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Supplenze, nuovo presidio precari scuola: “Non ci fanno assistere alle assegnazioni”

Ieri il no dell’ufficio scolastico ad ammettere alle operazioni i delegati del coordinamento e dei sindacati di base: oggi sit-in in via de’ Castagnoli e incontro con il provveditore, ma “nessuna apertura”. Educatori coop sociali senza stipendio in caso di calamità, Sgb proclama lo sciopero.

15 Settembre 2020 - 13:26

L’assegnazione delle supplenze non è trasparente. Lo hanno denunciato stamattina in presidio all’Ufficio scolastico provinciale Usb, Cobas e il Coordinamento Precari/e della scuola, dopo il rifiuto ricevuto ieri dalle tre sigle a essere ammesse ad “assistere – spiega il Coordinamento – alle operazioni per l’assegnazione delle supplenze alle quali erano invitati soltanto i delegati dei sindacati firmatari del Ccnl (contratto nazionale di lavoro, ndr). Ci saremmo aspettati/e da parte dell’ufficio scolastico provinciale, anche in considerazione del caos della situazione, maggiore impegno per garantire la trasparenza delle operazioni. Non era questo l’inizio che tutti speravamo dopo cinque mesi di scuola in assenza”.

Quella di ieri è stata infatti “una falsa partenza  – aggiungono i precari – Infatti, contrariamente a quanto dichiarato dalla ministra Azzolina”, ieri “i/le docenti precari/ie non sono ancora in cattedra e molte sono le classi che sono rimaste a casa, o che avranno un orario ridotto”. In attesa che siano nominati i supplenti si moltiplicano i disagi pre precari e precarie: “Punteggi sbagliati in Gps che gli uffici si rifiutano, per il momento, di correggere, piattaforme che dovrebbero assegnare le supplenze e che sono già bloccate prima di cominciare, covocazioni a porte chiuse, la prospettiva di poter essere assunti come ‘personale Covid’ licenziabile in caso di sospensione delle attività didattiche.La settimana scorsa, con un presidio in via De’ Castagnoli, abbiamo chiesto la correzione immediata dei punteggi errati in Gps e l’organizzazione di convocazioni in presenza, come già fatto per il personale Ata, o anche per i docenti in altre province. Le nostre richieste non sono state ascoltate. Si è deciso che l’imperativo è ripartire, anche con punteggi sbagliati, col rischio di nominare supplenti che non avranno realmente diritto al posto e innescare il solito balletto di cattedre. Si è deciso, piuttosto che garantire operazioni trasparenti in presenza, di affidare tutto ad una piattaforma telematica”.

“È in atto una grave violazione della democrazia sindacale – scrive Usb – si esclude chi ha fortemente criticato queste modalità di assegnazione, chiesto trasparenza e revisione delle graduatorie con un presidio lo scorso 8 settembre. Ricordiamo che si sta procedendo già ad assegnare le cattedre senza correggere i molti errori riscontrati in graduatoria e che ulteriori errori ritarderebbero ancora di più la presa di sevizio e l’avvio di un regolare anno scolastico. Alcuni precari ci hanno comunicato che ancora non hanno ricevuto convocazione pur essendo tra i primi in graduatoria, non sappiamo di fatto come stiano procedendo le convocazioni. Ci è stato detto che non possiamo entrare perché c’è un problema di numero di persone, ma questo è un problema risolvibile consentendo a meno delegati per sindacato di entrare.  Chiediamo che i nostri delegati siano ammessi immediatamente alle operazioni di nomina la cui trasparenza non ci sembra possa essere garantita dalla univoca presenza di quelle organizzazioni sindacali a cui molti docenti e molti Ata negli ultimi anni hanno tolto delega e mandato”.

Nel corso del presidio di stamattina, “una nostra delegazione è stata ricevuta dal dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Panzardi. Purtroppo, non c’è stata nessuna apertura sulla possibilità di assistere alle convocazioni”, riferisce il Coordinamento Precari/ie: “Panzardi ha addotto motivazioni legate all’emergenza sanitaria in corso e a problemi tecnici. Per parte nostra, abbiamo sottolineato che sarebbe stato possibile trovare modalità migliori, come l’organizzazione delle convocazioni in spazi più ampi, o la diretta in videoconferenza. Panzardi ci ha comunicato che l’intenzione degli uffici è di pubblicare sul sito bo.istruzioneer.gov.it gli esiti delle operazioni di nomina dei supplenti a termine di ciascuna sessione (quindi a fine mattinata e a fine pomeriggio)”.

Non solo docenti: anche per gli educatori delle cooperative sociali è un’inizio di anno scolastico nel segno dell’incertezza. Scrive infatti Sgb: “Ancora oggi ci ritroviamo con bandi d’appalto che prevedono il mancato pagamento dello stipendio in caso di chiusura per calamità naturali della scuola, ancora saremo retribuiti a cottimo dalle cooperative, ancora saremo lavoratori di serie B rispetto ai nostri colleghi comunali o statali. Le nostre lotte per il lavoro e il reddito al 100% durante la pandemia, hanno prodotto una sconfitta dal punto di vista del mancato ascolto da parte delle Amministrazioni Comunali, come quella di Bologna, che oggi pretende che gli siano restituiti in ore lavorate, i soldi serviti nei mesi di febbraio e marzo per garantire lo stipendio; o quella di Medicina, che pur di risparmiare ha negato corsi di formazione Covid 19 alle lavoratrici dei nidi in appalto, mentre quelle assunte dal pubblico li svolgevano. Diversamente il 100% rivendicato direttamente alle Cooperative da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, che rifiutarono i tagli imposti dall’amministrazione lavorando da casa per tutte le ore di contratto, come era necessario per garantire un servizio agli alunni disabili degno di una società civile, ha invece garantito lo stipendio e il servizio al 100%”.

Sciopereranno dunque il prossimo lunedì 5 ottobre lavoratrici e lavoratori delle coop Quadrifoglio e Orsa di Bologna, San Lazzaro di Savena e Medicina, come deciso nelle assemblee con il sindacato: “La discussione intrapresa è andata oltre le problematiche aziendali e territoriali, ed ha confermato la disponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori a mobilitarsi per avere ciò che a loro spetta, (Fis 2019) , a rivendicare il 100% di lavoro in caso di chiusura improvvisa della scuola, e a lottare per l’internalizzazione dei servizi e il miglioramento del nostro contratto nazionale (ccnl Coop Sociali) mettendosi in rete con altre lavoratrici di tutto il territorio nazionale che si sono incontrate a Bologna sabato 12 settembre”.