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Si Cobas: “Se Logista chiude, allora ricollochi le/i lavoratrici/ori”

“Sei lavoratori su 67 richiamati in servizio: non significa riapertura, non significa ‘chiusura rimandata’. Il sito è di fatto chiuso dall’1 agosto”, scrive il sindacato dopo il Tavolo di salvaguardia che si è svolto ieri e tornerà a riunirsi il 27: “La responsabilizzazione della multinazionale dev’essere il punto di partenza per affrontare i prossimi passi”.

07 Agosto 2021 - 12:56

“Se Logista non intende riaprire allora si faccia carico di tutti i lavoratori trovandogli un posto di lavoro nei siti in cui è presente sul territorio bolognese, ad iniziare da Philip Morris di cui proprio nessuno vuol parlare… chissà perché? Su questo vigileremo e per questo insieme ai lavoratori continueremo ad organizzarci”. Lo scrivono i Si Cobas al termine del Tavolo di salvaguardia che si è svolto ieri. Questo il resoconto diffuso dal sindacato di base: “Abbiamo partecipato al tavolo insieme ad una nutrita rappresentanza di lavoratori. Tutti gli altri ci hanno raggiunto appena terminato l’incontro. L’incontro si è svolto in maniera telematica e i presenti hanno potuto ascoltare attentamente le parole riferite dalla rappresentanza di Logista, la quale ha ribadito in maniera netta che la chiusura del sito era confermata, procrastinata ma confermata. E’ stato udito altrettanto chiaramente da tutti gli astanti il rifiuto da parte della multinazionale ad entrare nel merito delle motivazioni che hanno determinato questa scelta. Nessun piano industriale, nessun piano riorganizzativo per ora. Questi dati saranno riferiti successivamente. Intanto si chiude, poi ci si confronterà sul perché. Questo è stato il presupposto del tavolo e del confronto. Come fossimo dei bambini che devono subire una severa ma opinabile educazione. ‘Intanto prenditi lo schiaffo, poi il perchè lo capirai crescendo’. Peccato che i lavoratori abbiano ben chiaro quali siano queste motivazioni. Certo avremmo auspicato che la discussione avesse prioritariamente e seriamente affrontato il nodo della chiusura e che non avesse dato per scontato che ciò che una multinazionale intende fare sul territorio, farà nel suo ‘libero escercizio d’impresa’. Senza nemmeno dover fornire una spiegazione. Intanto Logista proseguiva affermando che la chiusura sarebbe stata comunque procrastinata fino al 31 ottobre e che le attività sarebbero presto riprese. Abbiamo chiesto di chiarire che cosa si volesse intendere, di precisare quanti sarebbero stati i lavoratori che sarebbero rientrati a lavorare, quali le attività che sarebbero state ripristinate. Ma la domanda non è stata ritenuta pertinente”.

Aggiungono i Si Cobas: “Francamente non possiamo condividere l’entusiasmo di una riapertura che non c’è stata nei fatti. Da poco ci è stato comunicato quanti sono stati i lavoratori richiamati in servizio: sei su 67. Difficile definirla riapertura. E ‘ stato poi riferito un impegno a integrare la cassa integrazione (fis) per questo periodo intermedio che andrà fino al 31 ottobre, come avevamo richiesto. Certo è che stare in cassa non significa lavorare. Certo è che sei lavoratori su 67 non significano riapertura, non significa ‘rimandata la chiusura’. Il sito è di fatto chiuso dall’1 agosto e la cassa integrazione non è una conquista della trattativa perché era già prevista, visto il divieto di licenziamento che permane fino al 30 ottobre. Il nodo è tutto qui, ovvero i limiti di intervento che i partecipanti al tavolo devono decidere se assumere come incontrovertibili. Noi non possiamo permetterci il lusso di esultare e riferire ai lavoratori che la chiusura è stata rimandata e che torneranno a lavorare. Per quanto si voglia essere ottimisti bisogna tuttavia essere onesti. Bisogna partire da questi limiti guardandosi in faccia e chiedendoci quanto realmente siamo disposti a superarli. Per quanto ci riguarda noi insieme ai lavoratori abbiamo deciso di volerlo fare. Non abbiamo abbandonato questo tavolo e non ci sottrarremo al percorso di trattativa individuato e saremo presenti il 27 agosto al prossimo Tavolo. Ma non possiamo certamente condividere con gioia ed entusiasmo (né firmare) l’accettazione acritica della chiusura di un sito florido e produttivo benedicendo la libertà di impresa e di delocalizzazione verso altri luoghi in cui in lavoro è meno costoso. Questo assunto per noi resta inaccettabile e da questa riflessione intendiamo partire per guardare al futuro. La responsabilizzazione di Logista non può essere un fattore marginale, ma dovrà essere il punto di partenza per affrontare i prossimi passi. Se Logista non intende riaprire allora si faccia carico di tutti i lavoratori trovandogli un posto di lavoro nei siti in cui è presente sul territorio bolognese, ad iniziare da Philip Morris di cui proprio nessuno vuol parlare… chissà perché? Su questo vigileremo e per questo insieme ai lavoratori continueremo ad organizzarci”.

