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Scuola secondaria, “sarebbe inaccettabile richiudere per un nuovo fallimento del tracciamento”

Le associazioni dei genitori, il coordinamento dei presidenti dei consigli di istituto e il comitato Priorità alla scuola, dopo un incontro in Regione, fanno il punto in vista della ripresa (al 50%) delle lezioni in presenza per licei, istituti tecnici e professionali, confermata dal governo per il 7 gennaio.

24 Dicembre 2020 - 15:27

Martedì scorso il Forum regionale delle associazioni dei genitori della scuola, la Rete dei comitati dei genitori della Città metropolitana di Bologna, il Coordinamento regionale dei presidenti di consiglio di istituto e il comitato Priorità alla scuola hanno incontrato l’assessore all’Istruzione Paola Salomoni, dirigenti del settore Trasporti, del settore Sanità e dell’Ufficio scolastico regionale per un aggiornamento sulle misure individuate dai tavoli provinciali convocati dalle prefetture in vista del ritorno in classe degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (ex medie superiori), confermato ieri sera in conferenza unificata governo-enti locali per il prossimo 7 gennaio, ma partendo da una presenza del 50%, e non del 75% come finora previsto dal dpcm di inizio dicembre.

Scrivono le associazioni in un comunicato congiunto: “L’incontro è stato un primo tavolo di confronto che ha visto virtualmente sedute attorno al tavolo le famiglie e le istituzioni che hanno la responsabilità di consentire la ripartenza in presenza di questo anno scolastico. Dopo aver ascoltato un breve intervento dell’Assessora Salomoni che ci ha spiegato come, tramite i tavoli provinciali prefettizi, si sia riuscito a ‘cucire’ per ogni provincia il piano trasporti in modo da rispettare i parametri fissati dal dpmc, abbiamo evidenziato le nostre preoccupazioni. In particolare abbiamo chiesto rassicurazioni riguardo la predisposizione di un piano di mobilità con dati che rispecchino il vero fabbisogno della popolazione studentesca; abbiamo evidenziato che eventuali ‘interferenze’ con altre attività lavorative possono mettere a rischio il progetto e chiesto, dove possibile, investimenti per incentivare la mobilità dolce e alleggerire il trasporto pubblico. Per ultimo abbiamo chiesto se e come erano stati interessati i dirigenti scolastici e se erano state valutate le ripercussioni sociali nel caso si fosse deciso per ulteriori scaglionamenti all’ingresso ed all’uscita. Proprio su quest’ultimo aspetto abbiamo manifestato la nostra forte preoccupazione per l’impatto degli stessi sulla quotidianità delle famiglie e dei lavoratori della scuola”.

Prosegue il testo: “In particolare, considerati i numeri della popolazione studentesca regionale: Per alcuni territori molto ampi come Reggio Emilia e Modena sarà previsto uno scaglionamento 8-10 ed è emersa chiara una cronica inadeguatezza delle risorse del trasporto pubblico e degli spazi scolastici che non si può giustificare con la conformazione morfologica; altre perplessità sono emerse riguardo la gestione delle possibili situazioni di assembramento alle fermate, alle quali attendiamo risposte, ma certamente i rappresentanti dei genitori faranno il possibile, nell’ambito del loro ruolo, per dialogare con le famiglie e collaborare alla riuscita del rientro dal 7 gennaio. Le simulazioni condivise e accurate, che hanno portato all’impegno sottoscritto dalle parti nei tavoli prefettizi, dovranno trovare una verifica nella pratica ed è anche per questo che abbiamo concordato con la Regione incontri periodici di monitoraggio. Quanto alle rassicurazioni fornite dall’assessore Salomoni, Gloria Ghetti, per Priorità alla scuola rileva che già dai precedenti incontri a ottobre, novembre e dicembre era emersa la preparazione della nostra regione per la riapertura. Pas chiede allora di far pressione sul governo affinché, non potendo più addurre situazioni emergenziali, poichè tale non può dirsi una che si protrae da 10 mesi, dia alla Regione modo di dimostrare questa sua presunta preparazione riportando il 7 gennaio i ragazzi a scuola e facendoli restare. Per ultimo abbiamo rimarcato la necessità di un forte investimento nel settore della sanità pubblica affinché non si torni a dover chiudere le scuole per il fallimento del tracciamento e la perdita di controllo dell’evoluzione della pandemia. Per gli studenti, le famiglie ed i lavoratori, già provati da questi mesi di chiusura, sarebbe inaccettabile il ripetersi di queste condizioni”.