Attualità

Roma / Sgomberato per l’ennesima volta il presidio Baobab

I volontari: “Stavolta è diverso perché hanno buttato davvero tutto quello che c’era al presidio: effetti personali dei migranti, i loro soldi, le tende, i materassini, il gazebo dove distribuivamo i pasti, le panchine dei legali”.

06 Giugno 2017 - 17:16

Ennesimo sgombero attorno alla stazione Tiburtina dove le forze dell’ordine sono arrivate in mattinata spazzando via il centro di accoglienza volontario e autogestito Baobab. Così gli attivisti in un comunicato raccontano quanto accaduto: “Il presidio umanitario di Baobab Experience e Medu è stato sgomberato stamattina. ‘Niente di nuovo’ – direte voi -‘Ormai ci siamo abituati, anzi siamo quasi stanchi di sentirlo ripetere’. E invece no, stavolta è diverso.  E’ diverso perché le forze dell’ordine e l’Ama hanno buttato davvero tutto quello che c’era al presidio: effetti personali dei migranti, i loro soldi, le tende, i materassini, il gazebo dove distribuivamo i pasti, le panchine dove il gruppo legale raccoglieva le storie e aiutava i migranti a districarsi nella burocrazia, le taniche d’acqua che i volontari ogni giorno – più e più volte – si caricavano fino al nasone più vicino per riempirle. Hanno sgomberato anche il parcheggio più isolato, dove le tende non davano fastidio: nessun palazzo, nessun esercizio commerciale, niente di niente. Ma comunque ancora troppo visibile, ancora troppo alla portata delle donatrici e dei donatori che venivano a portare quello che avevano cucinato, a regalare vestiti, a proporre attività culturali e sportive. Vogliono che tutto ciò avvenga lontano, dove non si possa vedere come parliamo, ci supportiamo a vicenda e, sopratutto, ridiamo insieme”.
Quanto accaduto questa mattina, se possibile, è ancora più grave rispetto ai precedenti episodi: “Tutto è stato deliberatamente distrutto. Tutto è stato volutamente distrutto. Non ci sono spiegazioni, dopo due anni, che possono prescindere da una precisa volontà di mettere fine ad un’esperienza di solidarietà dal basso. Un’esperienza che ha fatto sì che dei migranti lasciati in balia di loro stessi in un paese straniero, trovassero invece un supporto: legale, medico e soprattutto umano. Si preferisce colpire la solidarietà e disperdere i più fragili, sperando magari che si creino degli episodi di disperazione per poter usare ancor di più il pugno duro. Lo stato, che dovrebbe rappresenta una comunità di donne e uomini, riesce ad utilizzare solo le proprie forze di controllo e repressione, invece di ricorrere alle forze sociali, che pure gli appartengono e che hanno dimostrato che un altro modello di accoglienza e convivenza è possibile. Ed è anche facile da realizzare. Peccato che queste forze sociali non vengano minimamente ascoltate dai rappresentanti delle istituzioni. Peccato, perché si potrebbe essere uniti in una causa comune, dove residenti e stranieri riescano a vivere meglio il fenomeno delle migrazioni.

La violenza di questa mattina non è nuova nella capitale, ormai è diventato perfino faticoso fare il conto degli sgomberi subiti, ma come già accaduto in tutte le altre occasioni i volontari non si fermano e annunciano: “Ma un altro messaggio di queste forze sociali rimane inascoltato: il fatto che non siano disposte a cedere nemmeno per un minuto alla loro idea di solidarietà e fratellanza. Ancora le istituzioni non capiscono che non c’è sgombero che possa far sì che noi torniamo alla nostra vita ‘normale’ come se questi due anni non fossero mai stati vissuti. Allora eccoci qua: siamo di nuovo in piedi. Più volte ci colpiscono, più volte impariamo a rialzarci in fretta. Per questo chiediamo a tutte e a tutti, cittadine e cittadini, associazioni, collettivi, personalità artistiche, culturali e politiche, uomini e donne di tutte le provenienze e di tutte le età, di stare al fianco dei migranti oggi sgomberati e di vederci tutti a piazzale Maslax alle 20 stasera, martedì 6 Giugno, per provvedere alla cena dei migranti di ritorno dall’ufficio immigrazione e trovare un posto dove possano dormire”.