Storia e memoria

Roma / Nove anni fa l’uccisione di Renato Biagetti: #Ionondimentico

Nella notte del 27 agosto 2006 l’omicidio fascista del 26enne romano, che sarà ricordato oggi e sabato con le iniziative di Renoize2015. I comunicati di Acrobax Project e di Acad.

27 Agosto 2015 - 16:39

Renoize 2015. Questa città di chi pensi che sia? #Ionondimentico

renoA 9 anni dall’assassinio di Renato continuiamo con determinazione a raccontare la sua storia, le sue passioni e a mantenere attivo l’ingranaggio della memoria. In 9 anni abbiamo vissuto sulla nostra pelle, che l’unico modo tenere accesa quella memoria, affinchè fortifichi le radici per il futuro, è farla vivere nel presente, nella creazione di percorsi e progetti, di incontri e relazioni, di battaglie e resistenze.

E’ sotto gli occhi di tutti/e come espliciti messaggi di intolleranza e fascismo stiano prendendo piede nella nostra società, trovando terreno fertile nella paura generalizzata prodotta dalla crisi economica e dalla devastante precarizzazione delle nostre vite. Questo dato appare ancora più evidente se facciamo scorrere lo sguardo prima sul contesto europeo e poi su quello globale, dove vediamo proliferare e affermarsi formazione politiche di chiara matrice fascista e pericolosamente guerrafondaie.

Così in Italia, possiamo osservare il connubio tra la vecchia destra nostrana che prova a prendere spazio con iniziative xenofobe, con aggressioni e assalti ai rifugiati, e l’opzione della “nuova” destra di Salvini che riempiendo quotidianamente gli spazi televisivi, fomenta odio verso i più deboli, spostando il problema degli effetti della crisi verso le marginalità sociali, dimenticandosi, volontariamente, che proprio la sua forza politica è stata complice ed artefice dell’ impoverimento generalizzato che tutti subiamo sulla nostra pelle.

Da un altro verso, l’ondata giustizialista e legalitaria si serve a sua volta di questo clima d’odio per ridurre i nostri spazi di democrazia e ristrutturare ancora più violentemente un modello di governo delle città fondato su corruzione e rapporti clientelari, che determinano la condizione per cui queste stesse città assumono il carattere di invivibilità che ben conosciamo. In questo modo, dopo aver speculato per anni su tutto ciò che è patrimonio pubblico, arriva la narrazione legalitaria a svendere la città, incentivare processi di privatizzazione (dalla scuola, alla sanità, ai trasporti) e trasformare Roma in una città inaccessibile.

Su questi aspetti lo scorso 28 febbraio, sotto lo slogan #MaiConSalvini, Roma è scesa in piazza con oltre 30mila persone. Trentamila voci per dire che la nostra città non è solo quella di cui parlano i media mainstream, il politico di turno a partire dal caro primo cittadino e, ancor meno, quella che vorrebbero i razzisti o i fascisti. Trentamila voci, di e per, una Roma solidale e antifascista, negli ideali e nelle pratiche. Una Roma che con l’esperienza della Zona Temporaneamente Liberata promossa dalla Rete per il Diritto alla città ha aperto, in tal senso, uno spazio pubblico di discussione dal basso su chi decide sulle nostre vite e suoi nostri territori.

Una Roma che non si piega e non dimentica, ma al contrario, ricorda le ingiustizie che ha subito e contro cui si è battuta. Ricorda le squadracce dei fascisti, i saluti romani e le aggressioni, ricorda laparentopoli di Atac, i biglietti falsi, il business delle cooperative ai danni dei migranti, la Lega Nord quando era al governo e le misure che ha sostenuto, il Pd di Renzi e la connivenza con le politiche di austerity. Una Roma con la memoria lunga, che ricorda e continua a lottare. Per questo lanciamo la campagna #IoNonDimentico in avvicinamento a #Renoize2015, perché vogliamo ricordare Renato e l’idea del mondo che avrebbe voluto vivere insieme a tutte e tutti noi.

Renoize 2015 sarà, come ogni anno, momento di incontro, confronto, memoria e connessione delle tante lotte che in città si esprimono. Ma quest’anno è anche il punto di partenza per costruire il decennale dell’omicidio di Renato che vogliamo collettivo, in comune, in crescita e in divenire perché, oggi come allora non vogliamo dimenticare né perdonare.

#IoNonDimentico, perché profondamente convinti che la memoria non sia un esercizio individuale ma che sia invece un processo collettivo, in movimento, una forma comune per continuare a camminare, insieme.

Ci vediamo il 27 Agosto a Focene e il 29 a parco Schuster.

Con Renato sempre nel cuore, per continuare a camminare mano nella mano.

#IoNonDimentico #Renoize2015

Acrobax Project

> Il programma:

27 AGOSTO – FOCENE

dalle 17.00 Focene – Buena Onda
TORNEO DI BEACH RUGBY

dalle 20.00 Fiumicino – Vecchio faro
APERITIVO NOPORTO al BILANCIONE OCCUPATO

29 AGOSTO – PARCO SCHUSTER

dalle 17 – performance e laboratori per bimbi e bimbe con Cantieri Comuni e Kirimba (samba)

dalle 18 – in concerto

MADE IN LUNA
SPAM!
ILARIA VIOLA QUARTET
GIULIA ANANIA
LOS3SALTOS
VEEBLEFETZER
LUCCI
MILITANT A
ICE ONE

Renoize2015 Naturally against fascism

A 9 anni dall’assassinio di Renato non abbiamo perso la determinazione di raccontare la sua storia, le sue passioni e attivare l’ingranaggio della memoria. In9 anni però abbiamo vissuto sulla nostra pelle, e nella consapevolezza di un’intera città, che l’unico modo per far vivere quella memoria e far in modo che fortifichi le radici per il futuro, è farla vivere nel presente, nella creazione di percorsi e progetti, di incontri e nessi, di battaglie e resistenze.

