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Saletta del Sant’Orsola: l’odissea continua

Da dieci giorni le/gli studentesse/i avevano ricominciato a tenere aperto e accessibile lo spazio, ma ieri hanno trovato un lucchetto sull’ingresso. Prometeo: “L’autogestione continua, forti degli ultimi 20 anni”. Intanto, riprendono i tirocini in presenza: “Risultato arrivato dopo le ultime settimane di mobilitazione”.

01 Maggio 2021 - 11:28

Ieri mattina le/gli studentesse di Medicina hanno di nuovo trovato un lucchetto a chiudere la sala studio del Sant’Orsola. Lo riferisce il Gruppo Prometeo, ricostruendo le ultime settimane e poi le novità più recenti: “Come recita il sito dell’Università di Bologna la saletta è temporaneamente chiusa, questo seconda la vuota macchina burocratica ma non secondo la realtà dei fatti. Dopo aver richiesto ripetutamente un dialogo che non è mai arrivato, abbiamo deciso di smettere di aspettare e in questi ultimi dieci giorni il fuoco dell’autogestione è tornato a bruciare. Studenti e studentesse si sono spontaneamente organizzatə ridando vita alla vera saletta, quella autogestita! Abbiamo così dimostrato e palesato le lacune di Unibo sulla gestione degli spazi. Mentre Unibo chiudeva coattamente lo spazio con un cartello, mentre rimuoveva il servizio pulizie, ci siamo organizzatə garantendo lo spazio aperto e accessibile, abbiamo messo a punto turni di pulizie rendendo il luogo pulito come non mai, abbiamo provveduto a comprare scorte di carta igienica, igienizzante, prodotti per le pulizie e tutto ciò che serve per gestire adeguatamente e diversamente da come è stato finora, il nostro spazio”.

Poi ieri mattina “dopo 10 giorni di silenzio, abbiamo trovato un nuovo lucchetto- spiega Prometeo- e la CoopService che ritornava a pretendere di gestire lo spazio. Siamo sensibili e rispettosi del lavoro dei dipendentə CoopService ma abbiamo dovuto invitare loro all’abbandono del luogo affinché l’autogestione continuasse. La cogestione insieme agli utenti è stata sempre la via che abbiamo perseguito, forti degli ultimi 20 anni e fiduciosə nelle nuove forze create. La responsabilizzazione verso lo spazio, l’autogestione come percorso di crescita personale e collettivo, la creazione di legami e reti di scambio, di pratiche e saperi, questo è il futuro della nostra sala studio. Ci vediamo in saletta!”.

Una buona notizia, sempre segnalata da Prometeo, riguarda invece la ripresa dei tirocini in presenza: “Dopo otto lunghissime settimane di silenzio e di formazione virtuale finalmente compare un annuncio sul sito del CdL, che annuncia la ripresa dei tirocini in presenza. Questo risultato é arrivato dopo le ultime settimane di mobilitazione da parte di tuttə noi. Ringraziamo tuttə le studentesse e gli studenti che hanno partecipato al presidio di fronte al pad. 5, che ha portato all’interlocuzione tra studentə e la direttrice dell’Aosp Gibertoni. Occasione in cui siamo usciti allo scoperto! Ringraziamo tuttə le studentesse e studenti che hanno creato e supportato con la firma la lettera mandata alla governance d’Ateneo, ai direttori generali di Ausl e Aosp, ai direttori e direttrici di tutte le unità operative. Ma questo è solo il primo risultato, il vaso di Pandora ormai è stato scoperchiato. Dobbiamo quindi continuare a pretendere una formazione medica degna di questo nome. Vogliamo tirocini che rendano veramente professionalizzante la nostra formazione, vogliamo acquisire strumenti per affrontare le responsabilità e sfide che la vita lavorativa ci sottoporrà. Nei prossimi giorni incontreremo i vertici dell’Ateneo per approfondire la discussione sulla nostra formazione pratica e cercheremo un dialogo con le figure istituzionali mediche verso una riforma strutturale dei tirocini. Non per noi ma per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale”.