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Studente ai domiciliari, potrà dare l’esame: “Un primo risultato”

Dopo il permesso negato dal gip, sarà la commissione ad andare a casa dell’attivista sottoposto a misura cautelare. Libertà di dimora: “I vertici dell’Alma Mater devono prendere una posizione chiara”.

17 Novembre 2015 - 16:05

loQuesta mattina Loris, sottoposto agli arresti domiciliari, doveva sostenere un esame, ma il gip gli ha negato il permesso di recarsi in università. Il percorso formativo non viene infatti giudicato dalla Procura una “necessità”, qualcosa che rientri nelle “indispensabili esigenze di vita”, che abbia a che fare con una “situazione di assoluta indigenza”! A Loris, sottoposto prima al divieto di dimora e poi agli arresti domiciliari per aver difeso la libertà dei saperi, viene ora negata la possibilità di seguire il suo percorso di studi: la Procura segue così l’opera dei governi di destra e di sinistra che da tempo stanno riducendo in macerie l’università.

Immediatamente ci siamo mobilitati contro il divieto della Procura, affermando il diritto di Loris a sostenere l’esame e convocando un presidio per questa mattina. In seguito a ciò, il dipartimento di filosofia e la sua coordinatrice hanno fatto uscire un comunicato, garantendo a Loris la possibilità di sostenere l’esame con una commissione che nei prossimi giorni si recherà presso la sua abitazione. Si tratta di un primo risultato, ma non ancora sufficiente: la presa di posizione del dipartimento stride con il silenzio dei vertici dell’Unibo, a partire dal nuovo rettore Ubertini che, per quanto abbia espresso a parole in campagna elettorale l’esigenza di discontinuità con la fallimentare amministrazione Dionigi, non l’ha certo dimostrata nei fatti. Quella di Loris non è una posizione unica, al contrario vari studenti e studentesse negli ultimi anni hanno subito le stesse misure nel silenzio complice dell’università; al momento Stefania non può proseguire il suo percorso di studi perché allontanata da Bologna per un foglio di via arbitrariamente emesso dalla Questura.

Per questi motivi abbiamo fatto una conferenza stampa in rettorato, per dire che l’amministrazione universitaria deve prendere una posizione chiara, senza se e senza ma, contro la grave ingerenza della Procura. La nostra posizione chiara lo è sempre stata: grazie a ciò abbiamo garantito che Loris farà l’esame come previsto, ma da subito diciamo che nella prossima sessione di dicembre l’esame andrà a farlo nella sede universitaria.

Contro un diritto allo studio gestito dalla Procura, noi affermiamo che la libertà dei saperi non accetta divieti!

Libertà di dimora