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Sfratti, la Prefettura risponderà venerdì

Ricevuti in piazza Roosevelt Inquilini resistenti e Social log. Stamattina ioltre prima mattinata di presidio anti-sgombero a Villa Adelante.

17 Giugno 2015 - 17:02

_DSC0576 copiaGli inquilini resistenti dell’ex Telecom e dei condomini sociali di Mura di porta Galiera e via de Maria, con gli attivisti di Social Log sono stati ricevuti stamattina dal vicecapo di gabinetto del prefetto, avanzando la piattaforma rivendicativa ribadita da mesi, con in testa la fine degli sfratti e degli sgomberi delle occupazioni. “La disponibilità a recepire le nostre istanze c’era – spiegano gli occupanti all’uscita – bisogna vedere poi quali sono le soluzioni concrete che verranno messe in campo. Entro venerdì dovremmo avere delle risposte sui punti che abbiamo portato. Il vicecapo gabinetto ci è sembrato aperto ad ascoltare, ma ora dobbiamo vedere i fatti”.

“In questa città c’è una grande contraddizione in essere – aggiugono – con gli oltre 300.000 metri quadri di spazi sfitti. La requisizione sarebbe uno strumento, ma i protocolli ad hoc ancora non funzionano perché manca la disponibiltà da parte delle proprietà. Strumenti come questo però devono essere utilizzati. Migliaia di sfrattati si trasformano poi in occupanti abusivi, ‘illegali’ agli occhi dell opinione pubblica- ma in realtà non sono che semplici famiglie che non possono più pagare l’affitto o persone che hanno perso il lavoro. Dentro le occupazioni ci sono tante persone che hanno subito sfratti, e anche su queste quindi bisogna trovare soluzioni definitive”.

Così Social Log nel comunicato diffuso dopo l’incontro: “Dopo la grande marcia della dignità del 6 giugno che ha portato fin sotto il palazzo del governo a Bologna moltissimi inquilini, abitanti ed occupanti al grido di stop sfratti, e il successivo presidio del Comitato Inquilini Resistenti sotto la prefettura, oggi abbiamo chiesto conto della necessità di una moratoria degli sfratti e delle centinaia di migliaia di metri quadrati di sfitto e non utilizzato che rappresentano lo scempio della speculazione nella nostra città. A contatto quotidiano con la sofferenza prodotta dalla crisi economica grazie allo sportello di ascolto e ai picchetti di resistenza agli sfratti abbiamo posto con forza la situazione drammatica che vede almeno una famiglia su trecento sotto sfratto a Bologna. Il ‘protocollo sfratti’ non sta sortendo effetti, anche in assenza di strumenti e risorse per renderlo attivo ed efficace, ed è quindi necessaria una moratoria degli sfratti che possa sollevare dalla sofferenza le famiglie che nei prossimi giorni e mesi potrebbero trovarsi senza casa. Sul tema delle risorse abbiamo voluto ricordare come non si tratta di scarsità ma della destinazione a cui vengono dirottate dalla politica che in questi ultimi anni ha preferito le imprese e le grandi opere inutili al walfare e al diritto alla casa dei cittadini. In questo contesto abbiamo definito come inaccettabile e un vero sputo in faccia alla povertà il fatto che a Bologna ci siano centinaia e centinaia di migliaia di metri quadrati di patrimonio pubblico e privato invenduti, sfitti e lasciati deteriorare quando potrebbero essere aperti a progetti di autorecupero e rigenerazione urbana capace di rispondere al bisogno abitativo sempre crescente”.

Dunque, “davanti al silenzio delle proprietà e degli enti pubblici proprietari abbiamo posto la necessità della requisizione come strumento efficace a disposizione delle autorità. Da parte della prefettura è stata espressa l’intenzione di prendere atto e registrare le istanze della lotta per il diritto alla casa e dare continuità al tavolo. Dal canto nostro ripetiamo la denuncia di una situazione non più tollerabile di disagio abitativo! Continueremo a resistere agli sfratti, a difendere le occupazioni abitative e a lottare per battere ‘gli interessi delle rendite’ a favore del reddito e degli interessi dei poveri e degli insolventi della nostra città!”. Il collettivo dà appuntamento per un’assemblea cittadina alle 19 di giovedì 25 giugno all’ex Telecom di via Fioravanti 27.

Oggi è stato anche il giorno della prima mattina di presidio antisgombero all’occupazione di Villa Adelante, iniziata alle 5.30. Adl Cobas e Ioccupo l’hanno raccontata in un comunicato: “Si monta il gazebo per il presidio, si tira fuori la colazione fornita da LàBioPizzeria di Làbas, si attacca lo striscione ‘Villa Adelante resiste’ che prende tutto il perimetro che da sui viali, si distribuiscono le pettorine da opera per il comune. Intanto dalle finestre e dai terrazzi della villa, oltre all’aroma del caffè, escono i volti di chi da quel posto non se ne vuole andare. Cominciano ad arrivare anche i solidali, altre realtà che si occupano del diritto all’abitare, qualcuno dell’assemblea contro la buona scuola di Renzi. Comincia anche ad arrivare la pioggia, che non scoraggia chi è lì per difendere quelle mura e ciò che rappresentano: troppi spazi vuoti in un territorio in cui i diritti, in primis quello di avere una tetto sotto cui dormire, vengono sempre di più smantellati”.

L’allarme, per oggi, cessa quattro ore dopo: “Alle 9.30 si capisce che non è oggi il giorno, che si può rientrare in casa per prepararsi per domani. Giorno in cui ritorneremo lì, davanti alla prima occupazione abitativa della campagna #ioccupo, per fare in modo che chi la abita non venga sbattuta fuori da quelle mura che da 8 mesi costituiscono il proprio punto di riferimento e la possibilità concreta di costruzione di una vita degna. Ma è anche il giorno in cui vogliamo cominciare un percorso, insieme a tutte quelle realtà sociali che sul territorio di Bologna portano avanti vertenze o lavorano con il welfare (sanità, residenza, scuola, voto……), dalle realtà di movimento alle associazioni, con l’assemblea delle 17.30 ‘Difendere il sociale: Giustizia sociale e pratica dei diritti nella Bologna di oggi'”.