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Se il taser lascia “perplessi” anche i poliziotti

I sindacati di polizia temono che l’uso della pistola elettrica possa creare eventuali problemi giudiziari per chi spara. Intanto Comune e Prefettura danno il via a nuovi controlli antidroga nelle scuole con unità cinofile.

29 Novembre 2018 - 12:15

“L’utilizzo dal taser ci lascia piuttosto perplessi”. La dichiarazione è del segretario cittadino del sindacato di polizia Silp-Cgil. Qualcuno potrebbe pensare che l’abbia detto perchè ritiene il taser pericoloso per chi viene colpito dalla scarica elettrica emessa dalla pistola: nessun timore, non è così o comunque non è certo questo il tema che sembra importare maggiormente al poliziotto, che anzi lo definisce uno “strumento indubbiamente utile”. Ciò che è interessante notare però, è che il taser viene ritenuto in un certo senso potenzialmente pericoloso per la categoria. Perchè? Perchè mancano “linee guida dettagliate sui casi in cui possa essere utilizzato” nonché “una relazione tecnica da parte del ministero della Salute sui rischi che ne comporta il suo utilizzo”, documento che sarebbe utile “a tutela dei lavoratori di Polizia, dal punto di vista giudiziario”. Insomma, dalle parti del Silp non vorrebbero avere grane in Tribunale se qualcuno si facesse troppo male una volta colpito dal taser, e tant’è. Ma il fatto che quest’arma sia pericolosa emerge evidentemente anche dalle parole di chi si preoccupa solo di come usarlo senza mettere a rischio il suo lavoro.

Restando in tema di pratiche e politiche concernenti l’uso legale della forza, è di questi giorni la notizia del via al protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto allo spaccio di stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici, siglato a Palazzo Caprara nell’ambito del progetto “Scuole sicure” dal sindaco Merola, e dal prefetto Patrizia Impresa. Il progetto prevede il rafforzamento dei “controlli della Polizia municipale, in stretto raccordo con le forze di Polizia, in parchi e giardini pubblici adiacenti alle scuole, grazie al potenziamento delle unità cinofile”. Lo hanno annunciato Comune e Prefettura, ricordando che in agosto il ministero dell’Interno “ha messo a disposizione delle grandi città, tra cui Bologna, risorse economiche per realizzare progetti di prevenzione e contrasto allo spaccio in prossimità delle scuole”.