Quello che segue è invece il comunicato pubblicato dalla Città metropolitana, che presiede il Tavolo, anche questo diffuso dai Si Cobas: “Si è concluso alle 15 di oggi (ieri, ndr) il secondo incontro del Tavolo di Salvaguardia convocato a seguito dell’incontro di mercoledì scorso per le aziende Logista, Consorzio Metra e Logistic Time. È emersa la volontà di dar seguito all’avvio immediato alle relazioni sindacali per arrivare entro il 31 ottobre alla maggior tutela dell’occupazione e dei lavoratori, in termini di prospettive e tutele. Le parti hanno altresì convenuto che l’azienda procederà a presentare alla prossima riunione del tavolo istituzionale il programma di riorganizzazione per la continuità delle attività dell’area bolognese in relazione ai siti presenti e previa discussione all’interno delle trattative sindacali. Le aziende danno garanzia a tutti i lavoratori che sarà favorita la messa in campo di tutte le tutele che le relazioni sindacali possono produrre. Si consegna quindi il confronto ad aziende e sindacato con il pieno supporto di tipo tecnico, qualora necessario, da parte dell’Agenzia regionale per il lavoro e con la garanzia della verifica al bisogno e comunque periodica da parte del Tavolo di salvaguardia. Le parti si impegnano ad attivare immediatamente il confronto di cui al punto precedente, con l’obiettivo di concluderlo entro il periodo delineato sopra. Logista si impegna a mantenere l’attività di gestione degli stock in ingresso ed in uscita nel sito n. 7 di interporto. Logista e Logistic Time attiveranno in questo periodo tutti gli strumenti previsti dalla legge per la tutela integrale del salario dei lavoratori. Il presente testo è in continuità del testo prodotto a seguito dell’incontro di mercoledì scorso. Il Tavolo di salvaguardia verrà riconvocato per il 27 agosto per un primo monitoraggio dell’andamento del tavolo sindacale che si sarà convocato nel frattempo. La parti si impegnano a non intraprendere atti unilaterali finché siedono al Tavolo istituzionale. Hanno aderito Filt e Flai Cgil, Fit e Fai Cisl, Uiltrasporti e Uila. Al Tavolo presieduto dal consigliere della Città metropolitana con delega al Lavoro Fausto Tinti, erano presenti i rappresentanti istituzionali (Regione Emilia-Romagna con i tecnici dell’assessorato Sviluppo Economico, Comune di Bologna con l’assessore Marco Lombardo e la sindaca di Bentivoglio Erika Ferrante); le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil e SìCobas, le Rsu di Logista Italia); i rappresentanti di Logista Italia, assistita da Confindustria Emilia Area Centro, Logistic Time e Consorzio Metra. Erano inoltre presenti il direttore di Interporto Sergio Crespi e il parlamentare Francesco Critelli, in qualità di uditore. ‘Il Tavolo ha raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati mercoledì – ha dichiarato il consigliere della Città metropolitana Fausto Tinti – di ricondurre l’iter all’interno di quanto previsto dai Patti per il lavoro sia regionale che metropolitano. Fondamentale per l’ottenimento di questo risultato è stato il rinvio della chiusura del magazzino. Ora ci attendiamo che le trattative sindacali trovino una soluzione al più presto e comunque entro i 31 ottobre, data prevista per lo sblocco licenziamenti’”.