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Supplenze scuola: “Si procede senza analizzare i reclami dei precari”

Una situazione che “lede il diritto al lavoro e alla trasparenza della pubblica amministrazione per il personale docente e comporterà anche dei disagi per i consigli di classe e per gli studenti”, scrive l’Usb, aggiungendo che domani l’anno scolastico partirà “con una grande parte dell’organico docente e Ata precario”.

13 Settembre 2020 - 16:56

Presidio all'Ufficio scolastico (foto Usb)“Il provveditorato di Bologna ha pubblicato una nota nella quale si indicavano alcune rettifiche alle Gps graduatorie provinciali per le supplenze annuali. Nella realtà dei fatti nessun reclamo dei docenti precari è stato davvero analizzato e una vera e propria rettifica dei punteggi non c’è stata. L’Ufficio scolastico provinciale di Bologna si è limitato a depennare alcune persone che non avevano i requisiti per essere in graduatoria e inserirne altre che non risultavano in alcun modo nelle classi di concorso”. Così Usb in un comunicato. “Il problema di procedere alle convocazioni per le supplenze annuali – attraverso meccanismi on-line che potranno produrre ulteriori errori – scorrendo queste graduatorie Gps che risultano ancora da rettificare nei punteggi in eccesso o in difetto, porterà inevitabilmente a dei contenziosi che avrebbero potuto essere risolti più facilmente attraverso l’istituzione di graduatorie prima provvisorie e poi definitive (come è sempre stato in passato)”, continua il sindacato: “Tutto ciò lede il diritto al lavoro e alla trasparenza della pubblica amministrazione per il personale docente, ma comporterà anche dei disagi per i consigli di classe e per gli studenti. Disagi a cui si aggiungono quelli causati dalle convocazioni che per diverse classi di concorso risultano incongrue e inconsistenti a fronte di un numero elevato di disponibilità. Il provveditorato ha convocato un numero incontro di docenti rispetto al numero delle disponibilità, pertanto sappiamo che residueranno dei posti e che con ogni probabilità si dovrà procedere a nuova convocazione ritardando così la stipula dei contratti e la copertura di queste cattedre. Per non parlare di tutti i colleghi che continuano a segnalarci la mancanza di spezzoni e cattedre nel file delle disponibilità pubblicato dal provveditorato e che sarebbero in realtà presenti nelle scuole”.

L’anno scolastico partirà domani “con una grande parte dell’organico docente e Ata precario, con un organico aggiuntivo covid di docenti e Ata che firmeranno contratti con clausole rescissorie in caso di lockdown come prevede il decreto rilancio, con una condizione di affollamento dei mezzi pubblici dovuta alla richiesta del presidente della regione Emilia-Romagna Bonaccini di arrivare a una capienza dei mezzi pubblici pari all’80%, con un numero esorbitante di educatori esternalizzati alle cooperative in appalto i cui diritti saranno a rischio ad ogni lockdown di classe o di scuola. Doveva ‘andare tutto bene’ con la ripartenza, non ci sembra che stia andando tutto bene a Bologna come nel resto del paese per scuola, trasporti e sanità.  Pensiamo che occorra tornare a investire nel sistema pubblico per garantire davvero i diritti essenziali ai cittadini: diritto all’istruzione, diritto al lavoro, diritto alla mobilità, diritto alla sicurezza”.