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Sciopero e presidio “contro le politiche antisociali di Draghi”

Oggi mobilitazione dell’Usb, con manifestazione in Prefettura: “Contro i licenziamenti e liberalizzazione degli appalti, per la salute e la sicurezza sul lavoro”. E intanto, si apprende proprio oggi di un altro operaio infortunatosi in azienda: in ospedale con una ferita alla mano. Scuola, protesta social dei precari-fantasmi: “Vogliamo un piano serio e pluriennale di stabilizzazione”.

11 Giugno 2021 - 15:40

“Fermiamo le politiche antisociali del governo Draghi, contro i licenziamenti e liberalizzazione degli appalti, per la salute e la sicurezza sul lavoro: fermare la strage”. Con queste parole d’ordine si è svolto oggi uno sciopero nazionale proclamato nel settore delle aziende private dall’Usb, che ha Bologna ha visto anche un presidio davanti alla Prefettura. Si tratta di “una prima risposta all’attacco al mondo del lavoro voluto dal governo Draghi che toglie il divieto di licenziamento al 30 giugno insieme al peggioramento del codice degli appalti prevista nel decreto semplificazioni”, scrive l’Usb Lavoro privato dell’Emilia-Romagna spiegando che in questa regione la protesta non ha coinvolto il comparto trasporti a causa della normativa antisciopero. “La fine del blocco- scrive ancora il sindacato di base- permetterà alle imprese grandi e piccole di scaricare sui lavoratori e le lavoratrici la crisi derivata da Covid-19, approfittando della libertà di licenziare per procedere a passo spedito alle ristrutturazioni. La semplificazione degli appalti, che già sono un cancro del tessuto produttivo del nostro Paese, rischia, nonostante i piccoli aggiustamenti ottenuti solo per pulire la coscienza di Cgil e Pd, di produrre un mondo di lavoro povero, precario e non protetto dalle leggi su salute e sicurezza. Come se non bastasse ciò che emerge dalla drammatica contabilità di morti sul lavoro che ogni giorno infesta le cronache italiane, frutto avvelenato di mancanza di controlli, è arrivato a 360 morti nella giornata di ieri, sintomo di un problema ben più grave e profondo della stessa pandemia”.

Continua il comunicato: “Draghi, i suoi tecnici e i partiti che lo appoggiano si stanno dimostrando un vero e proprio strumento per l’applicazione delle politiche antisociali chieste a gran voce da Confindustria, dal capitale finanziario e dai poteri economici e politici europei. È il momento di far sentire nuovamente la voce del mondo del lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori per imporre un cambiamento radicale nelle scelte economiche e industriali di questo paese. Ridurre l’orario di lavoro, a parità di salario, nazionalizzare i settori e le aziende strategici, imporre finalmente il salario minimo stabilito per legge, ripristinare i servizi essenziali pubblici con l’assunzione di milioni di lavoratori, incluse le opere di risanamento ambientale, dei centri storici, per fare alcuni esempi, consentirebbe di evitare la catastrofe sociale che si prospetta con i licenziamenti. Facciamo sentire la nostra voce! Non lasciamo che siano Confindustria e la legge del profitto a decidere delle nostre vite con il beneplacito di un governo, soggetto ai diktat dell’Unione Europea e forte con i deboli e deboli con i forti”.

E proprio mentre sotto la Prefettura si manifestava anche per la sicurezza sul lavoro, si è avuta la notizia dell’ennesimo infortunio occorso sul territorio bolognese. L’episodio risale a due sere fa e la vittima è un operaio 43 impiegato in un’azienda specializzata nella produzione di nastri adesivi, con sede a Castello d’Argile: l’uomo è rimasto ferito a una mano, da un rullo meccanico che stava cercando di sbloccare. Soccorso dai sanitari del 118, l’operaio è stato trasportato all’ospedale Maggiore in condizioni di media gravità.

Parlando ancora di lavoro, nuova iniziativa del Coordinamento Precari/ie scuola in vista di una manifestazione nazionale in programma a Roma il 15 giugno: l’invito rivolto ai docenti è scaricare l’immagine di una maschera da fantasma dalla pagina Facebook del Coordinamento, ritagliarla e indossarla per animare una campagna sociale. “Su la maschera precari! Tanto lo sapete- scrive il Coordinamento- che voi non siete veri insegnanti, ma i fantasmi di un sistema che si serve di voi tutto l’anno ma quando si tratta di reclutamento, è come se non riuscisse a vedervi! Il 15 giugno a Roma scendiamo tutti in piazza per dire basta a questo sfruttamento. Vogliamo un piano serio e pluriennale di stabilizzazione, che non ci tratti come ectoplasmi infestanti da debellare! Nel frattempo, stampa la maschera da fantasma e inviaci la tua foto, o pubblicala sul tuo profilo usando gli hashtag #docentefantasma #siamoinvisibili #15giugnoRoma #stabilizzazione2fascia #bastaprecarietà. Perché non vogliamo più essere invisibili!”.