto bene”: Zic partecipa a un’inchiesta autogestita sul servizio sanitario bolognese nella seconda fase pandemica. A dicembre ricorre il 30esimo anniversario della strage del Salvemini, si fa spazio la lotta delle lavoratrici Yoox, all’Interporto un gruppo di facchine/i in sciopero notturno viene multato per violazione del coprifuoco e i riders ricevono dieci avvisi di fine indagine per la protesta alla sede Ugl di settembre. Il progetto di un nuovo polo logistico tra Malalbergo, San Pietro in Casale e Bentivoglio mette a rischio l’ultima risaia del bolognese, manifestano le persone rimaste escluse dal Piano freddo, Zic pubblica un ricordo di Gilberto Veronesi e la Procura chiede l’archiviazione dei fascicoli aperti sui decessi che durante la pandemia si sono registrati nelle strutture per anziani. La Palazzina Magnani, occupata da Vag61 nel 2013 e poi sgomberata, dopo anni di abbandono passa dal Demanio al Comune: così un ente pubblico spende risorse pubbliche per comprare uno spazio pubblico da un altro ente pubblico che per anni lo ha negato all’uso pubblico. Si prolunga la detenzione in Egitto di Zaky (“Fate sapere che sono qui perché sono un difensore dei diritti umani”) e un presidio femminista in piazza Nettuno saluta l’approvazione della legge che rende legale l’interruzione di gravidanza in Argentina.

Per la nostra redazione si concludono così altri 365 giorni di informazione indipendente, autogestita e partigiana. Mentre un altro anno inizia, perchè c’è sempre un’altra storia da raccontare…

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I dieci articoli di Zic.it più letti tra gli oltre 700 pubblicati nel 2020:

1) Passeggiate, l’ordinanza confonde: cosa vuol dire “prossimità a casa”?
giovedì 19 marzo 2020

2) Virus, “stipendi a rischio”: educatrici e educatori interrompono Consiglio comunale
venerdì 28 febbraio 2020

3) Educatrici tra “normale prassi e prestazioni alternative nell’emergenza”
giovedì 12 marzo 2020

4) Perquisito “Il tribolo”, misure cautelari per dodici indagate/i per associazione eversiva
mercoledì 13 maggio 2020

5) Sfregiata la “Drogheria 53” al Pratello
giovedì 25 giugno 2020

6) Student Hotel, ma quale “ribellione artistica”!
lunedì 17 febbraio 2020

7) Virus, al via iniziative per lo “sciopero dell’affitto”
lunedì 30 marzo 2020

8) “Ex caserma Sani sotto sgombero!”
giovedì 16 gennaio 2020

9) “Senza reddito di quarantena non paghiamo l’affitto”
mercoledì 1 aprile 2020

10) Migranti ai confini della Grecia, a respingerli anche la Polizia italiana
domenica 15 marzo 2020

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> Il 2020 nelle foto di Zic.it:

Un 2020 in movimento