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Scioperi Yoox, a luglio la decisione del gup sul processo

Per cinquantasei tra lavoratrici e solidali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, a vario titolo, per violenza privata e resistenza. Ieri SiCobas, Crash e Non Una di Meno al presidio davanti al Tribunale.

08 Marzo 2018 - 10:50

Bisognerà attendere l’estate perché si chiuda l’udienza preliminare, aperta ieri, a carico di 56 tra lavoratrici (o ex tali) della coop Mr.Job al magazzino Yoox dell’interporto e loro solidali che parteciparono agli scioperi e ai blocchi delle merci del 12 e 13 giugno 2014. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, a vario titolo, per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale. “Si è trattato di resistenza passiva, visto che queste persone sono state trascinate dagli agenti”, afferma la legale degli indagati. Lo slittamento, al 9 di luglio, dell’udienza è dovuto ad alcuni errori di notifica.

Le lavoratrici, affiancate dal sindacato SiCobas, denunciavano condizioni di lavoro pessime, tanto che, era scattata per denunciare le condizioni di lavoro: “Ci schiavizzavano, ci pagavano pochissimo e ci trattavano malissimo violando costantemente i nostri diritti”, sintetizzavano ieri fuori dal Tribunale, dove si era radunato un presidio solidale. A processo per le vessazioni inflitte alle dipendenti, costituitesi peraltro parte civile, un responsabile dell’azienda l’anno scorso è stato riconosciuto colpevole di violenza privata e condannato in primo grado a un anno e sei mesi.

Sui social media la notizia viene rilanciata sempre con l’hashtag #wetoogether che annuncia la giornata di sciopero delle donne di oggi. Così i SiCobas: “Le facchine della #yoox per anni sono state sfruttate, minacciate e molestate. Nel regno dell’e-commerce dietro l’immagine smart e friendly della multinazionale le condizioni di lavoro erano pessime condannando alla precarietà e alla sottomissione centinaia di giovani operaie! Tutti sapevano e tutti tacevano! Solo grazie al coraggio di queste giovani donne che hanno deciso di ribellarsi qualcosa è iniziato a cambiare. Ora il tribunale vorrebbe processare la loro lotta insieme al sindacato e ai solidali che le hanno sostenute! In tante e tanti oggi siamo in presidio a rivendicare con forza le nostre ragioni, la nostra lotta, la nostra dignità!”. Tra gli altri post circolati nella mattinata di ieri, quello del Laboratorio Crash: “In presidio ora davanti al Tribunale di Bologna al fianco delle facchine, delle compagne e dei compagni imputat* in merito alle legittime e degne lotte contro il sistema di sfruttamento della Yoox!”.

“Dal presidio tuttora in corso davanti al tribunale, le lavoratrici Yoox e Non Una Di Meno Bologna dicono basta a ogni forma di molestia, sfruttamento e razzismo!”, è infine quanto ha scritto la rete femminista, che ieri in un altro post ricordava anche come, in vista della mobilitazione di oggi, in regione le assemblee territoriali si siano  coordinate facendo sì che siano “molte le città che scenderanno in piazza e incroceranno le braccia attraverso lo strumento dello sciopero generale, indetto dalle sigle sindacali Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas, Cub Sanità Italiana e Usb, compreso il settore trasporti, per garantire un’astensione reale dal lavoro produttivo e riproduttivo, nonché il coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori, donne, lesbiche, frocie, trans”.