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Se il Comune non cerca case per studenti, “dormiremo nelle aule?”

Il Cua sull’atteggiamento dell’amministrazione e dell’Università: “Paghiamo tasse salate, ma quando si tratta di risolvere i nostri problemi, sembra che non si possa mai fare nulla”. Sportello Antisfratto Imola: “Il cambiamento? In peggio”.

21 Ottobre 2018 - 14:18

“Quindi se il Comune non fa nulla e l’Unibo neppure noi studenti e studentesse che facciamo, iniziamo a dormire direttamente nelle aule? Paghiamo tasse salate, ma quando si tratta di risolvere i nostri problemi, sembra che non si possa mai fare nulla. Non è una questione di possibilità, ma di volontà”. Lo scrive il Cua dopo le dichiarazioni con cui la Giunta molto candidamente ha dichiarato che per l’amministrazione “non è sostenibile al momento pensare anche a reperire alloggi per gli studenti”. Continua il collettivo: “A Comune e Unibo non interessa che gli studenti e le studentesse trascorrano gli anni universitari in maniera completa, tra studio, esami, corsi, ma anche vivendo in una casa decente, senza essere costretti a lavorare sfruttati per permettersela, e potendo anche passare una serata culturale o di divertimento in città tra i compagni di studi, invece di vivere in zone semideserte a causa della mancanza di budget e della speculazione a scopo turistico e di gentrificazione che si sta facendo degli alloggi in centro. Serve una casa per studiare! Non ci si può vantare di essere una città universitaria e ignorare continuamente le istanze di studenti e studentesse!”.

A Imola, intanto, lo Sportello antisfratto boccia le politiche della nuova amministrazione M5s: “Il cambiamento c’è, ma in peggio! Il Comune continua a svendere o lasciare sfitte le case popolari. Acer addirittura utilizza 31 alloggi, lasciati vuoti per 5 anni in via Giovanni X, non per situazioni di  precarietà abitativa ma per un accordo con il Ministero della Giustizia (gli appartamenti saranno destinati ai funzionari degli uffici giudiziari, ndr). Nel frattempo tante persone e famiglie a rischio sfratto hanno ancora necessità di soluzioni dignitose!”.