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“Spazio alla scuola”, un cordone umano sotto i portici del centro

La manifestazione ieri pomeriggio tra piazza XX Settembre e piazza VIII Agosto: “Bisogna ripartire in presenza a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita né umana, né economica”.

26 Giugno 2020 - 12:01

“La comunità scolastica ha bisogno delle risorse necessarie per di ripartire in presenza a settembre: bambine, bambini, giovani, insegnanti, lavoratori/trici, personale Ata e famiglie che dal 24 di febbraio stanno resistendo – materialmente e psicologicamente – alla chiusura dei servizi alla prima infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado imposta dall’emergenza legata alla pandemia di Covid-19. Dopo questo enorme sforzo collettivo e quando ormai tutte le attività produttive del Paese sono già riavviate, è ora di dire basta: la comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita né umana, né economica”. Per questo centinaia di insegnanti, genitori e figli si sono trovati ieri pomeriggio in piazza XX Settembre, nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale promossa dal comitato “Priorità alla scuola” e a cui a Bologna hanno aderito, tra gli altri, Coordinamento Precari/e della Scuola, Rete Bessa, Cobas, Cesp, Sgb, Usb.

Dalla piazza non è partito un corteo ma una catena umana, dipanatasi sotto i portici di via Indipendenza fino a piazza VIII Agosto, dove si sono susseguiti diversi interventi. I manifestanti chiedono per la scuola più risorse, assunzione dei precari, spazi aggiuntivi individuati da comuni e province, prevenzione sanitaria, classi ridotte, mentre si oppongono a riduzione del tempo scuola, esternalizzazioni, le ore di 40 min, la didattica a distanza come parte strutturale dell’orario di scuola, gli accorpamenti delle classi, a ricorso a luoghi e organici gestiti da soggetti privati.