Acabnews Bologna

“Studenti del no aggrediti in Università”

E’ la denuncia diffusa da Hobo in relazione ad un dibattito che si è svolto ieri sera con la partecipazione, per il sì, di Luciano Violante: “La libertà di parola ce la siamo presa”.

24 Novembre 2016 - 12:36

15179150_1823657744575801_8300752664970891232_n“Studenti del no aggrediti dentro l’Università”. L’episodio, raccontato da Hobo, risale a ieri sera e si riferisce ad un dibattito sul referendum costituzionale che prevedeva un confrontro tra Luciano Violante (per il sì) e Gianfranco Pasquino (per il no). Dopo altri episodi simili, ancora una volta “la libertà di parola gli studenti e le studentesse se la sono presa”, riferisce il collettivo. “Mentre Violante ha iniziato a esporre la voce del regime, è stato sollevato dall’alto dell’aula uno striscione: ‘Isolare i Violanti! No Tav liber* #cèchidiceno’. I funzionari dei Giovani Democratici hanno subito tentato di intervenire, invano. Mentre Violante iniziava il secondo giro di interventi, gli studenti hanno cercato di entrare dalla porta principale con il semplice obiettivo di affiggere sul muro la propria libertà di parola. A quel punto, sotto gli occhi della Digos e incitati dai funzionari dei Giovani Democratici, due guardiani privati (pagati dall’UniBo, cioè con i nostri soldi), hanno aggredito gli studenti, colpendoli con calci e pugni; in particolare, una giovane studentessa di Scienze Politiche è stata violentemente colpita e scaraventata per terra. Senza esitazioni e con determinazione, gli studenti hanno riconquistato l’ingresso dell’aula” e sono riusciti ad esporre lo striscione.

Per Hobo “la giornata di oggi mostra almeno quattro cose. Innanzittutto, la casta politica ha sempre più paura del no. L’UniBo, apertamente schierata dalla parte di un sì a cui sono concesse aule e crediti formativi, è arrivata al punto di arruolare delle guardie private per aggredire gli studenti che sostengono il no. In terzo luogo, la libertà di parola a cui fanno riferimento i Giovani Democratici – corpo estraneo all’Università – è la libertà del regime renziano: la violenza sta tutta dalla parte dei Violanti. In quarto luogo, soprattutto, la strada è quella giusta: mandiamo a casa il governo Renzi, sbarazziamoci del Pd!”.