Attualità

Turchia / Vietata la manifestazione di chiusura dell’Istanbul lgbti Pride Week

Il governatorato giustifica lo stop col pericolo di attacchi terroristici. Da lunedì scorso attivisti lgbti in città per il ventiquattresimo appuntamento dell’Istanbul Pride Week.

23 Giugno 2016 - 13:13

(foto KaosGL)Dopo essere intervenuto con l’uso delle forze di polizia contro lo svolgimento del 7° Trans Pride March di domenica 19 giugno a Istanbul, sostenendo che alcuni terroristi dell’Isis avrebbero tentato di colpire il corteo con un attacco suicida, il governatorato di Istanbul ha diffuso una nota alla stampa nella quale vieta lo svolgimento della manifestazione dell’orgoglio lgbti prevista per domenica prossima, a chiusura dell’ Istanbul Pride Week.

Così gli organizzatori del Pride Week turco in un comunicato: “Dal 2003 organizziamo la marcia dell’orgoglio lgbti sul viale Istiklal, l’ultima domenica di giugno, per alzare la nostra voce contro le violazioni dei diritti che incontriamo durante tutto l’anno, per chiedere uguaglianza, libertà e riconoscimento giuridico e per affermare che non ci vergogniamo, ma siamo orgogliosi della nostra esistenza. E’ fondamentale per noi essere visibili al centro delle città, almeno per un giorno all’anno. Il 17 giugno 2016, il governatorato di Istanbul ha rilasciato un comunicato stampa in cui proclama il divieto contro il Pride che si terrà il 26 giugno 2016(foto KaosGL). E’ stata questa stessa istituzione a cercare di vietare la marcia dello scorso anno, in cui era attesa la partecipazione di centomila persone, con la ragione che certi settori della società sarebbero stati sensibili a causa del fatto che il Pride era in programma durante il Ramadan. Il divieto dello scorso anno ha causato il ferimento di decine di persone. La violenza a cui abbiamo assistito ha ricevuto l’attenzione di tutto il mondo. Le giustificazioni del governatorato di Istanbul per quest’anno sono le varie minacce dirette contro la marcia. Vogliamo ancora una volta ricordare a tutti che il compito fondamentale dello Stato non è quello di impedire alle persone di esercitare i loro diritti. E’ invece quello di cancellare gli ostacoli nei confronti delle persone che esercitano i propri diritti. In altre parole, sembra che il governatorato preferisca limitare i diritti e le libertà delle persone invece che prendere contromisure per affrontare le minacce. Il diritto di riunirsi e organizzare manifestazioni fa parte dei diritti umani fondamentali della libertà di espressione”.