Acabnews Bologna

Tornano le matrioske femministe:
in via Mattei, allo stadio, alla Cei…

“Hanno lasciato i loro messaggi sui muri e sulle vetrine contro il razzismo e il patriarcato”, spiega NonUnaDiMeno. Verso l’8 marzo: “A fianco delle migranti, contro il razzismo, contro la violenza maschile e patriarcale, noi scioperiamo!”.

10 Febbraio 2018 - 15:36

“Questa notte le matrioske giganti di NonUnadiMeno sono tornate per le strade della città, lasciando i loro messaggi sui muri e sulle vetrine, contro il razzismo che nasconde il patriarcato, contro il patriarcato che sostiene il razzismo!”. Così NonUnaDiMeno, in un comunicato, elencando i punti in cui sono apparse le matrioske: dalle sedi dei partiti politici e dei sindacati, alle sedi dei giornali e delle televisioni, dall’Hub di via Mattei “che il sindaco di Bologna vorrebbe trasformare in nuovo Cie”, a Porta Lame, luogo simbolo dell’antifascismo cittadino, dallo curva dello Stadio, “che annovera tra i suoi tifosi ultras componenti di estrema destra” fino al liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio, “dove qualche giorno fa il gruppo Blocco Studentesco aveva affisso manifesti neofascisti”, dalla chiesa “il cui parrocco si era scagliato contro la ragazza stuprata a novembre, dicendo che se l’era cercata”, alla sede della Cei. Prosegue il comunicato: “Oggi, sabato 10 febbraio, le femministe di NonUnadiMeno saranno dappertutto! Saremo in corteo a Macerata, perché siamo stanche del razzismo violento e squadrista, istituzionale e democratico, ma anche di tutte le culture politiche che relegano le donne nell’angolo delle vittime invisibili. Saremo al Centro delle donne di Bologna, dove saremo impegnate in un laboratorio regionale per la preparazione dello sciopero femminista dell’8 marzo. Perché lo sciopero sarà la nostra risposta ai femminicidi, alla violenza sessista contro lesbiche, trans e soggettività queer, ma anche ai fatti di Macerata e ai fatti di Bologna, dove qualche mese fa si è sparato proprio di fronte all’hub di via Mattei, contro il regime dei confini e dei permessi che ammazza tutti i giorni donne e uomini migranti: uno sciopero contro la violenza maschile e di genere è uno sciopero contro il razzismo patriarcale, contro l’invisibilizzazione delle donne e la vittimizzazione e lo sfruttamento delle migranti. Non vogliamo essere protette, vogliamo essere libere. A fianco delle migranti, contro il razzismo, contro la violenza maschile e patriarcale, l’8 marzo noi scioperiamo!”.