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Sciopero della scuola e protesta: “Studenti non paghino per inefficenze del sistema”

Mobilitazione Usb: “Per dire no a un modello di istruzione competitivo, individualista, escludente. Per dire che la scuola di ieri non ci piaceva e le linee programmatiche del Governo non sembrano minimamente indicare soluzioni per un ritorno a scuola a settembre sicuro e dignitoso”. Intanto, Sgb: “In nidi e scuole comunali riprendono contagi, amministrazione irresponsabile”.

06 Maggio 2021 - 16:30

Azione di protesta davanti al liceo Minghetti, oggi, nell’ambito di una giornata di sciopero nazionale della scuola: l’ha promossa l’Usb “per protestare contro un modello di istruzione competitivo, individualista e fortemente escludente; per dire che la scuola di ieri non ci piaceva e le linee programmatiche del ministro Bianchi non sembrano minimamente indicare soluzioni per un ritorno a scuola a settembre sicuro e dignitoso; per dire che rifiutiamo la scuola delle crocette e della burocrazia dei progetti; per respingere al mittente le proposte oscene di una pallida estate in cui un anno non può essere recuperato e in cui non si recupererà l’enorme dispersione scolastica che sta lasciando indietro gli studenti più fragili”. Continua il comunicato: “A fronte dell’ennesimo ritorno in presenza fallimentare e insicuro, sia dal punto di vista degli spazi sia rispetto alla situazione dei mezzi pubblici, e dopo un anno in cui non sono stati garantiti a tutti gli studenti nelle aule scolastiche né la socialità né il diritto all’istruzione, il ministro Bianchi continua a ribadire che anche quest’anno si svolgeranno gli esami di Stato e le prove Invalsi. Gli studenti potranno essere bocciati, pagando sulla propria pelle l’inefficienza e le colpe del sistema scolastico di questo Paese in cui da anni si investe in armamenti e si disinveste in sanità e istruzione. Ci opponiamo alla scuola che pensa solo alla valutazione e ci tratta come numeri, in cui si pensa di gestire gli studenti con una governance che mira al risparmio economico. Vogliamo cambiare questo modello di scuola che vuole formare lavoratori precari e obbedienti alla retorica dell’educazione civica e allo sfruttamento del Pcto (ex alternanza scuola lavoro). Pretendiamo il rispetto del dettato costituzionale e rivendichiamo gli strumenti per poter analizzare criticamente la realtà in cui viviamo in spazi sicuri e con un numero adeguato di insegnanti che lavorino in continuità da assunti stabilmente”.

L’Sgb, intanto, riferisce che in questi giorni stanno arrivando moltissime “segnalazioni fatte dalle lavoratrici e lavoratori dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali. I contagi Covid sono ripresi come in autunno tra il personale, i bambini, i parenti e le baby sitter. Ci sono stati segnalati contagi e chiusure di sezioni presso i nidi Bolzanino, Gramsci e Fantini e nelle scuole d’infanzia Mazzini, Betti 3 e Testi Rasponi. Probabilmente sono molte di più le strutture dove si è sviluppato il contagio ma non esiste un elenco aggiornato dall’amministrazione comunale. Sono passati ormai 16 mesi dall’inizio della pandemia e nessun provvedimento è stato preso dall’amministrazione comunale per tentare di limitare i contagi all’interno delle strutture scolastiche da 0 a 6 anni. L’anno scolastico 2020/2021 volge al termine senza nessun provvedimento, nessun atto di prevenzione. Sezioni e scuole chiudono per la quarantena e poi riaprono come prima, con lo stesso orario, le stesse classi pollaio, con il personale supplente che gira tra le strutture, senza uno screening sanitario della popolazione scolastica e del personale, con le vaccinazioni del personale ferme al palo della prima dose e con molti che non hanno ricevuto neanche la prima dose. Gli unici ‘messaggi’ che il personale riceve in questi giorni dalla Direzione sono relativi ad ampliamento e variazione dei dirigenti capoarea completamente avulsi da un progetto di territorialità delle strutture scolastiche nei quartieri. Dopo il clamoroso fallimento della Ies hanno partorito solo un triste turn over burocratico. E vorrebbero anche aprire i nidi nel mese di luglio con sezioni al completo ed orario lungo dalle 7,30 alle 18,00. Irresponsabili!”.

Aggiunge l’Sgb: “Nel recente confronto con l’amministrazione comunale del 20 aprile abbiamo ribadito le nostre proposte per una gestione delle strutture scolastiche in sicurezza, abbiamo chiesto ancora una volta di prendere in considerazione una riduzione dell’orario scolastico per compattare il personale ed evitare spostamenti tra strutture, abbiamo sollecitato uno screening sanitario e la vaccinazione per tutto il personale, abbiamo chiesto con forza che il personale precario venga stabilizzato così come il personale delle cooperative in appalto venga internalizzato con apposito concorso. Abbiamo chiesto di discutere del prossimo anno scolastico 2021/2022. Il 25 aprile ed il 1 maggio ci siamo mobilitati con migliaia di lavoratori che hanno deciso di continuare la lotta ad oltranza per la sicurezza sui posti di lavoro”.