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Saeco, tir tenta di forzare blocco: operai lo fermano

E’ successo oggi pomeriggio: torna a salire la tensione al presidio in corso a Gaggio Montano contro i 243 esuberi. Solidarietà dai Si Cobas: “L’unità tra gli sfruttati è l’unica arma per vincere”.

27 Gennaio 2016 - 18:58

Saeco, Gaggio MontanoTorna a salire la tensione al presidio dei lavoratori Saeco di Gaggio Montano: oggi pomeriggio un camion dell’azienda ha tentato forzare il blocco, ma quando si sono aperti i cancelli dellos stabilimeto gli operai hanno impedito al mezzo di passare sedendosi per terra e sbarrandogli la strada. E’ abbastanza chiara, comunque, la risposta della Philips al segnale di “distensione” lanciato dai lavoratori solo ieri, quando un camion carico di prodotti era stato fatto passare  nella speranza che questo contribuisse ad ammorbidire la posizione della multinazionale e a rimettere in discussione i 243 esuberi. Nei giorni precedenti, la Philips aveva ribadito come “inevitabili” i licenziamenti.

Intanto dal Si Cobas nazionale, nei giorni scorsi, è arrivata “piena solidarietà ai lavoratori Saeco in lotta per difendere il posto di lavoro e il salario contro la multinazionale Philips proprietaria della fabbrica, che vuole tagliare 243 posti di lavoro su 500. In una fase come questa, dove i padroni vogliono tutto,anche la nostra vita, la vostra lotta è importante e può essere vincente se saprete legarla agli altri settori (in primis con i metalmeccanici e quello della logistica) di lavoro in lotta rompendo il vostro isolamento. Infatti sono anni che i lavoratori della logistica sono in lotta in tutta Italia esprimendo forme e contenuti rivendicativi che hanno saputo contrastare con la lotta le pretese padronali delle cooperative e della committenza ottenendo miglioramenti continui su salario, malattia, condizioni di lavoro. Mentre l’intero proletariato italiano accetta, per il momento, i peggioramenti, nell’illusione di un domani migliore. Siamo quindi al vostro fianco, non solo a parole (se ce lo chiederete verremo materialmente a sostenervi in solidarietà, arma che dobbiamo usare sempre) nell’occupazione della fabbrica e vi incitiamo a non farvi svendere i vostri diritti. Siamo sempre stati coscienti che le uniche armi che i lavoratori hanno per vincere sono: l’unità e la solidarietà tra sfruttati. Lo sperimentiamo tutti i giorni nelle lotte di queste settimane a Fidenza, a Brescia, a Bologna, a Roma dove i facchini sfidano chi li vuole sempre sottomessi per i profitti dei vari padroni. Se toccano uno toccano tutti! Questa è la parola d’ordine dei giovani e coraggiosi lavoratori della logistica. Questa dev’essere anche la vostra parola d’ordine se volete vincere”.