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Roma / Tutti ostaggio del circo Minniti [video+foto+audio]

Si svolgono regolarmente le manifestazioni anti-vertice Ue, ma almeno 120 i manifestanti vengono prelevati al casello e trattenuti dalla polizia per molte ore, trenta fogli di via. Nel pomeriggio spezzato immotivatamente dalla celere il corteo Eurostop.

26 Marzo 2017 - 16:40

Era stata dipinta da più parti, quella di ieri, come una giornata carica di tensioni con possibili scontri tra polizia e manifestanti. Ma durante le manifestazioni di realtà autogestite e sindacati di base contro il vertice dell’anniversario del trattato comunitario le uniche vere provocazioni sono arrivata da parte delle forze di polizia al loro debutto alle prese con una mobilitazione antagonista nazionale sotto la gestione del ministro degli Interni Minniti.

I numeri diffusi dalla Polizia a fine giornata danno la misura dello sproporzionato dispositivo preventivo messo in scena dal Viminale: circa duemila le persone controllate, 122 quelle trattenute (ma molti manifestanti parlano di 150 persone), 30 fogli di via emessi. Dei primi fermi questo giornale ha dato conto ieri mattina. L’episodio però più grave è quello che ha visto prelevare al casello decine e decine di persone da pullman e auto provenienti da Bologna così come come da Torino, Val di Susa, Marche e Nordest per essere condotte negli uffici della Questura di Tor Cervara. Molti altri hanno deciso di presidiarne l’ingresso chiedendo il rilascio dei compagni. Tra di loro i bolognesi di Hobo, attivi nel pubblicare aggiornamenti sulla propria pagina facebook: “In uno stato d’emergenza perenne anche se non dichiarato – scrivevano – si baratta la supposta sicurezza con la libertà di dissentire dall’Europa dell’austerity che quotidianamente ci sfrutta”. L’attesa è durata fino a sera, mentre il presidio si ingrossava (accorre anche Nicoletta Dosio) e, nel tardo pomeriggio, decideva di muoveva anche in un breve corteo. Solo dopo le 20 sono stati rilasciati gli ultimi manifestanti.

Nel frattempo, dopo le 15, partiva da piazza di Porta San Paolo il corteo convocato dalla piattaforma Eurostop “contro i padroni dell’Europa”, per attraversare il quartiere Testaccio, transitare davanti alla Bocca della Verità e terminare al Circo Massimo. Facchini della logistica, centri sociali, movimenti per la casa e sindacati di base insieme contro “l’austerità imposta alle popolazioni che continua a produrre impoverimento e assenza di servizi essenziali e garantisce però a banche e grandi imprese alte quote di rendite e profitti. L’Unione europea è in crisi, un sistema irriformabile nelle sue istituzioni e nelle sue politiche di governo”.

Surreale la situazione creatasi sul finire della manifestazione, sul lungotevere Aventino. Lo spezzone di coda, aperto dallo striscione “politici, banchieri, eurocrati la pazienza è finita” si trovava distanziato alcuni metri da quelli precedenti, quando una decina di camionette di polizia si è mossa a gran velocità chiudendo la strada e spezzando il corteo. Agenti in assetto antisommossa si sono schierati su tutti i lati. Tra poliziotti e manifestanti si sono venuti a trovare un numero considerevole di giornalisti e operatori della comunicazione, decine di telecamere, alcune in diretta televisiva o web.

Lo stallo è durato quasi mezz’ora, con alcuni manifestanti che decidono di sedersi per terra davanti a cordoni e camionette, finché arriva finalmente l’ordine di indietreggiare e permettere allo spezzone di muoversi verso il Circo Massimo per ricongiungersi al corteo.

Così un militante al microfono dal camion a fine giornata: “Si è trattato di una scientifica operazione di repressione dell’espressione della lotta contro l’Unione europea e questa città. Vogliono impedire che ci sia un discorso. Vogliamo essere chiari. Siamo qua contro l’Ue e il vertice che non è riformabile dai Trattati di Roma. Rifiutiamo ogni sgambetto ala sovranità. Non saremo mai per il ritorno per gli stati nazione. Non c’è una soluzione etnica”. E contro le politiche comunitarie che imporrebbero una gestione verticale dei fondi per i territori, un attivista dalle Marche ha ricordato: “Siamo qua perché la Merkel sta decidendo come ricostruire il nostro territorio. Vogliamo decidere il futuro della nostra regione e città”.

(l’articolo prosegue sotto i contributi multimediali)

> Il video su Lungotevere Aventino:

> Le foto degli inviati di Zic al corteo partito ieri pomeriggio da Piramide:

Corteo contro il vertice Ue

 

> Un attivista del Laboratorio Crash di Bologna nell’audio raccolto in piazza dopo il fronteggiamento con la polizia:

 

La giornata di contestazione contro il Summit era iniziata già nelle prime ore della giornata quando diversi attivisti hanno simbolicamente costruito dei check point in diversi punti della capitale. Così “Europe for all” nell’allestire il filo spinato e le recisioni: “riteniamo sia necessario ricominciare a riflettere in prima persona – a partire dall’incontro fisico con la dimensione del confine – su quello che è diventato ormai un tratto caratteristico del paesaggio europeo: il muro, la privazione continua della libertà di movimento, la negazione del diritto di scegliere dove andare e dove restare”.

Nella mattinata diverse migliaia di migranti e attivisti per la libertà di movimento, partiti da piazza Vittorio, hanno raggiunto il Colosseo in corteo dietro lo striscione “Europe for all, contro l’Europa dei confini, dell’austerità e del razzismo”. In piazza con loro anche i migranti in transito ospiti del centro Baobab che, dopo lo sgombero, da mesi ricevono assistenza fuori dalla stazione Tiburtina. Questa la testimonianza di uno degli attivisti che ogni giorno presta assistenza ai migranti in transito per la capitale: “Siamo per strada senza un punto di appoggio. Il problema è che da parte dell’amministrazione c’è stata la promessa dell’apertura dell’hub al Ferro Hotel in zona Tiburtina ma anche se fosse aperta sarebbe insufficiente a garantire un servizio adeguato dati i numeri a cui siamo abituati. Siamo in piazza per ribadire che questa Europa non va bene. Vogliamo siano garantiti i diritti per chi scappa da guerre”.

> L’intervista a un attivista di BaobabExperience:

 

> Le foto dell’inviata di Zic al corteo #Europe4all ieri mattina:

#Europe4all