E’ sotto gli occhi di tutti/e come in una paura generalizzata dovuta alla crisi, ai suoi meccanismi di devastazione sociale e precarizzazione delle nostre vite si insinuino striscianti messaggi di intolleranza e fascismo; il contesto europeo, ormai piano condiviso per il potere, ma anche per noi cittadini e tessuto sociale, racconta dell’affermazione ed attività di formazione politiche di chiara matrice fascista.
La destra nostrana prova a scimmiottarla con iniziative e contenuti mortiferi, con azioni notturne di aggressioni e assalti, in Italia e a Roma. Per questo motivo continuiamo a ritenere un piano centrale quello di connettere le pratiche di lotta con una chiara matrice antifascista, consapevoli che il fascismo che dobbiamo affrontare è, non solo quello nostalgico, ma quello, ben più dinamico ed insinuato nelle politiche economiche e nella cultura, del potere e del capitalismo.

Per questo ci prepariamo anche quest’anno a ricordare Renato e il suo assassinio, il 27 agosto del 2006.
Ma anche a fare vivere le sue passioni e i suoi sogni e dimostrare la capacità di organizzazione, di costruzione di senso e di combattiività del tessuto sociale di questa metropoli, non solo per difenderne le radici antifasciste ma per rivendicare il diritto ad una possibile alternativa, dando vita a Parco Schuster, per il 29 Agosto, ad una giornata di musica, dibattito ed incontro.

Con Renato sempre nel cuore.

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Di fascismo si continua a morire. In ricordo di Renato Biagetti

renaRenato Biagetti, giovane attivista del centro sociale Acrobax di Roma, viene ucciso in un agguato. Ha appena 26 anni ed è appena uscito da una festa reggae sul litorale romano.

Chi lo ha ucciso lo ha aggredito con un coltello, ferendo anche altre due persone. “Una banale rissa tra balordi” diranno alcuni. Un’aggressione in cui, invece, l’ideologia fascista sembra permeare quelle 8 coltellate, stando al profilo degli aggressori. Il processo ha evidenziato gravi lacune nelle indagini.

“Chi ha ucciso Renato è sceso da una macchina grigia con il coltello in mano. E ha mirato direttamente al petto. Poi ha ferito chi era con lui. La sua ragazza e l’amico di sempre. Erano le cinque del mattino di domenica. Renato Biagetti aveva 26 anni ed era stato a un concerto reggae sul litorale romano, a Focene, una frazione di Fiumicino…Renato era un compagno, dei tanti che si riconoscono nelle attività del Laboratorio occupato che una volta era il Cinodromo di Ponte Marconi.

Renato aveva 26 anni era diventato da poco ingegnere faceva il tecnico del suono, la musica era la sua passione. Insieme a Laura la sua ragazza e l’amico Paolo era andato ad ascoltare un concerto di musica reggae a Focene, sul litorale romano.

I tre frequentavano attivamente il centro sociale Acrobax di Roma. Parole come intolleranza e razzismo, non sono nel loro vocabolario. Loro hanno altri valori, ma per questo sono stati puniti. Finito il concerto i tre si avviano verso casa, Laura va prendere la macchina, Renato e Paolo la aspettano. Una macchina grigia si avvicina e si ferma vicino a loro, a bordo ci sono due ragazzi, 17 e 19 anni, “E’ finita la festa? Allora che cazzo state a fa qui? Andatevene a Roma! Tornatevene a casa zecche di merda ”. Un breve diverbio ed è in quel momento che la vita di Renato finisce. (In realtà morirà in ospedale qualche ora dopo) Nelle intenzioni del suo assassino c’era la volontà di uccidere. I due giovani scendono dalla macchina, uno è Vittorio Emiliani, figlio di un carabiniere, ha in mano ha un coltello, pochi secondi dopo si avventa su Renato: 8 coltellate, una alla coscia, le altre al petto di cui due al cuore. L’autopsia riporterà che la causa della morte è da attribuirsi alle coltellate al cuore “inflitte con estrema violenza tanto da lasciare il segno dell’elsa del coltello” sul corpo di Renato. Nell’aggressione vengono feriti anche Laura e Paolo che riceve una coltellata alla schiena. Vittorio Emiliani, figlio di un carabiniere, viene condannato a quindici anni per omicidio volontario e lesioni. Il Pm aveva chiesto 24 anni ma le attenuanti e il rito abbreviato sono i fattori che hanno concorso alla riduzione della pena. Quattordici anni e otto mesi di reclusione è invece la condanna per omicidio volontario inflitta dal gup del tribunale per i minorenni di Roma, a Gioacchino Amoroso,una sentenza che conferma di fatto il concorso dei due imputati nella morte di Renato.

Inizierà giovedì 27 agosto a Focene, per concludersi sabato 29 agosto al Parco Schuster di Roma, Renoize2015, il festival da diversi anni dedicato dai compangni e dalle compagne di Acrobax Projet Laboratorio del Precariato, alla memoria di Renato.

Acad – Associazione Contro gli Abusi in Divisa