Opinioni

Tolleranza zero e neutralizzazione

Partecipato l’incontro-dibattito d’autoformazione organizzato dal Collettivo Aula1 di Giurisprudenza; ospite il professor Alvise Sbraccia.

06 Dicembre 2009 - 15:48

Il terzo appuntamento di una serie di seminari sul controllo sociale, organizzati dal Collettivo Aula1, il laboratorio di autoformazione dell’onda a Giurisprudenza, s’è tenuto nel pomeriggio presso la medesima facoltà. Ospite il professor Alvise Sbraccia, sociologo del diritto e della devianza sociale, ricercatore presso la facoltà di Giurisprudenza a Bologna e docente di criminologia.

Tema centrale del seminario odierno sono state le pratiche e le prassi attraverso cui l’autorità mette in atto differenti dispositivi normativi volti ad annientare quelle che considera “subclassi” sociali, e in particolare la neutralizzazione e la deterrenza.

Con il concetto di annientamento il professore intende mettere in evidenza una logica militare insita in comportamenti istituzionali volta ad un annientamento temporaneo del nemico (una condizione in cui non gli è concesso di nuocere). Nemico in questo caso rappresentato dalle fascie sociali considerate d’eccedenza per il sistema produttivo capitalista. L’idea di deterrenza invece si colloca piuttosto ad un livello simbolico: attraverso la produzione di “terrore”, sia con campagne mediatiche, prodotte dai vari imprenditori morali in questione, che intervengono in termini selettivi e di costruzione di eleggibilità (come la Lega), sia con atti pragmatici carichi di valore simbolico (quale potrebbe essere ad esempio una carica delle forze di polizia).

Il percorso proposto dal collettivo attraverso questa serie di seminari mira a mettere in luce il passaggio dalla visione “bio-politica” del controllo dei corpi e del potere/sapere, a un vero e proprio stato di polizia; una dinamica che porta alla creazione di “soggetti reato”, e quindi alla percuzione di queste fascie di popolazione reputate “non utili”, “non produttive” e quindi “escluse”. Le logiche e le strategie della “tolleranza zero” evidenziano quindi la volontà di mantenimento del potere da parte del capitale.