Tra le/i tante/i che in queste ore stanno esprimendo dolore e cordoglio per la sua improvvisa scomparsa, Contropiano e la Rete dei comunisti lo ricordano richiamando "le esperienze nel movimento del ’77, il carcere, la militanza nell’antagonismo di classe" e poi la sua presenza tra i promotori della nascita delle RdB a Bologna.
“Antonio – Una storia di amore per la vita negli anni ’70” [video]
Il libro di Carlo Solimena dedicato ad Antonio Mariano, il ragazzo che durante la rivolta del marzo 1977 si mise a suonare il pianoforte sulle barricate di via Zamboni a Bologna: nel video un estratto della presentazione che si è svolta a Vag61 con gli interventi dell'autore e di Valerio Monteventi (CentroDoc "Lorusso-Giuliani").
In piazza per Francesco: “Oggi come ieri le lotte non si arrestano”
Nell'anniversario dell'uccisione di Lorusso, corteo da via Mascarella a piazza Verdi promosso dal Cua: "Per proseguire con la sua lotta, con la sua generosità, con il suo desiderio di cambiamento".
In via Mascarella il ricordo di Francesco Lorusso
Quarantasei anni fa l'uccisione dello studente e militante di Lotta Continua per mano dei carabinieri. Contestata la presenza della vicesindaca Emily Clancy: "Siamo stanchi delle sfilate istituzionali e vorremmo più fatti".
Rivoluzione e gioia: il decennio rosso italiano
Alla “narrazione tossica” sulla stagione politica e sociale degli anni Settanta il Centro di documentazione dei movimenti “Lorusso–Giuliani” di Bologna contrappone un approfondimento prodotto in vista dell’incontro che si terrà venerdì a Vag61 con Tiziana Dal Pra, Nadia Mantovani, Lauso Zagato, Gianni Boetto, Maurizio Ricciardi, Gigi Malabarba (ore 18; a seguire Balotta Continua in concerto).
“La fragilità della memoria”: un intervento urbano per Francesco Lorusso
Ritagli di specchi installati, nei giorni scorsi, sulla teca che in via Mascarella a Bologna protegge le tracce lasciate dalle pallottole dei carabinieri che nel 1977 uccisero lo studente di Lotta continua. Un progetto di Paloma Harquet: "È forse grazie alla capacità di vedersi riflessi nel monumento che possiamo identificarci con esso?".
Ci ha lasciato per sempre un comunista libertario
Lo scorso 10 gennaio è deceduto Bruno Giorgini, militante di spicco di Lotta continua, ricercatore universitario di fisica, giornalista, scrittore, poeta e libero pensatore. Nel 1977 fu colpito dalla repressione dopo le giornate della rivolta del marzo e dovette espatriare da latitante in Francia. L'ultimo saluto sabato dalle 13,30 alle 15,30 nel Pantheon della Certosa.
Compagne/i e complici sulla tua “cattiva strada”
Una morte improvvisa e inaspettata si è portato via Alessandro Bernardi. Saranno in tanti/e a portargli l’ultimo saluto giovedì 12 in Certosa: dalle 14,15 alle 15,15 alla Camera ardente e dalle 15,30 alle 16,30 al Pantheon. Così come sono stati tanti quelli che lo hanno conosciuto, che lo hanno frequentato e gli hanno voluto bene.
La fraternità di Valerio Evangelisti
La lunga e vorticosa militanza politica. La straordinaria e prolifica esperienza di scrittore e studioso dei movimenti sociali. La sua gentilezza, la sua incredibile generosità. Difficile raccontare tutto ciò che è stato 'So Long', ma ci proviamo. I funerali si terrano domani alle 11 al cimitero di Casigno, frazione di Castel D'Aiano.
L’11 marzo e “la fiamma delle lotte”: in corteo per Lorusso e contro la guerra
Si è conclusa con un'occupazione del 38 la manifestazione partita da via Mascarella e promossa da Cua, Split e Scuole in lotta per "connettere le battaglie del passato con quelle di oggi, in cui far vivere con forza la rabbia, per distruggere le gabbie che ci opprimono".
In via Mascarella, nel nome di Francesco Lorusso [foto]
Stamattina il ricordo davanti alla lapide che indica dove lo studente e militante di Lotta Continua fu ucciso nel 1977 dai Carabinieri. La sua memoria anche in una figurina, che sarà presentata stasera dal CentroDoc "Lorusso-Giuliani" nel corso di una serata a Vag61. Sempre stasera, corteo promosso dal Cua nell'ambito del festival "Francesco vive".
In ricordo di Vittorio Boarini e de “Il cerchio di gesso”
Nel 1977, pochi mesi dopo la rivolta delle giornate di marzo, in una città ancora profondamente sconvolta e divisa, un gruppo di intellettuali fondò una rivista che dissentiva dalla politica e dalla cultura egemone e che intendeva ricercare nuovi criteri di lettura della realtà.