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Terzo picchetto, terzo rinvio dello sfratto

In via degli Ortolani esecuzione rimandata ma di soli sette giorni, Asia-Usb: “Alla famiglia spetta l’assegnazione di una casa popolare, non è accettabile che Acer e amministrazione comunale nonostante le nostre ripetute richieste e mobilitazioni non siano ancora intervenute a tutela dell’inquilino”.

09 Giugno 2021 - 19:56

Ancora un rinvio, anche se di una sola settimana, dello sfratto previsto in via degli Ortolani 73. Dopo il terzo picchetto nel giro di un mese, racconta Asia-Usb: “Continua la pandemia, continua la crisi economica e sociale, riprendono i tentativi di esecuzione degli sfratti ma nessuna soluzione in vista! Oggi, grazie al presidio resistente molto partecipato da attivisti, solidali e inquilini e la determinazione della famiglia, siamo riusciti a ottenere un seppur breve rinvio dello sfratto: il tempo concesso, di soli sette giorni, indica ancora una volta la ferrea volontà di procedere con l’esecuzione il prima possibile! Si riconferma esattamente come prima della pandemia che i problemi sociali vengono gestiti come problemi di ordine pubblico, infatti vi è una vergognosa insistenza sulla richiesta di invio della forza pubblica”.

La famiglia sotto sfratto, ricorda il sindacato, “è una delle tante che nel corso della crisi pandemica ha perso il proprio reddito e in questi giorni rischia di perdere anche l’alloggio nel quale vive, nonostante sia in attesa di imminente assegnazione dell’alloggio popolare. Nel corso delle ultime settimane ci sono stati diversi tentativi da parte nostra e dell’inquilino per rendere effettiva l’assegnazione di casa popolare che spetta di diritto al nucleo familiare. Nonostante le pressioni e richieste Acer non ha ancora completato l’iter burocratico di assegnazione nascondendo le proprie responsabilità dietro la facciata dei ‘tempi tecnici’, ‘ci vuole pazienza’ e ‘l’Azienda casa Emilia-Romagna non si occupa di emergenza e crisi abitativa’: tutto questo purtroppo conferma una delle problematiche strutturali della gestione dell’ente gestore rispetto alle attese di assegnazione estremamente lunghe e inaccettabili. La soluzione alla situazione estremamente critica che si è venuta a creare per questa famiglia è tanto semplice quanto sotto gli occhi di tutti: ufficiale giudiziario e servizi sociali piuttosto che minacciare gli inquilini e dare rinvii di pochi giorni dovrebbero intervenire facendo anche loro pressione su Acer per avere chiarezza sulle tempistiche previste e impegnarsi piuttosto alla ricerca di una soluzione temporanea che garantisca il passaggio da casa a casa in attesa di poter accedere… Non è accettabile che Acer e amministrazione comunale nonostante le nostre ripetute richieste e mobilitazioni non siano ancora intervenute a tutela dell’inquilino. E’ ora che le istituzioni predisposte diano risposte e soluzioni concrete all’emergenza abitativa che si è venuta a creare! Diamo appuntamento a tutti mercoledì 16 giugno per difendere la famiglia dall’ennesimo tentativo di esecuzione e per denunciare pubblicamente la totale assenza e inadeguatezza delle istituzioni preposte nell’affrontare l’emergenza abitativa”.