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Sciopero riders: “Stavolta il ‘pacco’ lo serviamo alle piattaforme”

Ieri un nuovo blocco del servizio e tour in bicicletta toccando i locali dove normalmente lavorano di più per informare le persone. Intanto, Usb: “Inaccettabile riduzione degli addetti negli appalti dei parcheggi”.

24 Febbraio 2018 - 18:25

“In tantissime e tantissimi abbiamo deciso di scioperare e di non effettuare le solite consegne… siamo noi che oggi serviamo il ‘pacco’ alle piattaforme!”. Ieri sera sono tornati a scioperare i fattorini del food delivery, che “nonostante la neve e il freddo” hanno interrotto il servizio e attraversato le strade di Bologna “per rivendicare diritti e condizioni lavorative e contrattuali degne”. I riders hanno toccato i locali “dove normalmente lavoriamo di più per informare la gente sulle nostre condizioni”. Dopo essersi trovati in piazza Galvani, in sella alle bici i fattorini hanno effettuato una prima tappa davanti al McDonald’s di via Ugo Bassi, bloccando per qualche istante il traffico, per poi proseguire il ‘tour’ dei locali. Le motivazioni diffuse da Riders Union: “Nonostante l’impegno da parte del Comune per aprire una trattativa tra le piattaforme e i ciclofattorini autorganizzati in Riders Union, che lasciava presagire un’apertura nei nostri confronti da parte delle aziende, stiamo riscontrando un generale inasprimento delle condizioni di lavoro: nuovi bonus sull’intensificazione dei ritmi lavorativi, decurtazione del minimo orario (come successo in Glovo), pressioni crescenti sui riders. La tendenza è quella di una rincorsa al ribasso, in direzione del cottimo, al quale siamo fermamente contrari. Insomma: non ci bastano le promesse – tutte da verificare – se dall’altra parte continuano i silenzi e le bugie. Crediamo siano ingiusti i contratti da collaboratori (co.co.co.) applicati da alcune aziende, come Foodora e Just Eat, ma quelli da lavoratori occasionali applicati da Deliveroo, Glovo e Sgnam sono una vera vergogna e vanno aboliti da subito. Vogliamo che venga riconosciuto il nostro stato di lavoratori sottoposti al comando delle piattaforme, con i relativi diritti e tutele. Vogliamo un monte ore garantito e una paga dignitosa che sia calcolata su base oraria: il cottimo ci riporta a condizioni da ’800! Svolgiamo un lavoro rischioso e la retribuzione deve tenerne conto, oltre a prevedere indennità in caso di pioggia, di smog e di lavoro festivo. A tutti i fattorini deve essere applicata un’assicurazione a copertura totale dell’infortunio e sono necessarie adeguate attrezzature, oltre alla garanzia di riparazioni gratuite per i mezzi che mettiamo a disposizione. Infine rivendichiamo il riconoscimento dei diritti sindacali, del congedo parentale e una vera chiarezza e trasparenza sulla privacy e sull’assegnazione dei turni”. I riders si rivolgono anche ai clienti: “Vogliamo far comprendere a tutta la cittadinanza che la nostra battaglia è una battaglia di tutti e per tutti, per un modello di città dove i servizi on demand non minino i diritti ad un lavoro degno e sicuro e alla salute. Per questo, a chiunque voglia solidarizzare con noi, chiediamo di far sentire la propria voce: potete telefonare al numero clienti delle piattaforme, dichiarando di sostenere le nostre rivendicazioni”.

L’Usb, intanto, segnala “anomalie e un’inaccettabile riduzione degli addetti” impiegati negli appalti dei parcheggi: due giorni fa “presso la Camera del lavoro, casa Cgil, si è tenuto un incontro formale per il passaggio dei lavoratori dei parcheggi Comunali affidati a Tper e dati in appalto a società terze. Solleviamo dubbi e perplessità sul regolare sviluppo dell’appalto: pur non avendo la Cgil lavoratori iscritti e da rappresentare nel sito lavorativo ‘Parcheggio Staveco’, l’incontro per trattare la clausola sociale è stato convocato presso la loro sede”. In più “l’appalto aggiudicato prevede l’impiego di quattro addetti, mentre la stessa azienda aggiudicataria dichiara di volerne impiegare solo uno e mezzo. Scelta grave anche solo considerando l’importanza del servizio, e i potenziali impatti sulla viabilità sui viali adiacenti, e visto che il sito è raggiunto ogni giorno da migliaia di utenti con un servizio di assistenza continua, un servizio che necessita della presenza fissa di un operatore per qualsiasi anomalia tecnica che potenzialmente potrebbe creare difficoltà ulteriori alla viabilità cittadina. Riteniamo assurdo il sistema adottato dalle parti, per far sì tutta la questione appalti ricada esclusivamente sui lavoratori, con la complicità della Cgil”.