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Strage e servizi, i familiari delle vittime: “Se anche la Procura leggesse le carte…”

Le parole dell’Avvocatura dello Stato indicano punti rilevanti per andare “molto in alto” nella ricerca dei mandati, afferma l’Associazione dei parenti, che intanto giudica come “squallido” il mancato inserimento degli indennizzi nella manovra in discussione a Roma.

18 Dicembre 2019 - 13:25

Le parole pronunciate dal rappresentante dell’Avvocatura dello Stato “indicano punti rilevanti per andare molto oltre” e “molto in alto” nella ricerca della verità mancante sulla strage alla stazione di Bologna, cioè sui mandanti. Lo dice l’Associazione dei familiari delle vittime commentando l’arringa del legale Andrea Cecchieri nel processo per concorso a carico dell’ex Nar Gilberto Cavallini. I servizi segreti erano “allertati” già nei mesi precedenti l’attentato ed erano “interessati a occultare- ha detto Ceccheri- non soltanto un incidente di percorso, per non essere stati in grado di fermare per tempo l’autore della strage del 2 agosto, ma anche (e soprattutto) a celare i rapporti ancora esistenti tra il mondo dell’eversione terroristica e personaggi a loro interni”. Per  i familiari delle vittime “si vede che l’avvocato dello Stato ha letto le carte”. Anche alla Procura “abbiamo fornito da tempo molte carte. Se la Procura le leggesse, come ha fatto l’avvocato dello Stato, forse non si starebbe a discutere di spontaneisti e del fatto che qualsiasi pista investigativa può andare bene…”, afferma l’Associazione: quel che si è sentito due giorni fa in aula “è una verita’ che noi conosciamo grazie alla digitalizzazione da almeno sei-sette anni e in Procura abbiamo portato le carte 12 anni fa… Se si fosse intervenuti allora, quando tanta gente era ancora viva, non ci sarebbe stata la pista palestinese”.

Intanto anche quest’anno si registrano la rabbia e la delusione dei familiari delle vittime per il mancato riconoscimento degli indennizzi nella manovra del Governo: “Prima sono tutti d’accordo, non c’è nessuno contro l’emendamento alla manovra che raccoglie le nostre sollecitazioni, poi l’emendamento sparisce dal maxiemendamento alla manovra e così non si può neanche dire che qualcuno ha votato contro”. Un comportamento “squallido” da parte dei partiti, è il giudizio dell’Associazione.