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Scuola, “unificare la convocazione per le supplenze da graduatorie d’istituto”

Il Coordinamento precari sollecita l’Ufficio scolastico: “I docenti non possono scegliere valutando tutte le opportunità. E c’è il rischio che le assegnazioni slittino a fine settembre, andando così a decurtare ulteriormente gli stipendi”.

30 Luglio 2016 - 16:57

Il Coordinamento precari della scuola ha incontrato qualche giorno fa un dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale per discutere della richiesta di istituzione di una modalità di convocazione unificata per le supplenze da graduatorie d’istituto. Spiega il Coordinamento: “E’ noto infatti che non è previsto un sistema che coordini le diverse scuole al momento dell’assegnazione delle supplenze ai precari di seconda e terza fascia d’istituto. Ogni segreteria infatti, talvolta contravvenendo alle indicazioni dell’Usp, agisce secondo modalità organizzative e tempistiche proprie, e per i precari non è possibile avere un quadro completo dei posti disponibili. In tal modo, i docenti si trovano nella condizione di non poter scegliere valutando tutte le opportunità, ma di accettare la prima proposta pervenuta in ordine cronologico per non rischiare di rimanere senza posto, salvo scoprire dopo qualche ora, o nei giorni successivi, che avrebbero avuto diritto a una soluzione più soddisfacente. Tutto ciò a danno sia delle condizioni lavorative sia della continuità didattica, che spesso viene a mancare per mere questioni di tempistica nelle convocazioni”.

Per questo il Coordinamento “chiede fortemente che a settembre non si ripetano gli stessi disagi che ormai da anni attanagliano i precari nel fatidico momento delle chiamate da GI. Per ovviare a tale situazione la nostra proposta prevede una convocazione unitaria, sul modello dell’assegnazione dei posti dalle GAE: un sistema con un unico luogo e un’unica giornata di convocazione per tutte le classi di concorso, che permetta ai precari, in ordine di punteggio, di scegliere oculatamente tra i posti disponibili in base alla propria posizione in graduatoria e alle venti scuole scelte. D’altro canto, come abbiamo fatto presente all’Usp, in province di diverse regioni (Piacenza, Prato, Torino, per dirne solo alcune) il sistema della giornata unica è già operativo e ha ovviato a molti di questi problemi, rivelandosi uno strumento efficace e più equo”.

Dal confronto è emerso che la proposta verrà valutata dal dirigente amministrativo dell’Usp, Giovanni Schiavone, “con buone possibilità, ci auguriamo, di essere accolta. Tuttavia, è evidente come la situazione contingente non sia delle migliori, a causa della gravosa carenza di personale e del ritardo nella chiusura delle procedure per la mobilità, passo necessario per la formazione dell’organico del prossimo anno scolastico. Ciò fa sì che l’amministrazione debba stilare una scala di priorità che mette in coda la questione del reclutamento, a meno di due mesi dal ritorno in classe di studenti e studentesse; a causa di questa situazione, non è escluso che le assegnazioni delle supplenze siano procrastinate a fine settembre, andando così a decurtare ulteriormente lo stipendio dei precari. Ci troviamo quindi ancora una volta di fronte ad una situazione instabile e imprevedibile, in cui gli insegnanti in primis, e gli alunni di conseguenza, andranno presto a fare i conti con i disagi causati dalla carenza d’organico e dalla gestione farraginosa e confusionaria del Miur”.